Rincorrevo i sogni
incurante di ciò che
mi accadeva attorno.
Cattedrali di nobile opale,
costruiti da franchi muratori,
innalzavano al cielo le loro
arcate invetriate
catturandomi, fochi fatui,
con l’abbagliante splendore
del loro freddo colore.
Sguardo diritto e fiero
non percepivo l’irto sentiero
su cui conducevo gli scalzi,
spediti, passi.
Or, destandomi dal sonno,
mi avvedo delle ferite mie
sanguinanti, sento il dolore
di quel fanciullesco baratro
che nessuno ha colmato.
La Vita esige per sé
l’annichilimento di te.