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Vedi Napoli e poi..muori… di paura?


Ormai da giorni e giorni come ci predisponiamo ad ascoltare le notizie dei vari telegiornali la città di Napoli sale alla ribalta della più avvilente, triste e vergognosa cronaca nera…

Non se ne può più.

Da Nord a Sud il coro di proteste della gente onesta e laboriosa è unanime…

Solo una voce, che urla la rabbia e lo sdegno verso una situazione…verso un modus vivendi… che ha da molto tempo oltrepassato la soglia dell’umana sopportazione.

E cosa fa il Governo per tutta risposta verso i cittadini che lavorano, pagano le tasse e pretendono di dormire e di girare per le strade della propria città indisturbati e sereni?

Manda l’esercito…

Bella trovata, tipicamente maschile…

<<A la guerre comme à la guerre>>

Davanti ad una società sempre più "fuorilegge" si chiamano in campo le istituzioni pubbliche.

Da insegnante quante e quante volte mi sono autoanalizzata per arrivare ad una amarissima constatazione…

Dobbiamo anche noi docenti pronunciare un "mea culpa" oppure no?

La mia risposta è no! Lavoro nelle scuole campane da ben 11 anni ormai e devo dire che se proprio si deve cercare un colpevole questo è ovunque fuor che nella scuola…"materna ed elementare"… per lo meno.

Gli insegnanti attuano da parte loro tutte le strategie educative e didattiche, consentite dai loro mezzi…che il più delle volte sono dati dal "fai da te", perché si lavora in scuole dove manca di tutto… e dove bisogna autofinanziarsi anche per fare delle fotocopie da portare in classe ai bambini…

E sempre a proposito di scuola e docenti, ovunque, ogni anno vengono presentati… approvati e incentivati progetti di "Educazione alla legalità"…

Progetti che se avessero attecchito dovevano portare alla formazione, nella nuova generazione, di diversi modelli "sociali"… ma ciò non è stato.

E’ stato sbagliato il metodo di insegnamento?…

Il mezzo di comunicazione usato che non ha permesso uno scambio di informazioni tra emittente e destinatario?

Non credo. La verità, come ben sanno tutti coloro che operano e lavorano nella scuola, è diversa…

Non è la Scuola che va colpevolizzata e accusata di assenteismo…ma la società civile e la famiglia.

La società civile in primis per tutti i modelli stereotipati che ci propone… la pubblicità ingannevole… le fiction televisive ed i film ( se ben ricordo c’era un altro che la pensava così…un certo Popper)…

Riflettete bene e vedete cosa propone ad esempio la pubblicità…

Belle case… belle macchine..famiglie serene e sorridenti che si siedono in case splendenti…con grandi spazi verdi..o grande distese d’acqua… e così le fiction.

Or come deve fare un povero cristo … ignorante … che si vede escluso da quei paradisi? E’ normale che desidera per sé una vita uguale…

Perché se tizio ha il Merceds non posso averlo pure io? E chi se ne frega se quello per comprarsi la macchina magari ha firmato un mutuo ventennale?… a lui questo non importa…anche perché se va lui il concessionario il mutuo non glielo fa perché risulta disoccupato…

E allora come fare? La macchina è bella ed io la voglio a tutti i costi…magari posso rifare la stessa azione che ho rivisto l’altro giorno al cinema… o in TV… e chissà che finalmente non mi sistemi per la vita…

Questo il ragionamento dell’uomo di strada, o meglio dell’uomo che vive in mezzo alla strada, che magari con quei quattro spiccioli che si trova in fondo alla tasca dei pantaloni può solo concedersi il lusso di andare a comprarsi un pacchetto di sigarette al tabacchino..o male che vada..se non ce la fa con gli spiccioli, può sempre ripiegare sulle sigarette di contrabbando che costano la metà (credo..chiedo venia ma ormai sono tanti..ma tantissimi anni che non fumo)…

Poi c’è la famiglia.

Tutti sappiamo come il carattere di un bambino si forma nei primissimi e primi anni di vita. L’ albero, dice un vecchio detto, si raddrizza quando è giovane. La scuola, come dicevo, contribuisce e si sforza di contribuire a tale raddrizzamento ma cosa può contro la famiglia?

E’ in seno alla famiglia che il bambino vive oltre i 3/4 della sua giornata.

La scuola gli dice non rubare altrimenti finisci in prigione…poi va a casa e magari vede il padre o il fratello rientrare con un bel pò di quattrini e si sente dire… : Vedi? vedi come ha guadagnato papà? Altro che studi..sbrigati e vieni con me che ti insegno come si fa…

Secondo voi chi saranno i "modelli" di riferimento per quel bambino?

Le maestre con le loro belle chiacchiere e senza macchinoni o il padre che magari torna con un motorino anche se senza chiavi?

Lo Stato manda l’esercito. La gente onesta dovrebbe sentirisi tranquilla e tornare a dormire sonni sereni… mentre si circolerà per le strade di una città presidiata…

E la chiamate vita questa?

Io avrei una mezza idea..e mò lancio una provocazione.[Che dite farà lo stesso clamore degli esperimenti nucleari della Corea?]

Il mio pensiero è questo. Perché lo Stato invece di buttar soldi con l’esercito non cerca di creare strutture…( e quando parlo di strutture mi riferisco anche alle scuole "Pubbliche"… invece di dirottare i soldi sulle private…) in grado di accogliere questi futuri uomini per un tempo maggiore che vada oltre il normale tempo scuola?

Non dimentichiamoci che da noi le scuole hanno un periodo di chiusura lunghissimo, mediamente dal 10 Giugno al 15 Settembre..

Tre mesi… ben tre mesi che tradotti in giorni sono 90… 2160 ore…ininterotte… che i bambini vivono in famiglie "malsane" dove i valori che gli vengono impartiti sono quelli della frode e dell’inganno…

Bene e se invece di farlo stare in casa, o per meglio dire in mezzo alla strada, vengono mandati in vacanza in colonie marine o montane non credete che avremmo in certo modo corretto il loro pensiero "deviante"?

Allora io dico "ABBASSO LE BAIONETTE"…

Invece di pagare per un moschetto…paghiamo per un fischietto, quello dell’educatore che chiama i ragazzi a raccolta per un tuffo in mare…lontani per qualche tempo da quegli ambienti dove l’unica legge è quella della criminalità organizzata…