C’è una parola che non sento dire a nessuno, se non a qualcuno. Sembra che sia scomparsa dall’etimo dell’Educazione Sociale ma che afferisce anche all’educazione “personale”.
La parola è : Responsabilità.
Si educa alla Civile Convivenza Democratica, si dice agli alunni, futuri uomini, che bisogna rispettare le Leggi che sono uguali per Tutti, salvo poi, infrangerle tutti nell’ordinarietà del quotidiano. Ma non si insegna ad essere “responsabili”.
Essere responsabili significa, prima di tutto, contribuire alla propria crescita personale sul piano psichico ma significa anche la benefica ricaduta sulla “responsabilità sociale”. Eppure i nostri due codici, civile e penale, condannano la mancanza di “responsabiltià” o meglio condannano la “responsabilità” di aver provocato un danno.
Perché continuiamo ad essere “irresponsabili”? Perché non comprendiamo che una nostra azione ha l’ effetto di un domino ed è causa di tante cattive azioni degli altri? Perché tendiamo a demandare sempre tutto affidando la nostra vita nelle mani di questo e di quello? Perché non siamo in grado di prenderci la NOSTRA vita e di gestirla da soli? Perché non comprendiamo che un danno alla società è un danno alla mia persona?
Quando ci decidiamo a crescere?