Si parlava in un forum di un corso di aggiornamento che sto facendo in merito alle “Pari opportunità” e si commentava il risultato di un indagine fatta dall’Istat nella città in cui vivo [ Caserta ] da cui è emerso che l’80% delle donne subiscono violenza in famiglia.
Donne che non necessariamente appartengono ai ceti bassi… ma anche [ e la cosa sconcerta ancora di più ] al ceto medio-alto. e mi è stato segnalato questo link : http://blog.libero.it/psifor/1946527.html Sono andata a leggerlo spinta dal desiderio di sapere… ma quello che vi ho trovato mi ha lasciato senza parole. Chi scrive ha reso esaurientemente il mio pensiero, per cui credo che non ci resta che leggere e poi ognuno dentro il proprio cuore… rifletta… e tragga le sue conclusioni.
Messaggio N°126 Tags: famiglia 25-11-2006 –
22:33 Pestata, strangolata e gettata nei campi . CHI L’HA UCCISA? OVVIAMENTE I FIGLI….
Presa a bastonate e strangolata. Gettata ANCORA V I V A sul greto del Piave e avvolta in una coperta. Così è morta Graziella Barbiero, 52 anni di Oderzo, dipendente di una ditta di pulizia e madre di due figli. I carabinieri di Treviso HANNO INDAGATO nell’ambito familiare sui difficili rapporti tra la donna e il marito Claudio Baldissin di 56 anni e i figli Benjamin di 31 e Brian di 23. IL CORPO DI GRAZIELLA E’ STATO TROVATO adagiato supino su una piccola spianata di foglie, riparata dagli alberi. Sul greto del Piave arrivano anche il sostituto procuratore Antonio Miggiani, il medico legale e gli uomini della Scientifica. Il volto della donna è una orribile maschera di sangue (CHE COLPISCE ALLO STOMACO ALCUNI INVESTIGATORI) mentre stretto intorno al collo c’è una specie di straccio. la vittima indossa solo una camicetta, i collant e la biancheria. La coperta che la avvolge è asciutta, segno che il cadavere non è li da molto: quando è stata abbandonata a testa in giù su quella spianata era ANCORA VIVA E SI POTEVA SALVARE. Subito scattano gli accertamenti e si cercano di ricostruire le ultime ore di vita della donna. I primi ad essere sentiti dai carabinieri sono il marito e i figli ed è così che emergono quei dissidi familiari a cui negli ultimi tempi si erano aggiunte le minacce e le denunce. Non era in crisi solo il rapporto tra Graziella Barbiero e il marito Claudio Baldissin, che lavora come capocantiere da «Setten», ma anche quello con i due figli Brian e Benjamin schierati, con il padre. L’oggetto delle perenni crisi era quella CASA in via Fossadelle. Il marito voleva che se ne andasse, ma lei considerava la somma di denaro offerta dal coniuge troppo bassa. Così continuavano a vivere sotto lo stesso tetto. SPESSO E’ stata picchiata, non solo dal marito, ma anche dai figli. Domenica la situazione, già tesa, era degenerata. Graziella, si era rivolta, anche, ai carabinieri di Oderzo a cui aveva presentato denuncia. DOPO di lei si erano perse le tracce. E’ riapparsa ieri mattina in quella spianata di foglie sul greto del Piave, uccisa. I CARABINIERI hanno raccolto la confessione dei due figli, SONO LORO GLI ASSASSINI, MA CERCANO DI SCAGIONARE IL PADRE. ALMENO UNO DELLA FAMIGLIA DEVE INTERESSARSI DEI “SCHEI”…. ALTRIMENTI OMICIDIO, ECC… SONO STATI INUTILI. APPROFONDIMENTO. C’è qualcosa di tribale e preistorico in questo delitto e qualcosa di moderno. Preistorico da età della pietra, E’ IL DELITTO DENTRO LA FAMIGLIA, FIGLI CHE AMMAZZANO LA MADRE CHE ASSASSINANO LA MADRE. QUI VICINO, NELLA MIA TERRA, A TREVISO, AVREBBE COLLABORATO ANCHE IL PADRE. IL LITIGIO ERA PER I “SCHEI”: QUALCUNO HA DETTO CHE OGNI UCCISIONE E’ UN SACRIFICIO A QUALCOSA CHE VALE DI PIU’, SI CHIAMI PATRIA, GUERRA, ONORE, AMORE, VENDETTA, ODIO: se così è, l’altare a cui è stata sacrificata GRAZIELLA è fatto di soldi, schei, euro. Questa signora di 52 anni viveva con i figli e con il marito. Ma ecco il lato moderno: era separata… separata in casa. La separazione è una situazione conflittuale molto più del divorzio. Con il divorzio fai divergere la tua vita dalla sua. Ognuno va per la sua strada, e le due strade sono contrassegnate dai cartelli della legge. Invece nella separazione tutto è in discussione. Cioè in litigio. Qui, più di tutto la casa. Nelle sentenze più brutali si diceva: “SIA IMPICCATO FINCHE’ MORTE NON SOPRAVVENGA”. La signora Graziella è stata picchiata e seviziata finchè morte non è sopraggiunta. Dunque, i due figli (SE IO FACCIO FATICA A SCRIVERLO PERCHE’ LORO NON HANNO FATTO FATICA A FARLO???) hanno retto con cuore, menti e nervi la visione della madre massacrata fino a cadere, poi fino a svenire, ma non a morire. Successivamente con tutta tranquillità si sono denudati per bruciare i loro vestiti lordati di sangue e hanno ridipinto la casa per celare il macello………………………………………………. Così stando le cose il veneto, stupido e crudele. Profondo, feroce, micragnoso, attaccato ai soldi più che al sangue, al campo più che ai figli, alla casa più che alla madre. Il MIO veneto sepolto ed abbandonato fuori-storia, nella gora stagna senza informazione, senza mutamento, senza progresso. Sanno fare un matricidio, come si usava tra le orde primitive: hanno caricato il cadavere della povera donna nell’auto di lei e lo hanno scaricato sul greto del Piave, sperando che la polizia credesse a qualche rapina, violenza, resa dei conti… chissà. Nessun giornale nazionale oggi ne avrà il minimo sospetto. Una separazione nel profondo veneto non è come a Milano, Torino, Genova, Firenze, Roma. Là spezza qualcosa che non era del tutto unito, qui in tutto il Nord Est, nelle famiglie come questa, spezza qualcosa che una volta era eterno, non solo la famiglia, il matrimonio, il destino, il cognome ma anche i beni, la campagna, la casa. Il possesso. IL POSSESSO E’ POTERE, E IL POTERE E’ MASCHILE: IL POSSESSO E’ DELL’UOMO E QUI CI SONO TRE UOMINI, LA DONNA DOVEVA SPARIRE USCENDO CON IL MINIMO POSSIBILE. HA RESISTITO. E’ SPARITA DEL TUTTO CON NIENTE.
[f.to Marco Piccolo]
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