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5 MAGGIO: NON UNA SEMPLICE PROTESTA, MA UNA RIVOLUZIONE


sciopero-5-maggioEd ancora un pensiero non mio, ma del collega Nino Polito, solo che io dico 630 su 630:
413 parlamentari su 630 aspettano i 5 anni di legislatura per ottenere un vitalizio. Un vitalizio, in media, corrisponde alla pensione di un aiuto Primario ospedaliero, dopo oltre 30 anni di lavoro. Avete, finalmente, capito il perchè nessuno di costoro sfiducerà il “Governo imposto”??? Volete, una volta per tutte, capire che ogni protesta, ogni sussulto, ogni sussurro di Codesti “Diversamente lavoratori” sono modi fuorvianti per ingannare il popolo??? VOLETE CAPIRE CHE LA “BUONA SOLA” E’ SOLTANTO UNA FONTE MASCHERATA DI TAGLI LINEARI DI FONDI CHE ANDRANNO AD INGRASSARE QUESTO ESERCITO DI PERSONE SENZA PRINCIPI??? Basta scrivere, basta implorare, basta sollecitare queste persone!!! Basta indignarsi, sottolineare ed evidenziare le quotidiane nefandezze!!! Occorre solo organizzarci, collaborare, scambiare opinioni ed iniziative per cancellarli definitivamente. ROMA_sciopero-nazionale-unitario-scuola-5-maggio-2015-manifestoIL 5 MAGGIO NON DEV’ESSERE UNA SEMPLICE E CALDA PROTESTA, MA L’INIZIO DI UNA PACIFICA E FORTE RIVOLUZIONE, AVENTE UN SOLO OBIETTIVO: RIAPPROPRIARCI DELLA SOVRANITA’ CHE CI APPARTIENE!!! Saranno SCIOPERI, FLASH MOB, CORTEI e SPAZI DI VISIBILITA’. Saranno critiche, divulgazioni, coinvolgimenti e, soprattutto, INFORMAZIONE. Ogni iniziativa dovrà essere una prova muscolare, affinchè, dopo il 31 di maggio, questi SIGNORI SI RENDANO CONTO CHE LA SOVRANITA’ APPARTIENE A NOI E SOLO A NOI!!!!

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Trent’anni di “(ir)riforma(ti)”


riforma-province-senato-renzi-governo-legge-elettorale-480x300Ed è fantastico questo succinto excursus storico sugli ultimi trent’anni di politiche scolastiche scritto dal collega”GigiMonello” (l’articolo lo trovate QUA)
– “Li ho trovati che stavano riformando. Li lascerò che staranno riformando. Ho passato l’intera vita professionale a leggere di riforme. Lo considero un mondo surreale, a sé stante. Qualcosa come il mondo dei miti, una dimensione rarefatta, dove i grandi apparati delle Riforme vivono di vita propria, come giganteschi animali alieni.

Mentre le vicende storiche delle Riforme si svolgevano in quel SuperMondo, io, nel mondo degli oggetti fisici (lavagne non-scrivibili, gesso sbriciolato, rumori molesti, pareti di cartongesso, circolari insulse, eccitazione da viaggio, visite, conferenze, sportelli e “giornate”), io tentavo di insegnare. Ho fatto un calcolo approssimativo: in 30 anni mi saranno ormai passati davanti qualcosa come 2000 alunni. Mentre io facevo il lavoro sporco, gli “esperti” ristuccavano il mondo. Lo dichiaro apertamente, sentir parlare di riforme mi dà la nausea.

Quando ho iniziato grandinavano sperimentazioni e la parola magica era “Brocca”. Età di sogni e fatiche sprecate. Ricordo colleghi ormai sull’orlo della giubilazione, agitarsi euforici attorno al “progetto giovani” (una delle mode del momento); o svenarsi a difesa di un proprio rigo da inserire nel Pei. Era il tempo in cui iniziava l’effervescenza “da informatica”, cresciuta sino a diventare febbre. A un certo punto sembrò che più computer ci mettevi dentro, più la scuola migliorava. In automatico. Verso il ’94 la già scassata baracca perse gli esami di riparazione. Era un piccolo, usurato argine, ma ancora reggeva. Venne demolito e sostituito coi “debiti”; con tutto il seguito che ben conosciamo. Poi, con la smania di cancellare Gentile, arrivò Berlinguer. Teorico verboso dell’epocale spostamento: dal docente al discente; dall’aula al territorio; dai programmi alle attività. Non ricordo ebbro diluvio di parole pari a quello. Sino allo sfinimento dovemmo ascoltare il magico risuonare delle formule: scuola-azienda, studente-cliente, preside-manager, offerta, progetti, successo formativo. Il professore non più “davanti, ma accanto allo studente”. Anni di smaniare confuso attorno all’idolo del “nuovopurchessia”. Ricordo Collegi dei docenti passati ad approvare praticamente tutto; nella selva delle braccia levate-approvanti c’era ogni umano profilo: l’ilare-scettico, il frustrato-invidioso, il furbo obolo-calcolante, il gloria-bramoso, il rassegnato-schifato, il quieto-vivente, il servile-dirigente-prostrato, il pigro-senza-vergogna. Passava di tutto, dalle piante officinali ai laboratori teatrali, dal body building all’ Intervistiamo le nostre nonne, dalla visita al salumificio-modello alla psicologia dinamica alla scientology (rammento un leggendario progetto “Sviluppiamo i talenti”, illustrato con un linguaggio che neppure Ron Hubbard…; e un’altra memorabile perla dal titolo wertmulleriano, il progetto, “Senza carezze non si può camminare a petto in fuori”). C’erano, poi, le invenzioni assolute: ricordo ancora l’ilarità incontenibile di una sera in cui il dirigente ci parlò dei “professori-antenna”, destinati a captare, in esclusiva, non ricordo bene che cosa. Per un attimo vidi la Scuola Radio Elettra di Torino. Un’ orgia demenziale. Me l’hanno fatta odiare la parola “progetto”.
Venne la Moratti, con le sue legioni di esperti e teoreti, e col suo nuovo diluvio di acronimi. Ricordate? Osa, Ofp, Psp, Lep, Ua, Pecup, Larsa. Campano ancora? Vegetano? Sono morti? Ne sono convinto: esiste una fisica ed una metafisica della scuola. Fisico (molto fisico) è stato quel tubo rotto del bagno accanto alla mia quarta, che per un anno intero ha funestato le mie ore in quell’aula. Vibrava ad ogni scarico, con elaborate modulazioni corrispondenti ai diversi stadi di riempimento della vaschetta. E fisici (molto fisici) sono i colleghi che, puntualmente, a fine quadrimestre (e a fine anno) si portano gli alunni in sala professori o in altri angolini liberi, perché, “oddio! non ho voti!…vogliono rimediare…devo interrogarli…”. E fisiche (molto fisiche) quelle poche disperate ore pomeridiane con le classi d’esame, perché, “il compito di matematica? questi? neppure metà, ne fanno…”. E fisicissime le corse penose e trafelate, a Maggio, per “finire il programma”. Già, i programmi: Loro Altezze Riformanti mi perdonino se dico parolacce. I Programmi: cioè tutte le storie dei migliori uomini che ci hanno preceduto; e che, nella scuola, ancora vivono.
Sublime metafisica, è stato, invece, quel lungo declamare su “tramonto dell’idea di classe”, “fluidificazione dei contenuti”, “destrutturazione della didattica disciplinare” (mai sintesi più perfetta del vacuo e dell’ opulento); come metafisicissima resta quella buona ora e mezza passata in Collegio a parlare di quali funzioni-obiettivo introdurre e quali requisiti richiedere ai candidati (lo confesso, mi hanno cambiato la vita, le “funzioni-obiettivo”); e le ricorrenti, micidiali dispute sui “criteri di valutazione”; che – non sia mai! – debbono tendere alla uniformità, “fatta salva l’ autonomia di ogni docente e consiglio di classe”. Come dire, “Colleghi, siamo diversi, e tali resteremo”. “Dobbiamo stabilire i criteri…”, la risentirò in punto di morte la fatidica frase. Ma sarà troppo tardi.
Mentre io, nel fuoco di un’aula, mi lavoravo i cervelli dei piccoli scimpanzè evoluti, e me la vedevo con i loro potenti spiriti animali; loro, gli “esperti”, si inventavano osa, pecup e larsa. Mentre io mi giocavo l’azzardo di una lezione frontale, loro declamavano ad altezze stratosferiche circa la superiorità delle competenze sulle conoscenze; del saper fare sul sapere. E che arzigogoli dialettici! che dire forbito! che dispute! che sottigliezze, per spiegarci che gli inerti contenuti non bastano; occorre formare “menti critiche”. Un “grazie” di cuore ai nostri Teoreti; senza di loro non ci saremmo mai arrivati.

Mentre io, cercando l’urto di una parola capace di toccare una corda profonda, gli parlavo della singolarità di Auschwitz, loro istituivano Giornate Ufficiali della Memoria e promuovevano il turismo di massa in Polonia; con studenti che passano con auricolari e lettore mp3 sotto il ferreo arco dell’ “Arbeit macht frei”; e mangiano patatine in pieno lager. Non è che, per caso, rileggere Anna Frank o Primo Levi nella solitudine di un pomeriggio a casa, sarebbe assai meglio? Tornare, cioè, a quei privati andirivieni della mente dove soltanto si formano coscienza e intelligenza? Anche quest’anno ho insegnato. Anche quest’anno, convinto che la scuola sia più un “dentro” che un “fuori”, più un viaggio mentale che tante piccole fughe. Intanto il tubo vibrava. Verso Aprile mi sono sfogato con un giovane bidello; e ho fatto un po’ lo spavaldo, “se mi date una chiave, lo stringo io quel dado…”. Vittorio mi ha smontato, “No, professore, non è solo il tubo che vibra, è l’intera campana…è successo anche a casa mia.” Non distinguevo tubo da campana. Mancava la competenza.”-

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25 Aprile 1945


11149413_759049744216334_1938307366673923891_n 1463154_759049734216335_2492460378048189239_n C’è una cosa che ci contraddistingue dagli altri popoli a noi italiani. Deficitiamo di memoria a “lungo termine”. Per chi non c’era, per chi ama la storia “romanzata” e cerca di cambiare le carte in tavola facendo passare la lotta partigiana come una “scelleratezza” contro i poveri inermi fascisti, per tutti quelli che non c’erano e non sanno cosa sia stato vivere sotto il “terrore nazi-fascista”, queste immagini parlano da sole. A questi volti la mia mente sovrappone quelli di tanti che, ancora oggi, nel loro paese, vivono sotto le minacce ed il terrore, prede di gente barbara e feroce. Così come allora alla violenza si rispose con la stessa identica moneta non mi meraviglierei se oggi i popoli oppressi usassero con l’oppressore le stesse ritorsioni. Il resto è solo strumentalizzazione e demagogia.

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L’uomo non raggiungerà l’evoluzione della sua “Umanità” fino a che continuerà ad usare la forza per dominare i suoi simili. Ricordatevelo in questo giorno, e ricordatelo, insegnatelo ai VOSTRI FIGLI!
Buon 25 Aprile a Tutti…

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La Buona Scuola di Renzi


La Buona Scuola di RenziFate circolare tra i genitori per  una migliore comprensione
C’era una volta la Scuola Pubblica
Cari mamme e papà , cari bambini e ragazzi,
Mi chiamo Scuola Pubblica e voglio raccontarvi la mia fine.
Mi trovo in uno Stato , quello italiano , che non mi ama , anzi mi disprezza al punto tale che ha convinto tutti a fare lo stesso. Peccato che all’estero sono stata di esempio a tutti !
Dicono che i miei Docenti fanno troppe vacanze ma …..
non dicono che fanno più giorni di didattica di tutti gli altri paesi europei
( più di 200) e….
Non dicono che le “vacanze” (si chiamano ferie in realtà) le fanno tutti … solo non tutte insieme in estate come da noi!
Non dicono che gli stipendi dei miei docenti sono i più bassi di tutti gli altri docenti d’Europa.
Dicono che le scuole in Europa sono aperte anche d’estate e che fanno campi estivi …
Non dicono che sono chiuse molto spesso in inverno per le famose “vacanze” e
non dicono che i campi estivi sono tenuti da altre persone… non dai docenti che sono in ferie ( P.S. i campi scuola li facciamo anche noi !! )
Ora sarò io a raccontarvi qualcosa :
Un signore, di nome Renzi, e i suoi amici hanno deciso di cambiare tutto!
Hanno deciso che ci sarà una sola persona, il Preside/Padrone a decidere tutto
Tutto cosa? Direte voi… Beh per esempio chi saranno i Professori e i Maestri.
E come lo farà? ……Dice Renzi leggendo i curricola e scegliendo i più bravi.
Bene direte voi…. Male dico io…
E sapete perché? Se anche veramente scegliesse quelli che lui ritiene più bravi di tutti ( e non la sorella, l’amico, il parente etc…. ) succederà una cosa molto brutta.
Ci saranno le scuole di SERIE ” A “ e quelle di SERIE “B” .
E voi farete la corsa ad entrare in quelle di serie A…. e se resterete fuori…. ?
Pazienza …
Ma a me non piace così , ora tutti stiamo insieme … ci aiutiamo per diventare migliori .
Non esiste il più ricco che perciò è più bravo, e il più povero che perciò non lo è .
ORA CONDIVIDIAMO , non c’è COMPETIZIONE .
Gli sponsor privati entreranno nella scuola e nei P.O.F. ( ossia nelle scelte della scuola , le scelte educative) decideranno loro – cosa imparare – Chi dovrà e potrà imparare nelle scuole di serie A .
E gli altri … ? E chi se ne importa?…. E i bambini diversamente abili già ora inghiottiti nelle Foibe degli invalsi?… e i Bes? ( come se un bambino o un ragazzo fossero una SIGLA!!!!)
A ME SCUOLA PUBBLICA SI! A ME IMPORTA!
Sono come una MAMMA! Non ho figli di serie A e di serie B io!
LI AIUTO, ACCOLGO, CRESCO ED EDUCO TUTTI ! Perché li amo come una mamma . Sono IL MIO FUTURO…iL FUTURO DEL MIO PAESE, LIBERO E DEMOCRATICO … ancora per poco … AIUTAMI TU ORA A RESISTERE ED ESISTERE ANCORA !
LOTTA CON ME E PER ME!!!!!
DICIAMO NO AL DISEGNO DI LEGGE “LA BUONA SCUOLA”
DICIAMO UN SECCO NO ALLA SCUOLA DELLA DISUGUAGLIANZA !
Maestra Alessandra Pirozzi..a nome di tutti i Maestri della nostra Scuola Pubblica!!
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//Per citare Don Milani, la scuola di Renzi è un ospedale che cura i sani e respinge i malati… come la Scuola che si apprestava a varare la Gelmini e prima di lei la Beata Letizia… nell’ OMBRA solo lei: Valentina Aprea, dirigente della scuola di Milano 2… allora, ora non so… Torniamo alla Scuola del 1925 e aumenteranno gli analfabeti… Bravi e grazie agli italiani..

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Pensiamoci, tutti ….


Cesare Bocci, durante la scena del dialogo riportato.
Cesare Bocci, durante la scena del dialogo riportato.

Un grande Camilleri… Un grande Zingaretti ed un bravissimo Cesare Bocci (Mimì Augello) al minuto 5.15 del telefilm “Il giro di boa”, in cui Montalbano, in seguito ai fatti del G8 di Genova, comunica a Mimì che vuole dimettersi. La reazione di Mimì non si fa attendere:
“La lurdìa (sporcizia n.d.r.) è dentro di noi? Bravo Montalbano… Senti, se tu te ne vuoi andare vattene per stanchezza. Vattene perché ti fanno male le emorroidi. Vattene perché non ti funziona il cervello ma non perché ti senti tradito!
Perché questa è un’offesa (Offesa a chi? chiede Montalbano)…
“A mia, che sono un fimminaro ma sono una persona perbene. A Catarella, che è un angelo. A Fazio, che è un galantuomo e a tutti quelli che dentro al Commissariato di Licata ci lavorano… E a tutti i tuoi colleghi che tu stimi e che ti vogliono bene… E a tutta la stragrande maggioranza di gente che in polizia ci sta perché ci crede e nulla ha a che fare con quei quattro mascalzoni… di basso grado.
Tu te ne vai sbattendoci la porta in faccia a noi! Pensaci Montalbano…”
Più la leggo e più non posso fare a meno di pensare che ben si attanaglia a tutti quelli che parlano male dell’Italia e se ne vogliono andare altrove.
Perché tra stare qui e lottare e scappare per stare meglio noi… è più facile e più agevole la seconda possibilità… Scappare perché ci si sente traditi lasciando gli altri ad arrangiarsi e magari accusandoli di collusione con questo e quello senza vedere i sacrifici che fanno per fare il proprio dovere per se stessi e per la società in cui vivono.

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Viva la Cina?


>>>ANSA/SMOG: ALLARME A PECHINO, SUPERATA SOGLIA SICUREZZAQualcuno lo grida, ed anche molto forte, magari per convincere gli italiani ad emigrare nella terra del dragone…
Poi leggi questa riflessione di Alberto Forchielli e ti chiedi quanto sei disposto a barattare la libertà che hai al tuo paese con i soldi cinesi… Con i loro spaghetti su cui dormono, stremati dalle lunghe ore di lavoro, i corpi di poveri disgraziati costretti a lavorare 18 ore al giorno. Per quelle città formicai, con quei grattacieli così asettici e sterili, senza anima, se non quella del vetro e dell’acciaio… una Cina che “abbaglia” solo di notte, con i riflessi delle luci che fanno dimenticare, forse, l’inquinamento atmosferico.
Ma svegliandosi dal “sogno cinese”, come una volta avevamo quello americano, ecco che ti accorgi che le luci non sono altro che lucciole: Belle di notte ma orrende di giorno.

Ecco la testimonianza di Forchielli:

-” In aeroporto a Shanghai dopo 10 giorni di battaglia per superare la Grande Muraglia dell’Internet Cinese.
Erano mesi che non venivo e la mia attrezzatura era obsoleta, io spacca-montagne come sempre non ho dato retta agli avvertimenti e l’ho pagata in tempo perso e stress.
1) Niente posta perché Gmail è bloccato in Cina;
2) Posta aziendale bloccata a tratti;
3) Mio solito VPN, Astrill, bloccato a lunghissimi tratti;
4) Valigia aperta e controllata in partenza;
5) All’aeroporto di Shanghai ho avuto l’impressione che anche il personale aeroportuale e quello di Cathay Pacific fosse sgarbato, ma è facile che a questo punto sia subentrata la paranoia;
6) Sento voglia di libertà: voglio scaricare le app bloccate e IOS bloccato, viaggiare in internet veloce, veloce senza dover aspettare il minuto spaccato, questa parola libertà di cui ci riempiamo la bocca senza aver mai provato cosa fosse  veramente oggi sa di spaghetti alla carbonara” – .

carbonaraSiete ancora disposti a barattare la vostra Libertà?

Per concludere: Liberté, egalité, ne sont pas mots cinesé… e vado a farmi una bella carbonara…
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Il Bambino Ipoacusico a Scuola – Strategie Educative e Didattiche


Daniele OcchipintiQuando dico che sono molto timida nessuno mi crede… E poco fa riflettevo come la cosa sia vera, al di là della percezione che gli altri hanno o non hanno di me.
I miei figli hanno sempre detto: Mamma, né tu né papà siete “commercianti” e questa caratteristica l’avete trasmessa anche a noi.
Gli ho sempre dato ragione in quanto penso che la prima “dote e/o caratteristica” che deve possedere chi si dedica al commercio è “l’anima del commerciante” la quale presuppone, a priori, che uno abbia una bella ed enorme faccia tosta.
Faccia tosta mal si concilia con la timidezza… ergo io NON ho l’anima del commerciante. Non ne faccio però un problema così grande sì da crearmi traumi o frustrazioni.
La dimostrazione pratica di ciò che dico è che ho molto “imbarazzo” nel farmi “pubblicità” ( che è l’anima del commercio) riguardo a due libercoli di poesie che ho pubblicato, i racconti che scrivo e che sono stati pubblicati, tempo fa, su una rivista on-line che si chiamava “Il Refolo”…(chissà se l’ editore è qui su FB…) e la mia tesi di specializzazione che a suo tempo la mia relatrice, la Professoressa Silvana Pica che ha lasciato questo pianeta qualche anno fa, mi chiese se poteva usarla come testo per i successivi corsi di specializzazione sul sostegno… Non potevo dire di no a Silvana, una donna con gli attributi che sapeva usare molto bene e la cui Professionalità ed Umanità, principalmente, erano per me motivo di stima e di ammirazione incondizionata.
Solo dopo alcuni anni, timidamente, trovandomi a pubblicare con riluttanza il mio primo libro di poesie mi decisi a fare un e-book della tesi e lì l’ho abbandonato.
Stasera, nell’aggiornare il mio account su Linkedin mi è tornato alla mente e sono andata a ripescarlo… avevo perfino dimenticato la pass di accesso.. Evelina Chiocca, ho pure dimenticato che nel sito della CIIS (precisamente qui: http://www.sostegno.org/node/202 ) Tu mi hai dedicato una pagina “pubblicitaria”… grazieee)
(Cercando un link ho scoperto un file in .ppt in cui ci sono sintetizzati i punti della MIA tesi… sul sito di “sostegnounimol”… Ricordo che anni fa ero stata contattata da una laureanda che mi aveva chiesto il libro… non so se è lei, se così fosse mi sarebbe piaciuto che avesse accennato anche alla MIA tesi, visto che è stato usato lo stesso identico titolo “MIO”… mah… pazienza, spero che almeno nel cartaceo abbia inserito la “fonte”)

Qui c’ è l’ebook

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Tra “Buona Scuola” e sciacallaggio


sciacalli1Di tutti i modi di fare propaganda politica lo “sciacallaggio” è la forma più disgustosa e vomitevole. Se poi lo sciacallaggio viene da persone che per 30 anni sono stati in Parlamento, e mi riferisco a Salvini ed alla Lega Nord la cosa diventa ancora più rivoltante. Parlo in relazione ai commenti di queste ultime ore su quanto accaduto nella Scuola di Ostuni e mi INDIGNO! Mi indigno alla grande per un popolo opportunista e qualunquista che soprattutto sulla Scuola Pubblica ha speculato e continua a specularci. Molti ci accusano di essere casta quando ci lamentiamo. Mentre se facciamo presente che in quella determinata aula c’è un “problema” passi per quella che crea noie… e chi crea noie viene di solito isolato… ignorato… Per cui c’è in molti docenti con 25 – 30 – 35 anni di esperienza lavorativa la famosa sindrome da “burn-out”.. indifferenza, scrollatina di spalle… disinteresse e si vive aspettando solo la pensione… Ma se poi ci scappa il morto ecco che si gioca alla guerra di tutti contro tutti.
Egregio P.M. Matteo Renzi, rifletta seriamente, si passi una mano sulla coscienza, chieda a sua moglie se è davvero sicura che il Suo DDL sia davvero nell’ottica della Buona Scuo0la e non invece incrementi un andazzo che già esiste e che tanto male va seminando. Ci rifletta, questa notte, mentre da il bacio della buona notte ai suoi figli.
Signori Politici, Signor Salvini, Signor Grillo… un po’ di coerenza non nuocerebbe ma parlare col morto difficilmente si ottiene risposta. E questa gente è morta dentro, perché quando una società “civile” fa orecchie da mercante alle voci di coloro che sono preposti a dare “pillole” di cultura alle nuove generazioni, bene questa società è “morta”… moralmente e civicamente morta…

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Non perdere il “cuore”


coraggioChi vive solo per procacciare elogi quale utilità sociale ha?
Chi aduso è al monologo più che al dialogo quale cambiamento opera nella coscienza collettiva?
Chi pensa a fare il proprio interesse che benefici porta alla collettività?
Eppure noi assistiamo a opere di “carità” che ci esaltano e non riflettiamo che anche dietro le opere di carità si nasconde, alberga, il sentimento egotico dell’amor proprio.
Non c’è nulla di più bello del “dare” eppure anche nel dare si nasconde l’egoismo… Così come nell’amare. Io ti amo e come contraccambio esigo che tu mi ami. Io ti do e tu devi darmi. Nessuno concepisce che qualcuno possa fare qualcosa senza averne in risposta una ricaduta su se stesso dell’opera compiuta.
Io do e… sospendo il oensiero. Volgo altrove lo sguardo e cerco chi ha ancora bisogno. Ciò che ho dato lo getto alle spalle, non mi appartiene più. E’ così difficile da capire?
Sembra di si visto che c’è molta gente che continua a stare coi piedi per terra continuando a dare ed aspettando che gli venga restituito… Così si muore due volte…[#AngeliKaMente aquila]

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NE HO LE TASCHE PIENE!


I love Italy  Davvero ne ho le tasche piene di una certa mentalità che vuole a tutti i costi vilipendiare il MIO Paese e la nostra Scuola Pubblica, riporto qui un mio commento su FB:
Il MIO Paese si chiama ITALIA, sarò anche provinciale ma io amo il mio Paese e alla mia ricchezza antepongo la ricchezza ed il Bene dei Giovani e del Paese e lo faccio restando qui e facendo il mio dovere fino in fondo…
Io non giudico e/o apprezzo l’uomo dal portafoglio o dal suo conto in banca.
Me ne faccio un baffo della ricchezza!
Io valuto l’ Uomo da ciò che di buono fa per la società e per i suoi simili, forse è questa la differenza tra me e Te… Io non me ne sto all’estero a pontificare di ciò che si fa nel Paese né mi sogno di andare a ingrassare i Paesi degli altri. Io non sono al servizio di nessuno straniero. Abbiamo lottato per liberarci dagli oppressori, dagli stranieri in casa a far da padroni, ma evidentemente non siamo capaci di essere “indipendenti”. Meglio servo all’estero che nel proprio Paese. Perché parliamoci chiaro, puoi anche aver trovato l’Isola del tesoro in Cina, una cosa è certa che Non è la TUA Patria. Non è la Tua Bandiera che vedi sventolare sui pennacchi. Non hanno gli ideali ed i valori in cui ti hanno cresciuto i tuoi genitori. Io sarò anche campanilista ma penso che il nostro è, e rimane, il più bel Paese del Mondo e NIENTE e NESSUNO ha il “diritto” di cancellarlo dalla cartina geografica. I nostri giovani, i nostri cervelli, sono “richiestissimi” all’estero e questo da solo basta ed avanza per dire di come la loro preparazione sia superiore a quella degli altri giovani delle altre nazioni. Quindi smettiamola per piacere di dare addosso alla scuola ed ai professori per come lavorano nonostante i continui tagli e tagli e tagli. Tu, parlando come parli, aiuti questo schifo di governo e quello dei predecessori ad “affossare” la NOSTRA scuola che come vuole l’art.33-34 della Costituzione è LIbera, laica ed aperta a tutti!