Pubblicato in: Di tutto un po'

Di che partito sei?


Quando qualcuno cerca, a tutti i costi, di darmi una bandiera ed una connotazione politica io mi indigno. Mi indigno per un solo, semplice, banale, motivo. Non amo la politica: Non amo QUESTA POLITICA. Non amo le ideologie che imprigionano il pensiero in determinati tabelle. Come delle tassonomie. Odio le tassonomie. Odio sentirmi dire: tu sei rossa o nera. Tu appartieni a Tizio e/o a Caio. Io non sono di nessuno e non appartengo a nessuno! Sia ben chiaro.

Io posso solo apprezzare quelle persone che operano un cambiamento sociale e che si prodigano per il BENE sociale.

Mi fido di quelli che hanno la faccia onesta e che vanno per strada guardando il sole. Che dal sole si fanno baciare. Provo repulsione per tutti quelli che sono sempre ingrugniti. Quelli che sembra abbiano ingoiato fiele. Quelli che quando ti passano accanto non ti vedono manco. Una cosa ad esempio mi ha colpito al nord. Se capita che qualcuno ti dia una spinta… per sbaglio… non si gira a chiederti scusa. La gente… ecco, per molti, sembra che la gente non esista. Non conti.

Oggi non ci sono ideologie che guidano le nostre azioni.

L’inchiesta di Bisignani porta alla superficie un sistema che stenta a sparire. Mi direte: Dove vivi? Queste cose si sono sempre sapute.

E’ vero, io non so dove vivo, e queste cose non le avevo mai considerate. Mi ripugna l’idea che un uomo possa agire in maniera così vile nei confronti di un suo simile. Si sa che di scheletri negli armadi ne abbiamo tutti. Ma da qui ad usare i morti come arma di ricatto per il proprio interess epersonale, ce ne vuole. Questo è amorale. Ogni uomo, durante la sua vita, fa esperienze più o meno belle, più o meno brutte. Più o meno “illegali” e nesusno… Dico NESSUNO, ha il diritto di puntare il dito contro, minacciarlo, asservirlo. L’esperienza è la sola maestra degli individui. E’ lei che ci forgia e ci fa essere in un modo piuttosto che in un altro. Usare le esperienze personali degli altri per arricchirsi è davvero diabolico.

Domenica scorsa.. no, era forse la domenica di 15 gg fa… Ma ha poca importanza… Dicevo una domenica, mi è capitato di sentire una predica in TV. Un vescovo diceva che l’omicidio è un peccato contro Dio. Che quando un uomo uccide, uccide Dio. Io dico che se invece di dire che l’omicidio è contro un entità “astratta” si riporta il braccio verso se stessi, forse questa società sarebbe migliore.

Avrei voluto dire a quel vescovo: Monsignore, uccidere un uomo non è uccidere Dio, ma uccidere se stessi!

A Dio non gliene può fregare di meno. Non è questo quello che è importante per LUI.

A Dio interessa che l’uomo frequenti la scuola ed esegua i compiti che gli sono stati assegnati.

La chiesa cattolica ha spostato la visione “religiosa”-

Ha calato l’uomo in una dimensione che non sta né in cielo, né in terra. Sospeso in un limbo, avvolto dalla caligine, tenta di trovare un sentiero. Una strada da seguire. Intravistone uno si incammina e pensa che sia quello giusto. Nè si cura di vedere se ce ne siano altri. L’unico suo pensiero è che ci sia qualcuno che lo segue. Che lo idolatri e lo rafforzi nella convinzione che quella è la strada giusta. Ma giusta per cosa? Per andare dove? Poco si cura. Questo è un aspetto marginale. La cosa importante è convincere gli altri che il suo pensiero è quello Vero. Giusto. Gli altri, gli altri si sbagliano tutti quanti.

La società moderna, le scienze e la tecnologia hanno raggiunto dei traguardi impensabili (e questa è proprio una frase fatta… mera retorica che lusinga gli uomini)… La cosa che sorprende è che le più grandi scoperte siano partite con alla base una semplice considerazione: Quello che tu dici è sbagliato ed io te lo dimostro.

Praticamente all’origine di ogni invenzione, di ogni innovazione, ci sta un pensiero di “prevaricazione” di un uomo sull’altro.

Troppo pessimista? Troppo drastica questa mia visione? Forse, mi concedo il beneficio del dubbio… Fino a che non riuscirò a chiarire meglio il mio pensiero…

Alla prossima… il dovere mi chiama…