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Un individuo NOn è il suo handicap


disabileE’ impensabile “formare” un docente su una specifica “disabilità”. Va oltre ogni logica pedagogica portata avanti in questi ultimi venti anni.
Il docente non è né un infermiere né un dottore che prescrive medicine e che ha la ricetta giusta per ogni patologia medica. Questo ragionamento allopatico non trova nessun riscontro nell’integrazione e nel recupero delle potenzialità di ogni alunno, sia o no diversamente abile. E non ha fondamento in quanto si “generalizza” la disabilità, come se questa fosse avulsa dal bambino, ragazzo, adulto che ha alle spalle una storia personale, socio-affettiva e relazionale, che è unica e diversa per ciascuno di noi. L’ individuo NON è il suo handicap! Il bambino non è la sua disabilità ma una persona che ha una disabilità!
Le “generalizzazioni” come asseriscono i seguaci della PNL, sono categorie “irrazionali” del pensiero e noi vogliamo applicarle proprio nella scuola? Mi dispiace ma non condivido il pensiero di Dario Ianes né quello delle varie associazioni e/o Fondazioni che intendono riportare il soggetto disabile in una chiave di lettura “medica” che è stata superata già vent’anni fa  e che ricordano i tempi bui dell’ ospedalizzazione e delle classi differenziali di fascistiana memoria.
Già nel 120 d.c. il filosofo Epitteto affermava “Gli uomini non vengono turbati dalle cose, ma dalle opinioni che si fanno sulle cose”.
Ne vogliamo parlare?[‪#‎AngeliKaMente‬ in… formazione continua]