Fai che qualcuno mi ha segnalato a Facebook per questi post?
Giorno: 24 Maggio 2015
Incredibile: Vittima della Censura di FB…
Saper “fare” per saper “comandare”
Riporto qui un mio commento ad un mio post su Facebook:
[…] avevo una zia che, nonostante avesse la cameriera e la cuoca, affidava a me ed a mia cugina i compiti di “aiutanti”. Ai nostri rimbrotti, ai nostri mormori di scontentezza, soleva rispondere:
– <<Ricordatevi sempre che chi sa fare sa comandare>>.
Ecco, sono cresciuta con questa filosofia e devo a Lei, prima di tutto, le tante capacità che ho sviluppato durante la mia vita. Per questo mi viene da ridere quando a volte leggo dei commenti indirizzati a me in cui mi si “rimprovera” di voler fare la “maestrina”. Cosa molto lontana dal mio carattere. Quello di cui mi “accusano negativamente” non è altro che la “sottolineatura” delle competenze che posseggo.
Ancora ieri mattina, impegnata in un laboratorio extrascolastico con i miei alunni una di loro mi faceva notare che: << La maestra sa fare tante cose!>> . Le ho risposto che in questo mondo è necessario saper fare tante cose, non fosse altro che così è sicuro che non morirai mai di fame.
Ecco, questo è ciò che molti non comprendono: “Saper fare per saper comandare”…
Pensa a questo proposito le grandi fortune che hanno costruito gli “operai”. Fortune che gli eredi, che sono cresciuti nella bambagia, senza sporcarsi le mani col grasso dell’officina, hanno mandato a rotoli…
Pensa ai tanti “improvvisati” imprenditori che senza aver fatto la gavetta dal basso si lamentano del fatto che nessuno ha i loro problemi.
Pensa a tutti i giovani laureati che hanno paura di sporcarsi le mani e/o di farsi i calli perché loro non hanno studiato per quello.
Pensa ai tanti disoccupati e senza lavoro perché nella vita non sanno fare altro…
Pensa ai nostri “improvvisati” politici che senza la minima competenza stanno lì a rovinare il Paese, rubando e depauperandolo di risorse preziose con la complicità delle “lobby”…
e la lista è lunga…
Camminare come i gamberi giova alla salute
Principalmente alla “salute economica” di un Paese.
Il mio professore di Sociologia mi raccontava che in Giappone, ogni tot di tempo, i Dirigenti tornavano a fare i portinai, poi gli operai, poi gli impiegati e poi di nuovo i dirigenti. Questo serve per non fare dimenticare loro che cosa significhi un lavoro subordinato. Per insegnargli a non montarsi la testa ed a rimanere umili e coi piedi per terra.
Ecco, questa è una pratica che sarebbe necessaria in Italia ed agli italiani boriosi e tracotanti. Tornare al punto di partenza facendo i mestieri più umili così da non perdere di vista il loro punto di partenza, visto che hanno la memoria corta e per chi ha avuto la “fortuna” – perché ricchi si nasce per “fortuna” (secondo una visione della vita) e/o per “scelta” (secondo un’altra visione della vita) – di nascere ricco inculcare in quest’ultimo un pizzico di “empatia” verso chi è stato meno fortunato – per destino e/o per scelta.
Ringrazio Roberto Furlanetto, per aver apportato un significante contributo al mio post:
C’è anche di più dietro questa prassi giapponese. In Giappone, nel meccanismo di selezione dei capi, si tende a privilegiare colui che dimostra di saper svolgere le mansioni, tutte le mansioni, che dovrà dirigere e supervisionare. Durante la 2 gm i comandanti giapponesi di unità navali erano anche cuochi, meccanici, marconisti etc. Spesso non erano però eccellenti comandanti nel senso anglosassone dell’interpretazione che è quello di saper ottenere collaborazione e lealtà coniugando guida e delega.
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