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Responsabilità… dove sta di casa?


responsabilitaC’è una parola che non sento dire a nessuno, se non a qualcuno. Sembra che sia scomparsa dall’etimo dell’Educazione Sociale ma che afferisce anche all’educazione “personale”.

La parola è : Responsabilità.
Si educa alla Civile Convivenza Democratica, si dice agli alunni, futuri uomini, che bisogna rispettare le Leggi che sono uguali per Tutti, salvo poi, infrangerle tutti nell’ordinarietà del quotidiano. Ma non si insegna ad essere “responsabili”.

Essere responsabili significa, prima di tutto, contribuire alla propria crescita personale sul piano psichico ma significa anche la benefica ricaduta sulla “responsabilità sociale”. Eppure i nostri due codici, civile e penale, condannano la mancanza di “responsabiltià” o meglio condannano la “responsabilità” di aver provocato un danno.
Perché continuiamo ad essere “irresponsabili”? Perché non comprendiamo che una nostra azione ha l’ effetto di un domino ed è causa di tante cattive azioni degli altri? Perché tendiamo a demandare sempre tutto affidando la nostra vita nelle mani di questo e di quello? Perché non siamo in grado di prenderci la NOSTRA vita e di gestirla da soli? Perché non comprendiamo che un danno alla società è un danno alla mia persona?
Quando ci decidiamo a crescere?

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Privatizzazione e Meritocrazia


tre tipi di corruzioneDue parole mi fanno venire l’orticaria: Privatizzazione e Meritocrazia. Me la fanno venire per un semplice motivo, perché conosco l’uomo, questo animale (a)sociale che ha insito in sé la capacità di compiere il male. Mettete una scodella davanti al lupo affamato (di soldi e di potere) e vedrete se alla fine non la mangerà pur promettendogli che se resiste alla fine verrà santificato.
Privatizzare mi fa venire in mente il grande capitale… Gente che ha soldi da spendere che comprerà assumendo chi vogliono loro o passando l’incarico a una loro persona di “fiducia” che comunque sarà sempre manipolabile.
La “meritocrazia” è un’altra brutta bestia che significa, in parole povere, premiare solo chi è amico di… amico dell’amico… In questo smanettamento non si è esentati se si è privati o pubblici. Tutti hanno famiglia da mantenere…
L’Italia è un Paese in decadenza ma la decadenza, ci insegna la storia, è dovuta prima di tutto al “costume”. Dove costume non è l’abito di scena o quello che si indossa a carnevale ma “l’Eticità” del comportamento.

L’Onestà non è prerogativa del “privato” come non lo è del “pubblico”. In questi anni quelli che sono venuti a mancare sono stati proprio dei buoni sistemi di “vigilanza”. I vari “Ispettori” che invece di ispezionare soprassedevano o facevano sapere, in via ufficiosa, che il giorno X all’ora X sarebbero arrivati a controllare.
Questo è il mal costume. Questa è la disonestà. Questa l’amoralità sociale. Questa la corruzione che non si debella cambiando dizione e/o stanza.
P.S.: Qualcuno dirà che la “Privatizzazione” serve allo Stato per ossigenare le casse ma allora chi mi fa questa osservazione/obiezione mi sa spiegare come mai un Paese come la Cina che è un “Monopolio” statale è diventata così ricca e si sta comprando il mondo? Non il cittadino cinese ma lo Stato Cinese…