Io NON mi sento un dinosauro. I dinosauri sono esseri congelati… imbalsamati. Incapaci di evolversi e di progredire. I dinosauri sono coloro che hanno messo il loro cervello in salamoia, i loro muscoli usati per fare il bollito… Io mi sento figlia di questo tempo che vuole continuare a guardare avanti. Che crede nello sviluppo e nella tecnologia e che è convinta che fino a che le sinapsi funzioneranno a dovere potrò continuare a stimolare i miei neuroni. Perché per me la vita è “evoluzione continua”… non stagnazione… né rassegnazione.
Egregio professore, mi verrebbe da dire a chi ha scritto questa sceneggiata, conosce la parola: Aggiornamento? Formazione in itinere? Si vada ad informare.
Facciamo una bella fossa e buttiamoci dentro tutti i dinosauri, solo così l’Italia si salverà…
Giorno: 20 ottobre 2014
Periodo di vacche magre
Io non sono un’economista però è da molto tempo, prima che si creasse una popolazione di disoccupati ammortizzatori sociali, già dai tempi della prima crisi dell’Alitalia, che penso che il modo migliore per far ripartire l’economia nel nostro paese, pesando meno sulle spese sociali che gravano sulle spalle dei pochi lavoratori, fosse quello di “ridistribuire” le ore lavorative. Questo per due motivi, il primo per ridare dignità a tanti padri di famiglia che non hanno più un “ruolo sociale”, il secondo per contenere le spese che gravano sul bilancio pubblico. Non pensate che così facendo il paese tornerebbe a vivere? E’ chiaro che in un periodo di moria e di vacche magre non si può banchettare ma sia sufficiente mangiare nella speranza che riparta l’economia, aumenti l’export e le vacche tornino ad ingrassare. Cosa ci sarebbe di sbagliato nel fare questo?
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