
Proprio ieri parlavo dell’effemiratezza ( ma si può dire?) della vita umana. Di come viviamo senza renderci conto che basta un attimo, un nano secondo per sconvolgerti tutti i piani che uno si costruisce. Eppure, nonostante ciò, continuiamo a comportarci come le formiche. Ogni giorno ci arrabattiamo per portare a casa il cibo. Ogni giorno ci rimbocchiamo le maniche e andiamo incontro al mondo, alla vita. Il sonno notturno non solo ci aiuta a recuperare le energie spese durante la giornata ma agisce da morfina per il nostro sistema cerebrale che resetta la giornata appena finita e così il giorno dopo si ha la forza di ricominciare. Sarà per questo che i greci chiamavano “Morfeo” il dio dei sogni? Grande popolo quello greco. Popolo di filosofi per antonomasia. Popolo culla di cultura, cultura che invidiavano gli stessi romani… Cosa ne è rimasto di ciò che sono stati un tempo quando dettavano legge nel campo del “Sapere”?… Divago, corrono i pensieri questa sera e penso alle 150 vittime della Germanwings… Sogni, speranze, illusioni e delusioni spariti, sbriciolati come quei corpi dilaniati e non se ne conosce la ragione. Requiescant in pace…[#AngeliKaMente altrove e… fuori piove]
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