Pubblicato in: Riflessioni personali

La malattia si cura dove si origina…


Si stima che al 31 ottobre 2011 la popolazione mondiale abbia raggiunto la soglia di 7 miliardi di abitanti.

La popolazione mondiale è stata interessata da una crescita continua sin dalla fine della piaga della peste nera, nel corso del XIV secolo; il tasso di crescita della popolazione mondiale raggiunse un picco del 2,19% nel 1963, nel 2008 si è quasi dimezzato.

Superata la soglia dei 7 miliardi alla fine del 2011, l’Onu stima che nell’anno 2040 sul nostro pianeta ci saranno circa 9 miliardi di abitanti. La maggior parte dei demografi prevede che a partire da quella data la popolazione mondiale comincerà a diminuire e che potrebbe tornare a 7,5 miliardi entro il 2100 a causa della diminuzione dei tassi di natalità.[Fonte Wikipedia]
Mi chiedo se ci sia una relazione tra l’aumento della popolazione mondiale e la crisi che investe il 90% del Pianeta.
A parte la cosa singolare data dall’aumento, nonostante la guerra, la fame, le malattie (HIV in primis)… ecco, nonostante tutto ciò, invece di diminuire la crescita continua.
Però in questo momento la mia mente, i miei pensieri sono dietro le carrette del mare che trasportano gente in fuga dalla guerra, dalla fame, dalla miseria; mentre ho appena letto che l’agenzia di Rating ci ha ulteriormente declassati (Peggiora la valutazione sui conti pubblici, da BBB+ a BBB, a due passi dal livello ‘spazzatura’, negativo il giudizio sulle prospettive a breve).
Le TV danno notizie di cui faccio fatica a seguirne la logica.
Secondo l’Istat gli italiani, che siamo per natura (sic?) cicale (sicuro?), stanno tornando a risparmiare. A mettere i soldi nel maialino. Dall’altra però si dice che stiamo spendendo poco o niente e che stiamo tirando anche sul pane e sulla pasta. Questo è davvero un ossimoro, non credete?
Ma andiamo avanti mentre i miei pensieri turbinano peggio dei pezzi di macedonia nel frullatore.
Di là del Mediterraneo i Paesi si spopolano e di qua si sovraffollano.
Di qua molti italiani si scoprono razzisti ad oltranza mentre si tappano tutti i buchi che hanno per non capire che c’è una larga fetta di popolazione nel mondo che sta male. Sta peggio di noi. Nonostante questo TUTTI continuano a “tirare” la coperta. TUTTI vogliono coprirsi ma NESSUNO, e ripeto nessuno, ha ancora detto come si possa fare per coprirsi tutti quanti. Se ti copri le braccia e la testa ti scopri le gambe e il sedere. Se copri il sedere ti scopri la testa. Cerco di fare mente locale alle spese che lo Stato ha da affrontare quotidianamente (ma che in realtà fa fatica a tenere a bada):
1. Monumenti che si sbriciolano sotto l’incuria e i danni del progresso (dai piccioni allo smog, dal traffico stradale a quello aereo, ferroviario e metropolitano).
2. Un servizio sanitario che ha molto più di privato che di pubblico (con cause e pendenza di vario genere).
3. Scuole di ogni ordine e grado anche loro in cerca di un buon restauro (dai banchi alle porte, dai gabinetti alle pareti).
4. Danni del terremoto ( L’Aquila in primis)
5. Danni da alluvioni, straripamenti, valanghe e smottamenti.
6. Manutenzione stradale e ferroviaria.
7. Sistemi di difesa (a quel che dicono che sono ormai sorpassati ed obsoleti):
8. Imprese creditrici.
9. Spese militari a cui vanno aggiunti (purtroppo per loro e per noi) tutte le spese di degenza e di risarcimento in caso di morte, alle famiglie.
10. Non so come sia la situazione nelle caserme (l’altro giorno c’era un militare, arrampicato su una specie di gru che riverniciava la scritta del reggimento), siano quelle dove alloggiano i soldati di terra, che quelle di mare ed aeree.
11. Stesso discorso per quanto riguarda il corpo dei carabinieri, dei poliziotti e dei finanzieri.
12. Spese di accoglienza.
13. Pagamenti per la disoccupazione e la C.I.
14. Pagamenti delle pensioni (sociali e non).
15. Stipendi ai dipendenti della P.A.
16. STIPENDI con DIARIE ai parlamentari.
Questi per ora quelli che mi vengono a mente. La mucca a furia di mungerla però finirà col non produrre più latte, specialmente se non la foraggi come di dovere.
Dov’è il foraggio? Chi lo deve dare? Se la gente non ha soldi la moneta non circola. Se la moneta non circola non si produce. Se non si produce l’azienda chiude i battenti della fabbrica (magari per non fallire esporta il lavoro all’estero… Ed oggi un’altra bella fetta è partita per il suolo francese).
Faccio un passo indietro. Torno agli emigranti.
Se i soldi che lo stato dà (ammesso che paghi, ma visto a quanto ammonta il suo debito nei confronti delle azienda ho i miei dubbi…) dicevo, perché gli stati europei non investono questi soldi in quei paesi da cui si scappa per la miseria e la sete, creando pozzi, impianti “desalinanti (del resto non c’è carenza d’acqua salata, se è vero quel che dicono gli scenziati che il livello del mare tende a salire e presto molte città costiere spariranno sotto il mare)?
I Paesi Arabi che stanno tutti in piazza contro l’Occidente perché non aiutano i paesi loro fratelli ad avere l’energia necessaria grazie ai pozzi petroliferi che hanno in abbondanza? O forse Maometto nella sua Bibbia non contempla la “virtù” della generosità?
La malattia si curà lì dove si origina, non dove si manifesta.(Angeli-Ka-Mente esausta)