Stanca di insulti ed invettive. Stanca di cadute di stile e di mancanza di savoir faire.
Non ho la puzza sotto il naso. Non sono nata “nobile” e non ho mai amato gli snob . C ‘è solo una cosa che nella mia vita ho sempre perseguito, da figlia di quella terra adottiva che è stata figlia del classicismo greco, ho sempre amato la Bellezza. L’unico culto su cui non arretro. In questa perenne ricerca del Bello ho appreso che questo non prescinde né si allontana dalla quotidianità. L’unico presupposto per poterne godere è quello di saperne cogliere le caratteristiche con tutti i sensi che la natura ci ha messo a disposizione. Il senso del Bello non è legato solo ed esclusivamente ai sensi fisici… al contrario, esso non esisterebbe se non si avvalesse anche degli occhi dello “spirito” o occhi interiori. In quel “conosci te stesso” di agostiniana memoria scolastica, io intravvedo intrinseco il concetto che solo se sai scrutare dentro di te puoi cogliere la bellezza che ti circonda. Come? Semplice, basta ascoltare il moto del’anima davanti allo spettacolo stupefacente della natura. Il sussulto del cuore alla vista di un paesaggio al tramonto. Di quella dolce sensazione di benessere che ci assale quando osserviamo lo sguardo limpido di un bambino. Ovunque intorno a noi c’è la bellezza e poeti e scrittori, pittori e scultori, ne hanno sempre afferrato l’istante con parole o con colori per cui quello che adesso io penso può sembrare irriverente e avere il sapore del pressapochismo.
Eppure non posso fare a meno di pensarci, di parlarne. Soffermare la mente sull’idea del Bello dissipa e mi purifica l’anima insozzata dall’ immondizia che vedo attorno a me. Ho bisogno di alzare lo sguardo in alto. Ho bisogno di respirare aria pura e non posso farlo se me ne sto cocciuta col corpo piantato su questo pianeta.
Una cosa però ho voglia di dire a gran voce, visto che è la sola cosa che ho e che non mi costa nulla, in termini di soldi e di fatica, e lo faccio solo per “scuotermi la polvere dei calzari”, come il Saggio Maestro diceva di fare allorché si esce da una città che non ci accoglie. Voglio scrivere una piccola letterina, giusto due parole, non al Pinocchio di Collodi, ma ai Pinocchietti della politica il duo B&B.
Carissimi B&B forse ancora non lo sapete ma: Signori si nasce non lo si diventa… E voi non nasceste tali.
Siete la peggiore brutta copia dei difetti dell’italiano medio… Mister B se nella sua vita Lei non avesse fatto il furbo, infischiandosene della Legge, stia sicuro che adesso non ci sarebbero stati magistrati comunisti…
Per cui La prego si sottoponga a giusto processo così la smettiamo di assistere quotidianamente a questa commedia da tre soldi…
Con la debita distanza
Angela Santoro