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Chi la fa l’aspetti…


15Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe 16e non permetteva che si portassero cose attraverso il tempio. 17Ed insegnava loro dicendo: “Non sta forse scritto:

La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le genti?

Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!“.

18L’udirono i sommi sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutto il popolo era ammirato del suo insegnamento. [Vangelo di Marco, cap.11]

Poco fa, intenta ai fornelli, mi è tornato alla mente questo episodio della vita di Gesù… ma non per riferirlo alla Chiesa, che quella si sa ormai è solo postribolo da secoli (salvo qualche accezione “illuminata”) ma alla situazione in cui versa la nostra politica da molto tempo ormai. Leggevo il commento di Marina Berlusconi alla lettura della sentenza sul lodo Mondadori, un commento non isolato, ma sostenuto ed avvallato da tutti quanti sono schierati dalla parte DEI BELUSCONI: E’ una sentenza politica.

Io dico, forse, forse hai ragione. Se così è, perché si è arrivati a questo punto?

La signora Marina farebbe bene a farsi un bell’esame di coscienza. Così come suo padre. Così come tutti quelli che ruotano intorno al pianeta del Biscione. Se il berlusca si fosse fatto i fatti suoi, intrallazzando come aveva sempre fatto ed arricchendosi illecitamente senza voler fare il Protagonista, il Salvatore del Paese dai comunisti, forse … dico.. forse noi italiani non avremmo subito anni ed anni di inondazioni di acqua sporca.

Se il Berlusca non scendeva in piazza probabilmente oggi questa sentenza non sarebbe stata una sentenza “politica” come indebitamente la vogliono chiamare. Ma sarebbe stata una sentenza giusta per restituire il mal tolto e risarcire la parte lesa (forse sarà anche eccessiva… non sta a me dirlo, per questo ci stanno gli economisti e gli ingegneri gestionli).

Se Berlusconi avesse tenuto i suoi affari “sporchi e/o puliti”) FUORI DALLA POLITICA  oggi la sentenza sarebbe stata solo una “Sentenza di Legge”. Ma lui non poteva permettersi di lasciare il suo lavoro a Milano, no. Lui a Roma c’è andato proprio per sistemare meglio le sue attività. Ha rivoltato la concezione della politica, l’ha assogettata ai suoi interessi personali e per fare questo non ha guardato in faccia niente e nessuno. Si è servito di tutto e di tutti… Proprio come un altro suo compaesano: Mussolini.

Adesso, in sintonia con la saggezza del popolo dico:  Chi è causa del suo mal pianga se stesso….

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Azione e reazione


Ogni azione produce una reazione uguale e contraria. E’ il terzo principio newtoniano della dinamica che si può tranquillamente translare anche sul piano delle energie pure.

E così nell’incontro/scontro tra due capitalisti :  De Benedetti e Berlusconi dove ciascuno dei due ha tentato di metterla in quel posto all’altro, alla fine non ci sono né vincitori e né vinti…

Se da un lato, Berlusconi, con un espediente che si configura per la Legge come “truffa” , ha sottratto a De Benedetti il monopolio della Mondadori, dall’altro De Benedetti,  quando il fatto avvenne, non aveva fatto altro che “pagare”  il suo debito alla società per non aver saputo evitare  il fallimento dell ‘ Olivetti. Una azienda italiana molto florida e che forse oggi avrebbe potuto tranquillamente gareggiare con le lobby di Cupertino e di Seattle… ma tant’è. Visto che la storia la scrivono gli uomini, noi oggi assistiamo ad un’ennesima conferma che nessuno vive separato dall’altro ma che ogni azione che noi intraprendiamo agisce come un boomerang… ci torna sempre indietro. Peccato che nelle stanze del Capitale queste leggi sono ignorate per cui possiamo concludere che:  Anche i ricchi piangono…

A proposito del fallimento Olivetti ho trovato un interessante riflessione che mi sento di condividere.

De Benedetti perché non ti sei preoccupato di assumere bravi manager come ha fatto Berlusconi?

Sei stato troppo ingenuo? O l’ Olivetti richiedeva troppo impegno?