L’Italia ha un primato indiscusso. Un primato che si sta tentando di minare in tutti i modi possibili e immaginabili proponendoci sempre più cibo in scatola… latte in polvere, carne in scatola (veramente quella c’è da anni), spremute liofilizzate o solo col 40% di frutta.
Adesso a spron battuto abbiamo anche i vegani che si fanno promotori della “soia” e vogliono obbligarci a cambiare le nostre abitudini alimentari. Fino a che non si scopre che la soia sarà causa di qualche malattia di origine sconosciuta. Intanto il guaio alla nostra industria alimentare è bello e fatto. Forse per questo dovremmo, almeno in questo, fare fronte comune e combattere contro la “globalizzazione” dell’industria alimentare. Pena davvero la nostra estinzione.
Torniamo tutti all’agricoltura? Mi sa che solo così ci salveremo, una volta che la scuola pubblica sarà bella e defunta e l’analfabetismo trionferà sulla popolazione che regredirà al 1800… Viva la globalizzazione.[#AngeliKaMente in trincea]
Riporto il pensiero di un mio contatto:
La maggior parte della popolazione mondiale mangia per vivere. Purtroppo, una gran parte di questa mangia per sopravvivere. A queste non puoi offrire il km 0. Una minoranza, invece, vive per mangiare, ed è a questa che si rivolge l’offerta enogastronomica italiana. Capito perché l’Italia conta poco, ormai?