Pubblicato in: Computer e Internet

14 febbraio, San Valentino


Dedicato a….

Partecipa alla mia iniziativa

 copiando

il  cuore sottostante e personalizzandolo.

Poi, se vorrai, potrai avvisare per email la persona alla quale hai fatto la  dedica

comunicandole/gli il link:

in modo che possa vederlo.

Il  Post-It, verra’ linkato al tuo Sito o Blog

 

N.B. // L ‘ Immagine personalizzata insieme al vostro link potrete inoltrarla via e-mail

o lasciando il link della stessa nei commenti.

Ovviamente mi farebbe piacere se faceste un passa parola copia-incollando il cuore sottostante con il link

al mio sito e scrivendo che partecipate alla mia inziativa….

Prelevate questo codice per mettere il mio banner sul vostro sito…

<p align="center">
  <textarea name=codice cols=20 rows=5 style="color:red"><!– Start Code –><div align="center"><a href="http://www.angelasantoro.com"><img src="http://www.angelasantoro.com/SanValentino/Immagini/happy-valentine.gif"></a><br /></div><!– End Code –>
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Pubblicato in: Sprazzi di....anima

Una notte all’accampamento…


Le fiamme del fuoco, al centro del grande campo indiano, si alzavano alte nel cielo. Lingue di fiamme e scintille e lapilli scoppiettavano conferendo un tono di allegria in quella fredda notte invernale.
Seduti a cerchio il piccolo popolo dai volti rossi (il fuoco riscaldava veramente il sangue), le gambe incrociate, fumavano assorti passandosi di mano in mano il calumet. Qualcuno è talmente perso nei suoi pensieri da dimenticarselo in bocca per poi trasalire al contatto del braccio con il fratello che gli siede accanto.
Allora come tornando da un mondo che ai più non è dato conoscere punta gli occhi sgranati in faccia al compagno che con la mano tesa attende il segno tangibile della pace. Sorride e gli porge il calumet accompagnandolo con queste parole:
"La mia mente ha percorso le grandi valli dove risuonano le voci dei nostri padri. Voci che pochi odono e molti ignorano. Rincorrevano un capriolo che, impaurito tentava di nascondersi convinto che volessero fargli del male. Mi sono avvicinato a lui e senza nemmeno toccarlo gli ho fatto sentire tutto il mio amore. Pensavo che fosse sufficiente questo ma, ahimé, mi sbagliavo! Mi si rivoltò contro e non ci crederai..lo so… ma mi morse la mano. Ecco..guarda anche tu…"
Così dicendo fa vedere la mano dove delle gocce di sangue scorrono lungo il palmo.
Istintivamente il compagno si ritrae guardando sbigottito l’arto…
"Questa è la prova che quel che dico è vero"…continuò con voce pacata l’anziano sioux stringendosi ancor meglio il mantello della pelle d’orso intorno al corpo che aveva iniziato a sussultare. Il compagno non riusciva a proferir parola, non un grido ruppe il silenzio del campo mentre si alzava e senza nulla proferire si avvicinava al vecchio. Solo quando fu all’altezza del suo orecchio gli bisbigliò:
"Lo so…ero lì con te… guarda… e sorrise scoprendo i denti dove sul biancore dello smalto brillava una goccia rosso sangue…Non volevo farti del male sono venuto per dirtelo e fumare insieme a te il calumet"…
Pubblicato in: Di tutto un po'

William the Conqueror


Questa immagine mi è stata ispirata dalle parole di un poeta romano (parole e pseudonimo riportate sul libro) e con la quale prendo parte ad un concorso di grafica bandito dalla com a cui partecipo…

Pubblicato in: Sprazzi di....anima

Così cambiò la rotta


Così cambiò la rotta del destino

 

Molte volte mi sono chiesta cosa sarebbe stato di me se solo fossi salita su quella nave che mi portava lontano invece di ritrovarmi or qui seduta

Se… Se…Se…

Di quanti se è costellata la nostra vita mentre continuiamo a vivere al presente relegando alla grammatica il condizionale…

Pubblicato in: Intrattenimento

Nomination


Ho appena appreso che il mio blog è stato scelto dal blog di PolePosition per essere votato nella categoria "Pensieri e poesie"

Che dire se non ringraziare gli autori del blog per aver preso in considerazione il mio blog ed invitare gli amici ed i navigatori di onorarmi con il loro voto?

Per postare la vostra preferenza cliccare qui :

http://polepositionitaly.spaces.live.com/blog/cns!963DD42445A61543!1207.entry#comment

 

 

Pubblicato in: Esoterismo...

Borges e … “vaghestelle”


a "vaghestelle"

Io sono fermamente convinta che nulla avviene per caso e che solo il cieco non vede quello che gli vien messo di fronte.
Ogni cosa avviene a tempo debito e non è mai un caso.

E così come il pellegrino medioevale, cingendomi la tunica, me ne vado in giro in questo mare internettiano per cercar più facilmente testi che magari in una biblioteca non troverei o non riuscirei a trovare.

E capita che gli occhi tuoi vengan colpiti da una parola più che da un’altra e che questa parola ti emozioni al punto tale che tu dici…"non è possibile, non mi par vero, eppure… eppure"

LA CASA DI ASTERIONE

E la regina dette alla luce un figlio che si chiamò Asterione.
(Apollodoro – Biblioteca, III, I)

So che mi accusano di superbia, lo so, e a volte anche di misantropia o di follia. Punirò al momento opportuno queste ingiurie, perché sono ridicole. Sì, non esco di casa, e con ciò? Il numero delle porte è infinito, e restano aperte agli uomini e alle bestie durante tutto il giorno e tutta la notte. Chi vuole può entrare. Non troverà in casa mia il lusso delle femmine o lo sfarzo dei palazzi, vi troverà quiete e solitudine. Di case così non ce n’è un’altra sulla terra (mente chi afferma che ce n’è una simile in Egitto). Lo riconoscono anche quelli che mi calunniano: nel mio appartamento non c’è nemmeno un mobile. Poi mentono – e mi fanno ridere – anche quelli che dicono che io, Asterione, sia un prigioniero. Mi tocca ripetere che non c’è una sola porta chiusa? E che nemmeno c’è una sola serratura? D’altronde, mi è capitato una volta al tramonto percorsi le strade. Sono tornato prima che facesse notte, per la paura che mi suscitarono i bronci della gente, delle facce pallide e spianate, come il palmo di una mano. Il sole già non si vedeva più, ma il triste pianto di un bambino e le incolte preghiere di un gregge annunciarono che mi avevano riconosciuto. La gente pregava, fuggiva, si prosternava. Alcuni si arrampicavano sul basamento della colonna del tempio delle Fiaccole, qualcuno ammucchiava pietre. Altri cercarono rifugio nel mare. D’altronde, sono figlio di una regina; non posso mischiarmi alla plebe, benché la mia modestia potrebbe anche permettermelo.
Il fatto è che sono unico. Non ho interesse per quello che un uomo può comunicare ai suoi simili; come filosofo, ritengo che attraverso la scrittura non si possa trasmettere nulla. Il mio spirito è pronto ad accogliere soltanto ciò che è grande, non ha spazio per le piccolezze volgari e noiose: non sono mai riuscito a ricordare le differenza che distingue le lettere tra loro. Il mio slancio di vita e la mia impazienza mi hanno impedito di imparare a leggere. Talvolta di ciò mi rammarico, perché le notti e i giorni sono lunghi.
È vero, le distrazioni non mi mancano. Non diversamente dal montone quando s’avventa sulla sua preda, corro lungo i corridoi di pietra finché crollo al suolo vittima della vertigine. Mi riparo all’ombra di una cisterna e all’angolo di un corridoio, e gioco a rimpiattino. Qualche volta mi lascio cadere da una terrazza, fino a ricoprirmi di sangue. In qualunque momento posso giocare a fare l’addormentato, con gli occhi chiusi e il respiro pesante (accade che mi addormenti sul serio, e allora, quando riapro gli occhi, trovo che il giorno ha cambiato colore). Tra tutti i giochi, ne preferisco però uno, quello di un altro Asterione. Immagino che lui venga a trovarmi e che io gli mostri la casa. Facendo grandi inchini, dico cose di questo genere: «Ora ritorniamo all’angolo dove eravamo prima», «Ora entriamo in un nuovo cortile», «Te l’avevo detto che ti sarebbe piaciuto il canale dell’acqua», «Va bene, adesso, ti mostro una cisterna piena di sabbia», «Ah, vedrai la cantina: si divide in due». Qualche volta mi sbaglio, e scoppiamo a ridere entrambi.
Oltre ad avere inventato una miriade di giochi, ho riflettuto a lungo sulla casa. Ogni parte dell’appartamento si ripete, ogni luogo è se stesso e un altro luogo. Non ci sono una sola cisterna, un solo cortile, una sola fontana, una sola stalla; ci sono infinite stalle, infinite fontane, infiniti cortili, infinite cisterne. Una casa grande quanto il mondo. Ma a furia di andare avanti e indietro per i cortili e per i polverosi corridoi di pietra, raggiunsi la strada, e vidi il mare e il tempio delle Fiaccole. Inizialmente, non capii; poi una visione notturna mi spiegò che anche i mari e i templi sono infiniti. Ogni cosa esiste più d’una volta, infinite volte. Ci sono solo due cose al mondo che sembrano esistere soltanto una volta: il sole intricato in cielo e Asterione sulla terra. È possibile che sia stato io a creare le stelle, il sole e questa enorme casa. Ma non ricordo bene.
Ogni nove anni, nove uomini entrano in questa casa perché io li liberi da ogni male. Quando in fondo ai corridoi di pietra sento i loro passi o la loro voce, corro loro incontro allegramente. La cerimonia non dura che pochi minuti. Senza che io mi macchi le mani di sangue, cadono uno dopo l’altro. E dove cadono rimangono: i cadaveri aiutano a distinguere i corridoi l’uno dall’altro. Non so chi siano, ma uno di essi, prima di morire, fece una profezia: disse che un giorno sarebbe arrivato il mio salvatore. Da allora non mi pesa più la solitudine, perché so che il mio salvatore esiste e che un giorno sorgerà dalla polvere. Potrei persino sentire i suoi passi, se solo il mio udito potesse distinguere tutti i rumori del mondo. Voglia il cielo che mi porti in un luogo con meno corridoi e meno porte! Che aspetto avrà il mio salvatore? Forse sarà un toro con la testa di un uomo? O forse sarà simile a me?

Il sole della mattina brillò sulla spada di bronzo. Non rimaneva più traccia di sangue. «Lo crederesti, Arianna? – disse Teseo – Il Minotauro non s’è quasi difeso».

Da L’Aleph
Un grazie all’autrice ed uno a te vaghestelle…
Pubblicato in: La Scuola vista da me

Professione “docente”


 

immagine

di solito quando si chiede ad un insegnante di specificare che lavoro fa si è soliti rispondere : < Insegno! >…

Una parola che detta così riempie la bocca e dovrebbe mettere l’interlocutore in uno stato di ossequioso rispetto.

La definizione di questa parola è " fare apprendere con metodo…"

Se poi cerchiamo il significato della parola docente, troviamo: < che insegna >;

mentre per la voce professore, troviamo: < chi insegna in una scuola di grado superiore all’elementare> abbracciando ben tre ordini di scuola (Media o Secondaria di primo grado, Secondaria di secondo grado e Università) che pur accomunati nella definizione  vivono in canali..settorizzati…Come cellule di organismi differenti.

Ogni qualvolta mi domandano che lavoro faccio non vi nascondo che ho molte difficoltà a pronunciare questa parole. Insegno? Cosa? Per come la vedo io la cosa quello che io faccio o dovrei fare è solo un lavoro di "indottrinamento" delle masse. Prendere le mie conoscenze…e con esse il mio pensiero e riempire..o meglio travasarle in altri menti.

Questo a mio modesto parere è una delle più aberranti forme di "violenza" su individui indifesi…

Nel lontano 1975 ci fu la famosa riforma scolastica. Finalmente la scuola usciva dal suo stato di isolamento e si apriva alla massa dell’utenza adulta composta da genitori…ziii..nonni degli alunni. Invitando tutti i soggetti, interessati alla crescita del futuro uomo e cittadino, a rendersi partecipi alla vita della scuola.

Con gli anni tale funzione è sempre più scemata fino a ridursi a una semplice convocazione, da parte del rappresentante dei genitori, di tutti gli altri per fare il famoso "regalino" natalizio. Nulla di più ipocrita da ambedue le parti. Da un lato il sorriso impacciato <Ma non vi dovevate disturbare>, dall’altro il pensiero <Ti raccomando tratta bene mio figlio>. A parte questo abbiamo avuto nella scuola la famosa legge sulla "continuità".

Bella nella sua esplicazione teorica, ma siamo sinceri che ricaduta ha nel nostro lavoro?

Anche questa di facciata.

Le scuole dei gradi successivi si barcamenano solo per cercare nuova utenza in quanto, nuova utenza vuol dire mantenere le classi, con una ricaduta positiva del mantenimento dell’organico di diritto.

Accidenti, come al solito il mio pensiero divaga, non era questo l’argomento che avevo in mente di trattare, quanto quello sul valore della Comunicazione.

Argomento di cui mi sto occupando in questo periodo in riferimento ad un corso di aggiornamento. Per la prima volta mi trovo a confrontarmi in un vis a vis anche con i professori delle scuole secondarie e da questo confronto, proprio ieri, emergeva la differenza di approccio "alla metodologia didattica" tra le elementari e le superiori. Io mettevo in evidenza il fare scuola dei prof…loro insistevano sul fatto che i bambini alle elementari vengano sobbarcati da una quantità tale di informazioni per cui arrivano, alla scuola secondaria di primo grado, già saturi ed impossibilitati ad apprendere altro.

Ho continuato a riflettere su questa affermazione ed ovviamente il mio essere si ribella. Se è pur vero che l’individuo umano è un essere in continua evoluzione e che lo sviluppo delle sue capacità cerebrali non si arresta dopo la pubertà ma prosegue oltre..per tutta la vita (altrimenti che senso avrebbe la formazione permanente degli adulti istituita proprio per evitare l’analfabetizzazione di ritorno?) non posso accettare le riflessioni della..collega.

Come si spiega ad esempio che i ragazzi apprendono subito una battuta, una frase scherzosa di un detto <storico>? (Proprio oggi mio figlio mi diceva, sai mi ricordo il professore di scienze al liceo, di punto in bianco iniziava a declamare Dante…"Nel mezzo del cammin di nostra vita.." poi si arrestava e aggiungeva…<meno male che è morto altrimenti chissà quante altre stronzate avrei dovuto studiare!>. In questa affermazione si ravvede, a parer mio, la concezione empirica del prof basata sul pensiero filosofico di Epicuro…). Non solo da una indagine condotta dai suddetti colleghi nelle loro classi è emersa l’alta preparazione degli alunni in merito a tutto quello che succede nel mondo del cinema e della TV. Dal nome dell’interprete di uno spot pubblicitario… alla musica ed all’autore di un videoclip… dalla storia di una soap opera ai fatti successi nella casa del Grande Fratello.

Questo a parer mio la dice lunga sui giovani. I colleghi lamentano la superficialità, l’incapacità di apprendere, arricciano il naso davanti al loro linguaggio che di italiano ha ben poco. Parole che senz’altro farebbero piacere a Marinetti… lui ha solo pungolato…ma chissà che direbbe oggi visto il modo di esprimersi che hanno i giovani della nuova generazione.

Loro parlano solo per monosillabi… con letetre rubate all’alfabeto inglese e con simboli…

Come vedere questo tipo di linguaggio?

E’ frutto di una evoluzione o di una involuzione?

Ed è vero che i giovani non vogliono apprendere…piuttosto che essere stanchi di una metodologia didattica che si basa sul Io so e ti dò… tu non sai e accetti quello che io ti dò?

Perché sono così bravi e preparati per quanto concerne tutto quello che è virtuale…patinato… e poi alla domanda <Chi ha scritto i Promessi sposi> arrivano a rispondere…<Giuro che non sono stato io>?

Pubblicato in: Un pò del mio Diario

Cronaca di un incontro…


L’incontro visto da "me"…
Alla partenza da casa la giornata si preannunciava uggiosa. Di quel grigio che ti mette addosso tanta tristezza, ma il messaggio di Francesca "Roma vi attende regalandovi il meglio di sè" [o qualcosa del genere…ah..la mia memoria!] mi ha rincuorata. Così è stato. Il clima mite, quasi primaverile, della capitale ci ha accolto e con animo disteso ci siamo diretti alla stazione Termini dove ci sarebbe stato lo storico incontro. Francesca mi è passata vicino, quasi sfiorandomi, l’ho osservata sorridendo, era molto più giovane di quello che si vede in foto. Non l’ho fermata ed ho proseguito diritto al punto dove dovevamo incontrarci.
Poi il telefonino…io sono qui… Ed eccola tornare; ragazzi che dire? Nessun imbarazzo, come di solito avviene quando incontri una persona per la prima volta. Tutto è avvenuto così, con semplicità, come se la conoscenza del forum fosse "scivolata" lì, sul pavimento della stazione Termini e il discorso si è continuato. Rosanna, dolcissima, magrissima (si vede proprio che i figli ed il consorte fanno di tutto per mantenerla in linea), insomma issima anche lei è sopraggiunta di lì a poco e poi tutti insieme all’incontro più importante. In fondo non è cosa di tutti i giorni che un uomo si sorbisca per 3 ore la "compagnia chiacchiereccia" di Tina solo per venire a conoscerti. Quindi a lui un accoglienza ancor più calorosa… eravamo in tre…  . Al ristorante ci ha raggiunto la Claudia ( ma non sapevo che le romane fossero tutte more…  ). Dolce e cara Claudia che nonostante i suoi problemi ha trovato il tempo da dedicare a noi.
Insomma anche se il pomeriggio l’abbiamo trascorso per buon tempo alla stazione ad attendere colei che della Sardegna rappresenta l’essenza più bella e più vera, salutati i figli, ci siamo diretti all’hotel Grifo. Nel cuore di Roma. Francesca è stata davvero una padrona di casa impareggiabile. Non solo per il posto dove ci ha indirizzato per alloggiare ma perché è arrivata fino al punto di farci da "Befana"…Lei una ragazzetta che ha fatto la Befana a me e Tina"! (e dire che ero andata a Roma perché mi avevano detto che c’era moria di befane a Piazza Navona…vabbeh…).
In albergo qualcuna ha avuto una spiacevole sorpresa e mentre io crollavo, (eh..l’età) stremata sul letto, Tina ed Alessia volevano emulare Rossella O’Hara mettendo a repentaglio l’esistenza delle tende della camera.
Poi il ritorno alla stazione ad accogliere colei che più di altri ha dato davvero prova di "coraggio" sorbendosi ben 11 ore di treno…e non solo per quello.
In pizzeria la cena è finita troppo in fretta e Massimo ha saldato il debito con Emmegì…ma non capisco perché ha pagato lui per tutti… Eh, cavaliere d’altri tempi! Grazie Massimo!
Il giorno dopo l’abbiamo passato in escursione rapida della città, anche se Tina si ostinava a non capire che Roma non si gira in mezza giornata, voleva mostrare tutte le bellezze della città ad Alessia, assurgendo a "cicerone". Ma se era così perché non hai noleggiato un aereo? I miei piedi avrebbero ringraziato.
E’ giunta in fretta l’ora per me di rientrare e così, dopo aver pranzato in compagnia di tutte ho rischiato quasi di perdere l’eurostar…
e solo lì è sfuggito il luccicone…
Grazie di cuore a voi e … a bientont!