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L’urlo della belva braccata


Da uno sperduto paese sulle montagne del Canada, il Cavaliere attacca Bossi e
Fini.
Dice riferendosi al "Senatur": << "Brancher lo ha
voluto lui e ora mi volta le spalle">>
.
Ricostruisce: "Io ne avevo parlato
con Bossi, lui poi con Fini, e nessuno aveva manifestato delle
perplessità. Adesso invece mi hanno lasciato solo e questo lo considero
del tutto inaccettabile". Lo sfogo contro il leader della Lega raggiunge
toni inusitati: "Umberto non può permettersi di fare queste giravolte
nel giro di 24 ore.(Oh…se è per questo ne ha fatte tante… da quel lontano 1994 in cui lo aveva bollato come ‘mafioso’! n.p.)
Sono costretto a ricordargli che siamo tutti nella
stessa barca, (e bravo..magari quella da 18 milioni di euro del figlio) io come Brancher, ma anche come Bossi e Fini".
È il suo
solito refrain, "se cado io cadono anche loro"(ricatto morale… è contemplato dal Codice Civile?).