Sai Alberto, riflettevo sulla capacità del linguaggio di “evocare” nella mente degli individui immagini più o meno piacevoli. Più o meno sgradite e ripensavo a quando Berlusconi andava in giro per il mondo a dire che i nostri ristoranti erano sempre pieni e gli aereoporti sempre affollati. Insomma lui proiettava nella gente una finta immagine di benessere. Poi è arrivato Monti e ha tolto dagli occhi degli illusi lobotizzati le fette di mortadella che avevano sugli occhi e… si sono svegliati. Si sono svegliati e hanno iniziato a seguire un clown che diceva tutto il contrario. Ci hanno creduto. Il nuovo messia faceva perno sulla loro frustrazione di non essersi arricchiti come Berlusconi, non solo, si ritrovavano, e si scoprivano, poveri e senza lavoro e il nuovo guru gridava con un codice linguistico volgare, come solo la fame sa usare, riempiendo di insulti dal più grande al più piccolo. Prendendo per imbecilli i suoi stessi seguaci. Chiamandoli incompetenti e impotenti… risvegliando in loro quello che gli italiani si portano da secoli nel loro DNA: l’incapacità di vivere senza un Padrone.
Adesso, alla luce di tutto ciò, credo che quello di cui si senta bisogno sia la Voce Sincera di un individuo che senza agitarsi, né esaltarsi, né promettere castelli e diamanti, chiami le cose col loro nome e torni a rimettere insieme il puzzle di 60 milioni di individui che forse hanno le idee chiare ma gli manca la forza, la capacità, di concretizzare. Avevo creduto, e credo in Te. Adesso ho accettato l’idea che Tu non Vuoi lasciare ciò che ti sei costruito. Il TUO Lavoro. Lo comprendo e Ti faccio le mie pubbliche scuse se ho tentato di tirarti dentro ad un discorso che non ti appartiene. Riconosco l’egoismo della disperazione. Di colui che non avendo più speranze si rivolge a San Gennaro. Tu non sei San Gennaro e io non ho Fede a sufficienza per muovere le montagne. Tutto ciò per dire che ci occorre un Leader che con pacatezza e senza grossolanità linguistiche ci dica cosa fare e che gli italiani la smettano di tirarsi la zappa sui piedi da soli e comprendano che solo la “sinergia” porta buoni risultati. La natura ce lo insegna solo l’unione dei due poli, il positivo e il negativo, generano energia utile alla sopravvivenza…
Un bacio a Te e grazie per la Tua pazienza.
Giorno: 17 marzo 2014
Quanto ci amiamo?
Da un post che avevo condiviso su FB riguardo alle considerazioni di chi è vicino alla morte e si accorge di quante “omissioni” ha commesso, primo fra tutti quello di amare un po’ di più se stesso e meno gli altri (dal lavoro agli affetti più vicini) è scaturito questo mio commento alla domanda di una amica la quale si chiedeva perché avvenisse quando non c’ era più tempo per rimediare:
La prima risposta che mi sento di darTi è che da quando apriamo gli occhi noi subiamo i condizionamenti che ci vengono dall’esterno. L’individuo, nella sua crescita, non è MAI veramente se stesso ma il risultato di condizionamenti familiari e ambientali. Dai genitori agli amici. Dai parenti alla Scuola. Dal compagno/a alla società non facciamo altro che ricevere “imposizioni”.
Dalle leggi religiose a quelle dello stato. Tutti ti dicono come devi comportarti. Cosa è giusto e cosa è sbagliato, creando così una psico-dipendenza che poco margine lascia alla TUa Libertà personale. Che poi vai a cercarla questa Tua libertà dove è finita visto che dalla nascita non l’hai mai avuta. Devi crescere, maturare e, attraverso errori e ricadute, andare avanti fino a che ti rendi conto di quanto importanti sono state quelle cadute. Quelle ferite cicatrizzate. Quelle lacrime secche e, giunto davanti a quella che sarà la via del non-ritorno, ti rendi conto di quanto Tu non sia mai stato veramente Libero ma solo schiavo. Schiavo dei pre-giudizi, dei pre-concetti, vittima delle frustrazioni e/o delle esaltazioni di coloro che hai incontrato lungo il Tuo cammino… e qui mi fermo…