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I colori sfumati dalla rabbia al dolore


Così, in un degrado sempre crescente, osservo sgomenta questa società che va  sciogliendosi come il liquame nero delle fogne.

Tapparsi il naso e andare avanti è una cosa che non riesco a fare anche perché devo pur respirare se non voglio crepare soffocata. Sappiamo tutti benissimo che se optiamo per la respirazione attraverso la bocca rischiamo di perdere anche il sapore delle poche cose che ci sono rimaste.

Chiudere gli occhi e far finta di non vedere è la più vile forma di vigliaccheria. Non sono pavida… Non più, forte degli anni che ormai segnano i miei giorni.

Trincerarmi dietro un buonismo di facciata per dire che tutto va bene e che sono felice per l’umanità è una profonda ipocrisia che mal si addice alla mia natura.

E passano i giorni. Si accavallano le notizie in un disfattismo da guerra punica mi intristisco e sale la rabbia.

Aumenta a dismisura al pensiero dei figli che con tanto amore ho messo al mondo. Si gonfia nel petto mentre osservo inerme il loro futuro cancellato. Distrutto. Ho dato loro degli strumenti per difendersi. Ho insegnato loro a lottare, a non arrendersi, mai…

Qualcuno mi chiederà cosa vorrei fare ancora. Ormai sono adulti. Sono uomini fatti eppure…

Eppure vorrei dar loro una strada sicura. Vorrei che non traballassero mai sotto il peso di scelte fatte da altri.

Vorrei i loro sentieri profumati da fiori multicolori.

Vorrei vederli sereni e non preoccupati del loro domani.

Non mi piace vederli asserragliati dentro aule fatiscienti… né abbarbicati sui tetti per reclamare i loro diritti:

  • il diritto all’istruzione
  • il diritto al lavoro
  • il diritto al rispetto
  • il diritto alla cultura
  • il diritto alla libertà di pensiero
  • il diritto di essere uomini con sogni ed ideali da poter realizzare

Eppure ancora oggi ho sentito una gallina starnazzare dentro un pollaio pieno di galli.

Ed era fastidiosa la sua voce. Ed erano bestemmie le sue parole.

Ed era arrogante e presuntuoso il suo tono mentre manifestava una completa mancanza di COMPRENSIONE dei loro problemi…  di quelli delle loro famiglie… di quelli delle generazioni che verranno.

Perché ricordiamoci bene, tutti, che i problemi che attanagliano i giovani oggi non sono i LORO problemi presenti, ma avranno ricadute e ripercussioni negli anni a venire.

Allora dico a voi tutti, internauti ibernati in questo schermo, volete ancora continuare a girarvi dall’altra parte?

Mi inorridisce il gretto egoismo. L’insano individualismo. L’abietta coscienza dei perbenisti e benpensanti.

Per questo dico: BASTA!