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Altro che pappa e ciccia….


DECRETO GELMINI SU MAESTRO UNICO: IL TESTO INTEGRALE
Ecco il testo integrale del Decreto sul Maestro unico, in vigore dal 1° settembre 2008:
"Il Presidente della Repubblica, visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione, ritenuta la straordinaria necessita’ ed urgenza di attivare percorsi di istruzione di insegnamenti relativi alla cultura della legalita’ ed al rispetto dei principi costituzionali, disciplinare le attivita’ connesse alla valutazione complessiva del comportamento degli studenti nell’ambito della comunita’ scolastica, reintrodurre la valutazione con voto numerico del rendimento scolastico degli studenti, adeguare la normativa regolamentare all’introduzione dell’insegnante unico nella scuola primaria, prolungare i tempi di utilizzazione dei libri di testo adottati, ripristinare il valore abilitante dell’esame finale del corso di laurea in scienze della formazione primaria e semplificare e razionalizzare le procedure di accesso alle scuole di specializzazione medica; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 28 agosto 2008; Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze e per la pubblica amministrazione e l’innovazione; E m a n a il seguente decreto-legge:
Art. 1. Cittadinanza e Costituzione
1. A decorrere dall’inizio dell’anno scolastico 2008/2009, oltre ad una sperimentazione nazionale, ai sensi dell’articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, sono attivate azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate all’acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione», nell’ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse. Iniziative analoghe sono avviate nella scuola dell’infanzia.

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2. All’attuazione del presente articolo si provvede entro i limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
 
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Art. 2. Valutazione del comportamento degli studenti
 1. Fermo restando quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni, in materia di diritti, doveri e sistema disciplinare degli studenti nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, in sede di scrutinio intermedio e finale viene valutato il comportamento di ogni studente durante tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica, anche in relazione alla partecipazione alle attivita’ ed agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche anche fuori della propria sede.
2. A decorrere dall’anno scolastico 2008/2009, la valutazione del comportamento e’ espressa in decimi.
3. La votazione sul comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal consiglio di classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo. Ferma l’applicazione della presente disposizione dall’inizio dell’anno scolastico di cui al comma 2, con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca sono specificati i criteri per correlare la particolare e oggettiva gravita’ del comportamento al voto insufficiente, nonche’ eventuali modalita’ applicative del presente articolo.
 Art. 3. Valutazione del rendimento scolastico degli studenti
1. Dall’anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite e’ espressa in decimi ed illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno.
2. Dall’anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite e’ espressa in decimi.
3. Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all’esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.
4. L’articolo 13, comma 3, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e’ abrogato e all’articolo 177 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, sono apportate le seguenti modificazioni: a) i commi 2, 5, 6 e 7, sono abrogati; b) al comma 3, dopo le parole: «Per la valutazione» sono inserite le seguenti: «, espressa in decimi,»; c) al comma 4, le parole: «giudizi analitici e la valutazione sul» sono sostituite dalle seguenti: «voti conseguiti e il»; d) l’applicazione dei commi 1 e 8 dello stesso articolo 177 resta sospesa fino alla data di entrata in vigore del regolamento di cui al comma 5; e) e’ altresi’ abrogata ogni altra disposizione incompatibile con la valutazione del rendimento scolastico mediante l’attribuzione di voto numerico espresso in decimi.
5. Con regolamento emanato ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, si provvede al coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli studenti e sono stabilite eventuali ulteriori modalita’ applicative del presente articolo.
 Art. 4. Insegnante unico nella scuola primaria
1. Nell’ambito degli obiettivi di contenimento di cui all’articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei regolamenti di cui al relativo comma 4 e’ ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali. Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una piu’ ampia articolazione del tempo-scuola.[Peccato che il DL non specifica che nell’eventualità di un prolungamento del tempo scuola questo potrà essere garantito solo dalle amministrazioni comunali. Quanti saranno i comuni che risponderanno positivamente alle richieste delle famiglie? Quanti avranno le possibilità finanziarie, le strutture sufficienti per garantire un tale servizio? Non dimentichiamoci dello stato fatiscente in cui versano molte scuole, specialmente al sud…]
2. Con apposita sequenza contrattuale e a valere sulle risorse di cui all’articolo 64, comma 9, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e’ definito il trattamento economico dovuto per le ore di insegnamento aggiuntive rispetto all’orario d’obbligo di insegnamento stabilito dalle vigenti disposizioni contrattuali.
Art. 5. Adozione dei libri di testo
1. Fermo restando quanto disposto dall’articolo 15 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, i competenti organi scolastici adottano libri di testo in relazione ai quali l’editore si sia impegnato a mantenere invariato il contenuto nel quinquennio, salvo le appendici di aggiornamento eventualmente necessarie da rendere separatamente disponibili. Salva la ricorrenza di specifiche e motivate esigenze, l’adozione dei libri di testo avviene con cadenza quinquennale, a valere per il successivo quinquennio. Il dirigente scolastico vigila affinche’ le delibere del collegio dei docenti concernenti l’adozione dei libri di testo siano assunte nel rispetto delle disposizioni vigenti.
 Art. 6. Valore abilitante della laurea in scienze della formazione primaria
1. L’esame di laurea sostenuto a conclusione dei corsi in scienze della formazione primaria istituiti a norma dell’articolo 3, comma 2, della legge 19 novembre 1990, n. 341, comprensivo della valutazione delle attivita’ di tirocinio previste dal relativo percorso formativo, ha valore di esame di Stato e abilita all’insegnamento, rispettivamente, nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria. 2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche a coloro che hanno sostenuto l’esame di laurea conclusivo dei corsi in scienze della formazione primaria nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e la data di entrata in vigore del presente decreto.
Art. 7. Sostituzione dell’articolo 2, comma 433, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
1. Il comma 433 dell’articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e’ sostituito dal seguente: «433. Al concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione mediche, di cui al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, e successive modificazioni, possono partecipare tutti i laureati in medicina e chirurgia. I laureati di cui al primo periodo, che superino il concorso ivi previsto, sono ammessi alle scuole di specializzazione a condizione che conseguano l’abilitazione per l’esercizio dell’attivita’ professionale, ove non ancora posseduta, entro la data di inizio delle attivita’ didattiche di dette scuole immediatamente successiva al concorso espletato.».
Art. 8. Norme finali
1. Dall’attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. 2. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara’ presentato alle Camere per la conversione in legge. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara’ inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addi’ 1° settembre 2008
NAPOLITANO
Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Gelmini, Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca
Tremonti, Ministro dell’economia e delle finanze
 Brunetta, Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione
 Visto, il Guardasigilli: Alfano Ultimo aggiornamento: 16/09/08
 
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T.S. Eliot


 

  THE STRAW MAN Collab by *Jerome-K-Moore on Deviantart

Siamo gli uomini vuoti
Siamo gli uomini impagliati
Che appoggiano l’un l’altro
La testa piena di paglia. Ahimè!
Le nostre voci secche, quando noi
Insieme mormoriamo
Sono quiete e senza senso
Come vento nell’erba rinsecchita
O come zampe di topo sopra vetri infranti
Nella nostra arida cantina
Figura senza forma, ombra senza colore,
Forza paralizzata, gesto privo di moto;
Coloro che han traghettato
Con occhi diritti, all’altro regno della morte
Ci ricordano – se pure lo fanno – non come anime
Perdute e violente, ma solo
Come gli uomini vuoti. Gli uomini impagliati.
 
 
Dedico questi versi trovati sul web a tutti coloro che non vivono più. Vittime di un fatalismo esasperante. Rassegnati ad un modus vivendi che li porta a ritenere  inutile lottare… A quella gente che si fa scivlare tutto addosso, come se quello che succede non sia cosa che ci riguardi. Delegando ad altri l’incombenza di toglierle le patate dal fuoco (per usare un eufemismo popolare)…
Pubblicato in: Notizie e politica

IL FUTURO DEI BAMBINI NON FA RIMA CON GELMINI!!


Ferma il player del mp per ascoltare la registrazione….

  

  

Ulteriori notizie sul sito: http://maestrounico.blogspot.com

Appello ai genitori, agli insegnanti, ai cittadini tutti

Siamo preoccupati, doppiamente preoccupati come italiani che mano il loro paese.

La Ministro Gelmini ha deciso, durante l’estate, di cambiare la scuola.

Lo vuole fare cominciando da quella parte della scuola che, è riconosciuto a livello internazionale, funziona meglio: la scuola primaria. Lo vuole fare con lo strumento del decreto legge che dovrebbe essere utilizzato solo in caso di urgenza e/o grave necessità. In questo caso è un modo per accelerare i tempi e per non lasciare spazio al confronto e all’elaborazione.

Noi genitori e insegnanti della scuola Iqbal Masih ci siamo mobilitati fin dai primi giorni di settembre con l’intento di attirare l’attenzione dei media per poter dare una reale informazione ad un grande numero di persone. La nostra iniziativa ha visto l’immediata reazione della Ministro che ha cercato ripetutamente di svilire la nostra mobilitazione senza mai rispondere nel merito delle nostre richieste e i nostri dubbi che sono i seguenti:

  1. com’è possibile che un governo possa pensare di cambiare l’impianto di una delle più grandi istituzioni del paese, la scuola appunto, con un decreto legge che non prevede un confronto sereno e una larga condivisione.
  2. com’è possibile pensare che nel 2008 un solo maestro possa essere in grado, tra l’altro con poche ore a disposizione, di soddisfare le esigenze di formazione e competenza di una classe di alunni numerose ed eterogenea.
  3. Non riteniamo credibile che il tempo pieno possa essere ancora garantito con la modalità e la qualità educativa attuale
  4. il decreto legge, se convertito in legge nei 60 giorni previsti, costringerà i genitori a prendere i figli alle 12,30 e per molti di loro potrebbe significare scegliere scuole private se non addirittura rinunciare al lavoro o modificarne l’orario
  5. tutto ciò, unito al dimensionamento delle scuole, porterà a classi sempre più numerose e ad un divario netto tra scuole ricche e scuole povere

Per questo motivi vi chiediamo di attivarvi organizzando incontri e manifestazioni per capire insieme, nei tempi stretti ai quali il decreto ci costringe, come difendere una scuola pubblica e di qualità.

La scuola oggi ha bisogno di risorse e non di continui tagli per far quadrare i conti di Tremonti.

L’Italia ha bisogno di una scuola pubblica ricca di risorse umane ed economiche e non di scuole private che offrono servizi per chi può pagare.

 

Pubblicato in: La Scuola vista da me

A bocca aperta. Riavremo anche la bacchetta?


 Oggi a scuola ho cercato di fare un’indagine tra le colleghe su chi è favorevole e chi no all’istituzione del maestro unico. Sono rimasta sbalordita nel sentire i fautori e sostenitori di questa legge dirmi: Nella mia classe eravamo in 60 con un maestro. Ed io oggi sono qua. Dico . "Bene e … gli altri?" – E che ne so? E il maestro come usciva da lì? Nessuna risposta. Si sono premurate ad entrare in classe. Queste sono docenti che non hanno mai accettato la collegialità e la condivisione. Che non hanno mai amato mettere in discussione il loro metodo di insegnamento e che si sono sempre considerate perfette e quindi intoccabili. Come se dentro questa caldaia ad arrostire non ci fossero pure loro. Come se l’offesa fatta agli insegnanti non fosse rivolta anche a loro. Ma quella che mi ha lasciato a bocca aperta è stata la collega che mi ha detto: Ti sembra bello che mia figlia al 1 Superiore non conosce ancora le regole grammaticali?

Questa è un’osservazione che potrei aspettarmi, ed accettare, da parte di una ignorante che non si è mai curata di cosa facesse il figlio a scuola. Da tutti, tranne che da una docente. Senza mettere in discussione la sua "professionalità" come maestra ma come mamma la collega è sicura di aver fatto il suo dovere? Io raccomando sempre ai genitori di controllare a casa che i figli  facciano i compiti e ho sempre guardato i quaderni dei miei figli per vedere i loro progressi. Elogiandoli se prendevano un ottimo e rabbuiandomi se mi capitava di vedere sui loro quaderni scarabocchi e pasticci. E quando mi è capitato, perché mi è capitato, di vedere che una docente non era all’altezza di insegnare ho cambiato scuola a mio figlio o sono andata a parlarne col docente o direttamente col Dirigente Scolastico facendo presente l’inadeguatezza della stessa. E questo l’ho fatto fino alle scuole Superiori dove veniva lesa la stessa dignità dell’alunno. Ricordo che una volta per poco non ho portato la cosa sulla stampa nazionale (ma era un caso limite, si trattava dell’integrazione di un soggetto diversamente abile nella classe). Grazie all’intelligenza del Preside che ha saputo richiamare all’ordine la prof di Italiano la cosa si è risolta positivamente per l’alunno. Non faccio nomi e cognomi per la privacy e perché ormai è passato un bel po’ di tempo, ma è successo.
Io chiedo: qual è il compito del genitore? A parte il sostentamento: è suo compito quello di educare e garantire la necessaria istruzione al figlio. Educazione e acculturazione che saranno tanto più efficienti quanto più collaborativa e partecipativa sarà la presenza del genitore vicino al figlio. E smettiamola di buttare addosso ai docenti tutto il brutto e tenersi per sè stessi solo il bello. Sono davvero stufa di chiacchiere retoriche!!!!
Porto solo un esempio. Il mio terzogenito si iscrisse al 1 anno del Liceo Scientifico Tecnologico. Il primo colloquio, dopo tre mesi di scuola, con il prof di fisica fu davvero deludente. Mi lasciò davvero avvilita. Cercai di giustificare mio figlio dicendogli: Sono d’accordo con lei. La fisica è fondamentale per chi vuol proseguire gli studi a livello ingegneristico, ma dia tempo al ragazzo (allora aveva 13 anni) di abituarsi all’alfabetizzazione del linguaggio fisico. In fondo sta aprendo questi libri solo adesso.
Bene il IV anno mio figlio è stato l’unico dell’Istituto ad essere promosso con 10 in fisica ed ha sempre partecipato ai campionati nazionali di fisica e matematica. Come se non bastasse il primo giorno di scuola all’ateneo mi ha detto: Mamma nessuno qui conosce i linguaggi informatici. Non sanno cosa sia Java, c++ , etc… Il prof ha iniziato dalle basi io mi sono annoiato …
Pubblicato in: Dalla parte dei bambini

Petizione contro il maestro unico


Per fermare lo scempio della Scuola e contro gli interessi dei bambini che ormai vengono completamente ignorati dai nostri governanti. Nell’interesse di milioni di famiglie che trovano nella scuola l’unico strumento a salvaguardia di una crescita civile dei loro figli, per evitare che gli analfabeti tornino ad essere nello stesso numero che erano nel 1925, anno della Riforma Gentile, di quella Riforma a cui questo Ministro ci ha riportato, vi chiedo di prelevare il banner qui sotto con il link e di sostenere la scuola Pubblica Italiana contro il pericolo della sua cancellazione garante dell’istruzione di tutti i cittadini senza alcuna distinzione: art.3 e art.34 della NOSTRA COSTITUZIONE… Firmate ed inoltrate… Grazie!!!!!

Sign for CONTRO IL MAESTRO UNICO

Pubblicato in: Società e Costume

Una serata a “Porta a Porta” raccontata da una spettatrice


Il punto di vista di una nostra collega dopo la puntata di "P.a P."
Francesco Casale
Elena vi racconta "Porta a Porta"
 

Mi armo, prima di affrontare la trasmissione: cuscino, bicchiere d’acqua, cellulare per messaggiare in diretta con i colleghi che sono difronte alla tv, come me, per vedere Porta a Porta. Non seguivo una trasmissione di Vespa da anni, e non succederà più, me lo sono ripromesso, neanche dovesse esserci come ospite mio figlio.
La inquadrano, e già ho un sussulto: sembra sciupata, i capelli che non tengono la piega, senza occhialini, sarà l’orario, penso, sono le undici e più, mi ricorda me stessa, quand’ero giovane, alla vigilia di un esame dopo aver studitao tutta la giornata, soprattutto quelle volte che dovevo studiare una materia che proprio, quella, non mi appassionava. E così è stata lei, la ministra, senza passione. Ogni tanto Vespa la toccava con quella sua asticella di legno, tipo bacchetta da maestro unico, e lei partiva con la sua filastrocca, e guai ad interromperla, ricominciava ogni volta da capo. La lezione, così tanto ripetuta, l’ho imparata anche io: ufficio di collocamento, agenzia educativa, bonus di produzione… Il nuovo slogan "in Italia ci sono più bidelli che carabinieri" che ieri sera la ministra ha coniato però mi è piaciuto, nella scuola a rischio dove ho lavorato gli scorsi anni in effetti era così, quando i bidellii, tre, per fronteggiare orde di bulli chiamavano i carabinieri, cioè quasi ogni giorno, questi ultimi si presentavano in due…
La Garavaglia è stata adorabile perchè con le sue parole mi ha fatto sentire un essere umano e non un numero in esubero, ha parlato di scuola non come agenzia ma come comunità, di alunni non come utenti ma come generazione da formare, di pedagogia e non di economia.
I sondaggi, quelli, erano ovviamente tutti, o quasi, favorevoli all’azione del governo. e per forza, le domande agli intervistati erano così sommarie che rispondere si o no era la stessa cosa. E poi, l’opinione pubblica…Nella mia città, davanti alle scuole, una tv privata ha intervistato le mamme per sapere cosa pensano del ritorno al maestro unico, una ha detto: "Meglio il maestro unico, così a Natale faremo solo un regalo, e non tre." Nessun commento, per carità, siamo tutti in emergenza economica, ma di qui a farne di questa dichiarazione una manifestazione di assenso alle politiche governative…
I genitori erano rappresentati dalla presidente del MOIGE, schieratissima, felice per il ritorno al grembiulino anche quando la Garavaglia le ha spiegato che nella scuola c’era già, felice del ritorno al voto in condotta anche quando Panini le ha spiegato che nella scuola c’era già, felice del ritorno al maestro unico…Qui ho capito, da dove veniva tutta questa sua felicità: ha dichiarato di avere cinque figli, vuoi mettere il risparmio a Natale?
Il bicchiere di acqua mi è servito quando si è parlato di sprechi, e Vespa si è affrettato a far comparire sullo schermo in grande le cifre delle spese in telefonate per convocare i supplenti, numeri da capogiro. E quello ho avuto, un capogiro. Panini ricorda alla ministra che il sistema di reclutamento va rivisto, e sono anni che i sindacati lo chiedono, ma il Ministero nicchia. Io ricordo che sono ancora a casa disoccupata, e la cattedra per me c’è, è bella e stampata da settimane sul sito del provveditorato della mia città con accanto il mio nome, ma le scuole non sanno convocare e allora un giorno telefonano agli aspiranti sbagliando graduatoria, un altro telefonano per fare una indagine sulla disponibilità, un altro telefonano per sapere se sei ancora libero visto che è passata una settimana, una altro per dirti che la convocazione è stata spostata perchè il preside ha cose più urgenti da fare, e infine ti mandano il telegramma. Dite che è uno spreco?
C’era pure una scolaresca, ma a quell’ora i bambini non dormono?, con la loro maestra. Lei sì che è stata unica: quando Vespa le ha chiesto se riuscirebbe a tenere da sola una classe ha detto NO ( Vespa si è dovuto appoggiare alla verga), e ha pure spiegato il perchè! Chi li segue i ragazzini che restano indietro? Chi fa il recupero? Chi tiene i bambini a scuola fino a che i genitori non escono dal lavoro?
Vi risparmio le battute dette tra i denti: Panini che non si spiega perchè, se la preparazione dei ragazzi è scadente, il Ministro come risposta taglia docenti e ore di lezione ( e continuerà a chiederselo, e noi telespetatori insieme a lui perchè la ministra non risponde); la Garavaglia che non si spiega perchè mai lei e Berlusconi sono andati ad inaugurare la scuola a San Giuliano, bella e grande, se quella stessa scuola verrà chiusa per il dimensionamento degli istituti nei piccoli centri; Feltri, incartapecorito, che cerca di rimboccare la ministra quando comincia a vacillare, il preside dei presidi che cerca già di guadagnarsi il bonus del 2012, il prete che si chiede perchè lo hanno invitato e soprattutto perchè lo hanno fatto sedere dal lato opposto a quello dello schieramento governativo.
Dulcis in fundo, la carrambata: si collegano telefonicamente con la maestra, unica, elementare della Gelmini. Vi risparmio i particolari, pietosi! In sintesi, la maestra dichiara di amare Vespa e di adorare la sua ex alunna.
Il mio bicchiere è vuoto, il mio telefono è muto, neanche un sms: è impossibile che si siano tutti addormentati davanti alla tv, abbiamo tutti aspettato con ansia che si toccasse il problema del precariato, ma appena si è pronunciata quella parola, precario, Vespa ha alzato la sua bacchetta, una sorta di VADE RETRO SATANA: è cominciata la musichetta, la trasmissione è finita.
Due sono le cose: o non ci sono parole per quello visto, oppure sono già tutti in bagno da un pezzo.
Stasera neanche un sms di buonanotte. Sappiamo tutti che non lo potrà essere.
Elena

Pubblicato in: Riflessioni personali

Foglie gialle


Ma dove ve ne andate,

povere foglie gialle,

come tante farfalle spensierate?

Venite da lontano o da vicino?

Da un bosco o da un giardino?

E non sentite la malinconia

del vento stesso che vi porta via ?

( Trilussa )

Chi non conosce questa celebre filastrocca? Essa ci riporta alla fanciullezza. I primi freddi. Il primo cappottino mentre rabbrividendo ci si avviava a scuola. Nell’aria odore di terra bagnata e lo scricchiolio delle foglie degli aceri sotto i piedi lungo il marciapiede… Le vedevo, ieri, volteggiare sospinti da una leggera brezza. Sembravano piccoli uccelli in cerca di un riparo su cui poggiare le loro ali stanche. Farfalle, con grandi ali brunite, svolazzavano lungo il viale alberato davanti alla scuola e, ferma al semaforo, venivo presa da una dolce e malinconica sensazione. Sentivo il bisogno di quella quiete dopo la "kalura" estiva… Quel muto invito a ripiegarmi su me stessa come quelle foglie ormai secche…
Irrefrenabile la voglia di inginocchiarmi per stringere in un pugno la terra e le foglie. La genitrice e la vita che torna a farsi cibo per far nascere nuove piante e fortificare la sua nutrice.
Strano come in questo ciclo continuo di nascita e morte si consumano i nostri giorni!


Le strategie della Natura
riempiono di stupore la ragione
e influenzano gli umori del cuore.
(riflessione tailandese del XVI secolo)
Pubblicato in: Notizie e politica

NOTIZIE DALL’ITALIA


Sto aggiornando le pagine del mio sito ( http://www.angelasantoro.com ) e oggi nel cercare un’ immagine mi sono imbattuta su un’articolo che prima mi ha incuriosito, visto il itolo, poi man mano che procedevo nella lettura sono passata dallo stupore all’indignazione. Si presuppone che chi fa informazione, e per di più "storica" , si limiti a presentare le notizie avvalendosi di fonti storiche e certe. Così insegnamo ai bambini già alle elementari. Evidentemente, crescendo, si vede che la lucidità mentale inizia a vacillare per cui ognuno trae le sue conclusioni su avvenimenti storici ben certificati. La medesima cosa sembra sia accaduta al "cronista" di Focus Storia… Ma leggete voi  e capirete di cosa sto parlando…

 
La Sicilia? Fu (e forse lo è ancora) un popolo di straccioni. Così la presenta Focus Storia

Che la Sicilia si possa offendere impunemente come ha fatto l’ex Ministro di stato Amato nel 2007 ( ne parlai anch’io a suo tempo, qui sul blog) è cosa nota, che la Sicilia sia considerata terra di conquista e colonia italiana è cosa altrettanto nota.
Ma che adesso una rivista “italiana” spacci per storia una grottesca rappresentazione di un improbabile sbarco greco in Sicilia per “civilizzarlo” è il limite della decenza della pseudo cultura italiota.
Nel numero 22/2008, Focus Storia (?) , editrice Gruner e distribuito da Mondadori (un ritorno dopo la illuminante guida della Sicilia pubblicata nel 2007), presenta una copertina dedicata alla Sicilia che più che offendere l’Isola ed i suoi abitanti, offende il buon gusto e soprattutto dimostra come in questa “libera democrazia italiana”, artisticamente si può offendere e ridicolizzare chiunque spacciando una offensiva vignetta caricaturistica come libera interpretazione “artistica”.
Mondadori a pagina 25 della sua guida affermava che “ è una storia non siciliana, non generata internamente dall’isola ma sempre imposta dall’esterno. Anche i Sicani, gli Elimi e i Siculi … provenivano da fuori…”. E giù poi a dire che tutte le popolazioni che hanno composto l’identità siciliana non sarebbero state altro che “una successione di dominazioni.
Focus Storia fa di meglio. Presenta lo sbarco degli ateniesi come lo sbarco di Colombo in centro america, ma ricorda nell’insieme lo sbarco di Garibaldi a Marsala nel 1860, solo che la storia “scritta dagli stessi vincitori” ci ricorda che i marsalesi abbandonarono la città, e rappresenta il popolo siciliano come un popolo di straccioni privo di cultura ed intelligenza. Ma, cosa più allucinante, rappresenta le donne siciliane come “prostitute”, donnine facili o peggio ancora merce di scambio.
E già, perchè secondo Focus, Atene venne in Sicilia non solo per colonizzarla ma anche e soprattutto per civilizzarla e prendersi le donne siciliane, pronte a prostituirsi o a vendersi al civilizzatore. E se ci fossero dei dubbi sull’interpretazione della tavola di apertura, Focus Storia interviene precisando che “… i coloni greci scambiavano le loro merci con le donne siciliane” .
Secondo Focus Storia, i coloni greci (ma cosa c’entrano con i coloni i guerrieri greci raffigurati?) sbarcano in Sicilia vestiti di tuniche che guarda caso riportano i colori della bandiera italiana (!) quando tutto il mondo sa che i colori predominanti nell’antica grecia erano il rosso, l’ocra e il blu. Un trittico di colori italiani che appare come un chiaro messaggio subliminale.
La scena rappresentata dalla tavola di apertura ci presenta gli ateniesi come un popolo di cultura elevata che incontra un popolo che vive nell’era preistorica. Rozzo e ignorante, pronto a vendere per uno specchietto le proprie donne sapientemente presentate seminude e provocanti. Insomma, un incontro tra la cultura, l’arte e l’intelligenza con l’arretratezza culturale profonda.

Nave punica
Niente di più inesatto. I greci , al contrario dei Fenici che con i popoli siciliani avevano stabilito lucrosi incontri commerciali fondando numerosi empori di scambio, occuparono “militarmente” la Sicilia utilizzando di volta in volta scuse per giustificare l’occupazione, vedi il viaggio di Ulisse e vari miti che coinvolgevano la nostra isola (un po’ come fanno oggi gli americani con l’Afganistan, con la scusa di liberare le donne dal burqa, o con l’Iraq e le armi di distruzione di massa fantasma) e furono tutto meno che portatori di cultura.
Appena i greci sono arrivati sulle coste siciliane la popolazione residente si ritirò progressivamente sulle montagne per l’atteggiamento belligerante di questi. Di certo coloro che pagarono il conto maggiore furono gli uomini di Siculi, Sicani ed Elimi, che quando non venivano uccisi divenivano schiavi. Trattamento di favore era riservato alle donne, che non erano barattate o comprate, quanto più che altro rapite a scopo “riproduttivo”, fatto questo documentato da numerose testimonianze archeologiche.
E’ fuor di dubbio che l’introduzione di parte della cultura greca contribuì notevolmente allo sviluppo dell’isola che, malgrado le potenziali divisioni dovute alla diversa etnia non solo dei popoli già residenti in Sicilia prima dell’arrivo dei greci ma anche delle varie “colonie” che si insediarono, ben presto superò la Grecia e la maggior parte dei paesi del mediterraneo in: cultura, scienza, produzione agricola e potenza militare. Basti ricordare la disastrosa spedizione ateniese contro Siracusa, ormai diventata più potente di Atene e Sparta messe insieme. Se poi vogliamo dilungarci sui “siciliani illustri” del periodo classico, nati dalla fusione delle varie etnie in terra di Sicilia, di cui nell’articolo non si fa assolutamente cenno, basterebbe ricordare solo Archimede siracusano e Diodoro siculo.
La descrizione storica all’interno dell’articolo, a parte qualche importante lacuna e qualche imprecisione, in particolare la questione del grano che non è stato importato dai greci ma che è presente, in Sicilia sin dal 3000 A.C. (le lontanissime origini della cerealicoltura, in Sicilia sono confermate da rinvenimenti archeologici di macine e di altri reperti, di industrie domestiche risalenti alla cultura di Stentinello, ed in generale è stato documentato con certezza il primato del ruolo del grano nella coltivazione e nelle abitudini alimentari dei siciliani, come ci testimonia Plinio il Vecchio, nel De Naturalis Historia), e l’attribuzione dell’origine delle prelibatezze della pasticceria siciliana agli arabi, dimenticando i dolci a base di mandorla e miele del siracusano-ragusano-catanese spiccatamente greci che appare come una analisi, alquanto grossolana e superficiale sulla cucina siciliana e totale mancanza di conoscenza della storia culinaria della Sicilia, si presenta sufficientemente valida (in termini scolastici un 6-) anche se l’Isola non è mai stata una piazzola di sosta ma crocevia delle culture che hanno dato vita a tolleranza e convivenza tranne che nel periodo di occupazione greca, e viene da chiedersi quale sia il vero obiettivo di tali volgari rappresentazioni del popolo siciliano.
Ne abbiamo parlato con Marco Casareto, vicedirettore di Focus Storia il quale si è detto meravigliato delle proteste siciliane che a suo parere non appaiono giustificate. La tavola di apertura, secondo Casareto, è una libera interpretazione dell’artista che così ha pensato di vedere lo “sbarco” dei greci.
Prendiamo atto e riferiamo ma questa libera interpretazione sembra esprimere solo reconditi significati razzisti e niente più.
Meglio sarebbe stato (s)e Focus Storia non avesse (prestato) attenzione all’Isola: ne avrebbe guadagnato il buon gusto e soprattutto la storia.
 
Data: 26/08/2008  
 
Pubblicato in: La Scuola vista da me

“La classe”, edizione italiana di “Entre les murs”


arriva in libreria la prossima settimana per Einaudi nel bel mezzo del dibattito nostrano sullo stato della scuola il tragicomico resoconto delle vicende dell’autore-prof alle prese con i suoi alunni tra le mura del liceo Mozart. Il libro ha fatto molto discutere alla sua uscita nel 2006 e da quelle pagine è nato anche il film diretto da Laurent Cantet vincitore quest’anno della Palma d’Oro a Cannes, che vedremo nelle nostre sale a ottobre.

Ecco qualche chicca:

 

Come si chiama quando si dice il contrario di quello che si pensa facendo capire che si pensa il contrario di quello che si dice?" "Prof la sua domanda mi fa venire il mal di testa" "Qual è la domanda prof?" "Forse ironia?" "Be, sì, è esattamente questo. Provate a fare una frase ironica". "Lei è bello". "Grazie, ma la frase ironica?""Lei è bello". "Ok, perfetto, grazie tante".

"Prof fa troppo caldo, facciamo lezione fuori". "Certo, vuoi anche una coca?" "Lei esagera, prof".
O ancora: "Prof, lei preferisce essere o non essere?" "Questo è il dilemma". "Io preferisco essere". "Hai ragione, ma continuiamo la lezione".

 

E poi qualcuno/a ha il coraggio di dire che i nostri alunni sono gli ultimi in Europa?

 

Oggi mi sono dedicata ad un po’ di "acculturazione" extralpina ed ho scoperto ad esempio che nella democraticissima Svizzera durante l’anno scolastico gli alunni fanno ben 51 giorni ( hanno perfino le vacanze autunnali!) di vacanze contro i nostri 26. Che in Germania già con 28° i bambini vengono mandati a casa. E noi che facciamo lezione con 30°? Che in Francia a scuola si va solo 4 giorni su 7. Che sempre in Germania la scuola dell’infanzia è a pagamento e che le scuole sono talmente poche che i genitori per garantirsi la frequenza del figlio lo iscrivono all’asilo prima ancora della sua nascita! Che le ore di permanenza degli alunni a scuola è da 20 a 30 ore…Inoltre nelle varie land tedesche la programmazione scolastica è uguale per tutte… alla faccia del federalismo regionale…
Inoltre stavo per dimenticare che quando nelle scuole tedesche si verificano i "famigerati buchi" i bambini vengono riaccompagnati a casa e senza alcun preavviso per i genitori. Mentre se un bambino si assenta anche per due giorni deve essere presentata una certificazione "plausibile" dell’assenza, anche in caso di malattia. Se la "giustificazione non viene accettata dalla scuola il genitore deve pagare una multa e se c’è reiterazione si finisce addirittura in prigione ed i figli vengono sottratti ai genitori.

Perché tutte queste cose i nostri governanti non le dicono?

E poi retoricamente se ne escono fuori con le battute del pirla che le nostre rimostranze sono solo "strumentalizzazione politica"… Che noi siamo dei mangiatori a sbafo. Che non facciamo nulla. Che siamo incompetenti… Che abbiamo più vacanze che gli altri docentid’Europa. Ma per fortuna che riconoscono che siamo i peggio pagati…

Pubblicato in: Società e Costume

Via la tifoseria dalla curva


questo il provvedimento del ministro Maroni per arginare gli candali di una società che non ha nulla per essere definita : civile
Mi riferisco ai tifosi sfegatati che trovano nel calcio la maniera di sfogare la loro repressione… i loro istinti più bassi… quelli che li classificano nelle tassonomie degli animali. Ma non sono sicura che il provvedimento preso sia quello giusto… Al solito si risponde alla forza con la forza… Ormai dovremmo cominciare ad abituarci a questa mentalità… lo so, ma è più forte di me. Io sono convinta che basterebbero degli interventi "intelligenti", usando la ragione ed il cuore al posto dell’istinto e del cinismo più freddo e gretto.
Invece di chiudere gli stati rendendoli blindati perché non mettere questi "tifosi" nelle condizioni di non perdere il biglietto che hanno comprato mandando, anzi, accompagnando, allo stadio la moglie coi figli, i nipoti, i fratelli e le sorelle più piccole? In fondo se il calcio è "un gioco" chi è più indicato a giocare dei bambini? Almeno i superpagati giocatori darebbero davvero lo spettacolo per cui percepiscono stipendi da favola e i bambini si divertirebbero un mondo. Una tantum vivrebbero loro la gioia e l’euforia del calcio in…presenza.
Oltretutto credo che questa mia idea non sia tanto originale, già qualche anno fa qualcuno l’ aveva lanciata che poi chissà perché nessuno ha voluto accogliere ed è stata accantonata.
Voi che ne dite? Firmiamo una petizione chiedendo al governo di condannare questi tifosi ad accompagnare per tutto il campionato i familiari allo stadio mentre loro se ne torneranno a casa?
Potrebbero iniziare gli stessi giocatori facendo sedere nella curva i loro parenti, invece di farli accomodare nelle tribune d’onore….