Pubblicato in: Organizzazioni, Riflessioni personali

NO TAV?


Oggi lo scrittore Erri De Luca ha risollevato a titoloni il problema TAV. (Premetto che non lo conoscevo e non so cosa abbia scritto, non ho avuto l’onore di leggere nessun libro suo).
Devo ammettere che la questione non me la sono mai posta. Nel leggere o sentire i diversi pareri ho considerato il problema come “Non Mio”. Non mi interessa e non mi appartiene. Ho trovato assurdo e vandalico che si sia scelta come lotta il “boicottaggio” del lavoro e delle macchine cantieristiche. Ho tenuto queste riflessioni per me fino a che non mi è venuta voglia di saperne di più.
Premetto che nella mia vita ho assistito al “grande” lavoro della tratta autostradale, prima la Messina-Catania, che ha portato via una bella fascia di agrumeto anche ai miei parenti, poi la Salerno- Reggio Calabria. Per più di 30 anni l’ho percorsa da nord a sud e viceversa, e ho vissuto personalmente il disagio di quella struttura, per non parlare della monocorsia allo svincolo di Lauria che di notte, d’ inverno, con la nebbia, mi faceva davvero paura quella curva a gomito (mi è capitato moltissime volte di mettermi al volante, per dare il cambio, proprio in quel tratto). Finalmente qualcosa si è fatto, e adesso, fatti salvi tre cantieri, l’autostrada sembra finalmente conclusa. Tre corsie in quasi tutto il tratto e la sicurezza di ponti e gallerie. So che alla fine si dovrà pagare il pedaggio per rientrare in parte delle spese ma credo che ne sia valsa la pena. Adesso, i tempi di percorrenza sono di appena 4 ore e 30′. Nei periodi di non esodo estivo.
Per tornare al TAV, mi chiedevo perché tanta mobilitazione e tanta gente arrabbiata. Mi dicevo: E’ assurdo, ci si lamenta che non c’è lavoro e lì dove viene creato viene boicottato. Poi ci riflettevo e dicevo, forse è perché provocherà tanti danni come quelli che potrebbe provocare la costruzione del Ponte sullo Stretto in primis lo sfratto e l’abbattimento di abitazioni civili che comprota la perdita della casa per 150 famiglie (tipo come avviene per i coloni palestinesi, per usare un paradosso).
Adesso so che mi farò un sacco di nemici, la cosa potrebbe farmi stare male per un po’, ma amo dire ciò che penso, a scanso di equivoci e contro l’ipocrisia della massa.
Non è così. I motivi che mi spingono, e spingono gli abitanti dello Stretto contro la costruzione dle Ponte non hanno nulla da spartire con quelli dei NO TAV.
Il Ponte sullo Stretto si presenta prima di tutto “inumano”  e poi è “scientificamente” dimostrato che non è fattibile a causa dello spostamento del terreno. E’ certo che la Sicilia si allontana dall’Italia e a meno che non si crei un ponte tenuto con gli elastici dubito che quello che si vuole realizzare possa durare a lungo. Soldi letteralmente buttati a mare.
Mi sono sorpresa nel leggere la “perizia” dei NO TAV… Per me fanno molta demagogia: Si preoccupano del COSTO. No, dico, vi rendete conto? Si preoccupano di quanto costa l’opera e dicono che quei soldi possono essere impiegati diversamente: scuole, asili, ospedali…
Sono la prima a dire che non bisogna togliere alla cultura ed alla salute però mi chiedo, e vi chiedo, è giusto continuare ad ingrossare le file di disoccupati e di aziende che chiudono per mancanza di richieste?
Siamo sicuri che non vi siano sotto altri interessi? Chi ci guadagna e cosa dall’animare queste manifestazioni che l’80% delle volte non sono pacifiche?
Poi parlano dei “rumori” e qui rido. Quando costruiscono un palazzo, una casa, estraggono materiale dalle montagne non c’è rumore? Io vivo in condominio e non avete idea di quante volte, nel primo pomeriggio, principalmente, sento l’inquilino di qualche piano che lavora col trapano o che rompe muri e mattonelle per la ristrutturazione. Allora se così fosse dovremmo stare tutti fermi e immobili. Siamo certi che il progresso si crea con l’immobilità?
Qui il documento che ho letto
http://www.notav torino.org/ documenti/150-rag-notav-corret-16-1-11.pdf

Autore:

Docente di Scuola Primaria, specializzata sul Sostegno, ha conseguito il diploma di Counsellor Scolastico (Iscritta al CNCP), si interessa di: Istruzione. Costume e Società. Politica e Religione. Arte e Letteratura. Web e multimedialità. Inseguendo una chimera… Acqua, Vento e Nuvola

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