Sorridevi, nuda, biricchina ,
Carezzando i miei capelli
stamattina. Sono biondi, tinti.
Ma tu non te ne avvedi.
Con la tua solita dolcezza
sistemi le ciocche mie arruffate.
Balzo giù dal letto ed afferro la vestaglia.
Gesto impulsivo il mio, mentre, pudore e rispetto
deviano lo sguardo sui tuoi occhi
spenti e lontani. “Da brava – ti esorto –
andiamo a rivestirci o ti prenderai un malanno”.
Ti arrendi docile sussurrandomi: Si, mamma!
Annodo in gola un singulto doloroso
e con la mano libera carezzo i tuoi riccioli:
Soffici… Radi… Bianchi.
Sorrido mestamente a te
mia mamma-bambina
cercando nei tuoi occhi un guizzo
che ti restituisca a me
con la tua giovanile vigoria.
Scritta un po’ di tempo fa, in occasione di una giornata a tema incentrata su una delle peggiori malattie senili, il morbo di Alzheimer, e scritta pensando ai racconti/confessioni di una collega che ha perso la mamma così.http://aaquilas.deviantart.com/