Pubblicato in: Un pò del mio Diario

Funerali a Messina


Villa San Giovanni (RC) | PILONE DI NOTTE |  | Autore: ARCANGELO GIZZI

(Al posto di questo spettacolo molto presto vogliono farci il ponte)


Ho seguito in TV, con profonda partecipazione, i funerali per le vittime dell’alluvione. Ricordo con sgomento le prime ore in cui avevo avuto notizie della tragedia, sgomento che aumentava mano mano che nel cercare di rintracciare mio fratello o qualcuno dei suoi non ottenevo risposte. Loro abitano qualche km più a sud di dove è avvenuta la tragedia. Ma sempre sul mare e con alle spalle i Nebrodi e il confine tra i paesi segnati dai torrenti. (In pratica ogni paese si trova tra due torrenti che segnano il confine territoriale). So quanto forte e devastante è la forza del mare, che spesso arriva ad invadere le case che una volta erano prevalentemente abitate dai pescatori ed oggi invece sono diventate centri di villeggiatura con sfilze di villette a schiera. Ammodernamento reso possibile grazie al fatto che essendo la principale, ed unica, arteria urbana che collegava (prima della costruzione dell’autostrada) Messina a Catania molto stretta e a rischio ingorgo quando si trovavano difronte due pullaman,  si è cercato di ricavare un’altra strada litoranea proprio a ridosso dell’ ampia spiaggia. Come dicevo il mare in tempesta durante le burrasche invernali oltre a esibire uno spettacolo unico ed affascinante può essere davvero devastante. Se poi alla sua furia si unisce quella dei torrenti allora la cosa diventa davvero preoccupante. Ma sono "catastrofi naturali" che chi sta sul posto conosce e sa che accadono. C’ è una specie di rassegnazione in ciò, quella rassegnazione tipica dei siciliani che ben raccontava Verga nei suoi scritti (uno per tutti "I Malavoglia") ma trovo immorale che chi governa, sia a livello locale che regionale e nazionale (con la scusa che la Sicilia è una terra a statuto autonomo, ma solo per alcuni aspetti, che ad esempio per quanto riguarda il Ponte sullo Stretto, lì il business non consente un tale distinguo) non facciano nulla per impedire che il degrado e l’incuria abbiano la meglio in simili circostanze.
Ma non è questo quello che volevo dire in questo intervento. Al solito divago. Nella mia testa i pensieri sono come le ciliegie, uno ne tira un altro, chiedo venia.
Dicevo che ho assistito alla diretta TV e tra le varie immagini che scorrevano nello schermo ad un certo punto ho visto inquadrato il confalone del comune di Villa San Giovanni.
Per chi non lo sapesse Villa San Giovanni si trova  all’estrema punta della Calabria, in provincia di Reggio Calabria, ed è anche il maggior punto di imbarco-sbarco da e per la Sicilia.
Devo dire che la cosa non mi ha stupito molto visto che, da sempre è risaputo,  tra villesi e messinesi scorre più buon sangue che non tra reggini e villesi. Forse anche per questo io mi sento molto più legata a Messina che a Reggio Cal. Sono nata a Villa S.G. ma sono cresciuta in Sicilia e oggi nel vedere lì la cittadinanza villese con il suo confalone ha confermato quello che sento nel cuore. Il confine, mio caro Bossi non lo fa un fiume o un mare. Il confine lo creano gli uomini con la loro mentalità ottusa ed egotica. E il popolo villese ce l’ha ricordato anche stamane. Per questo ringrazio, a nome dei siciliani, gli abitanti tutti di quel paese che mi ha dato i natali.

GRAZIE AL POPOLO DI VILLA SAN GIOVANNI
La Sicilia dal lungomare di Villa San Giovanni da sangiopanza2000.

La Sicilia dal lungomare di Villa San Giovanni
e dal porto delle Ferrovie dello Stato

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