Vi ricordate la vignetta sui browser?
Ecco, noi italiani ci comportiamo come “ie”. In particolar modo quelli che lavorano al governo, ed al MIUR in primis.
Perchè dico questo? Semplicemente perché da circa 20 anni il mondo accademico e scientifico americano e straniero ha messo in discussione la validità dei test per misurare il Q.I. di un alunno.
In Italia abbiamo risposto a quei test con i test Invalsi dopo 50 anni, tentando di misurare la “preparazione” degli alunni somministrando loro domande a risposte multiple… Perché per questi “sapientoni” un alunno si misura con il pallottoliere.
A quando una generazioni di figli, piccoli robot come “Super Vicky”, la bimba di quel famoso telefilm americano? Ve lo ricordate?
Giorno: 15 Maggio 2015
Una bocca e due orecchie?
So di essere una persona sui generis… So di dire cose che a moltissimi non piacciono, ma come si dice dalle mie parti: Io sono Santa Chiara di Napoli…
In questo mio essere “sui generis” capita, come capita a tanti altri docenti, ne sono più che certa, di sedermi tra i banchi e di “capovolgere il tavolo spesso e volentieri.
L’ ho fatto anche stamane (a proposito anche oggi 8 ore di lezione… giusto per…).
Ho chiamato alla cattedra alcuni bambini per essere interrogati ma invece di interrogarli io ho lasciato il compito ai compagni. E’ stato un modo anche questo per vedere se avevano studiato tutti (altro che le macchinette robotiche dell’INVALSI!) e lo capivo da come ponevano le domande e che domande facevano. A un certo punto un compagno gli chiese all’ interrogato: Quali sono…
Il compagno alla cattedra rispose dicendo: L’ho già detto… ha ripetuto ciò che aveva detto compreso il termine greco da cui derivava la parola antropologico…
Qui sono intervenuta io facendo notare che lui NON aveva prestato ascolto alla domanda del compagno.
La domanda del compagno era “Quali sono gli elementi antropici”… che presuppone che si risponda con un elenco… cosa ben diversa sarebbe stata se il compagno gli avesse chiesto: Come si distinguono gli elementi in un paesaggio? In questo caso la domanda avrebbe richiesto una spiegazione.
Da qui è scaturita la riflessione sull’uso della lingua, sull’importanza della comunicazione, e sulle competenze da acquisire per veicolare un messaggio senza che veniamo fraintesi. Ed ho concluso dicendo:
Ricordatevi, NON è sufficiente essere laureati e saper leggere per essere anche capaci di capire di cosa si parla. Oggi c’è moltissima superficialità. La maggior parte degli adulti pensa di sapere e di conoscere tutto quando, in realtà, NON vede oltre il proprio naso. Giudica ed esprime giudizi su fatti e/o persone senza “entrare” dentro i fatti e le persone. Manca la capacità di “ascoltare l’altro”. Il buon Dio, o chi per Lui, ci ha dato una bocca e due orecchie. Ci sarà pure un motivo, non credete?
Oggi la gente si comporta come se avesse un orecchio e dieci bocche…
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