Pubblicato in: Notizie e politica, Riflessioni personali, Società e Costume

Piatto vuoto ma in abito da sera


piatto-vuotoLo ammetto, ci sono tante cose che non capisco, tra tutte il contorto pensiero economico. Siamo pieni di debiti, col pil che non cresce di una virgola e, nonostante questo, ci permettiamo il “lusso” di prestare 40miliardi alla Grecia, di mandare in missione di “pace” un esercito che ci costa fior di milioni al giorno, di acquistare F35 che sono buoni solo come aerei telecomandati col joy-stick .

Intanto siamo tutti contenti/incazzati per la situazione greca; senza renderci conto che se la Grecia affonda i prossimi ad essere uccisi saremo noi e l’incontro di oggi, in cui l’Italia non è rimasta nemmeno nell’anticamera, la dice lunga su quel che bolle in pentola a Bruxelles…
Cazzeggiamo, facciamo battute cretine, mentre il clima si fa sempre più incandescente… Perché a noi non ce ne frega nulla se la tavola non è apparecchiata, l’importante è che mi sieda a tavola con l’abito da sera.[‪#‎AngeliKaMente‬ pensiero]

Pubblicato in: La Scuola vista da me, Riflessioni personali, Società e Costume

Fotti il sistema… Studia


fotti il sistema.. studiaCredo che ci sia un ossimoro di fondo in questo articolo. Da una parte si dice che le iscrizioni all’università sono diminuite vertiginosamente dall’altro che occorre fare ricerca e per fare ricerca, oltre ai finanziamenti, occorrono giovani che studino e che vadano all’università per “merito”. Eppure la storia ci insegna che i più grandi intellettuali non lo sono diventati per “merito”. Parlare di merito vuol dire già tagliare al 50% la possibilità ai giovani di fare carriera universitaria. Contemporaneamente si preclude a questo 50% che rimane fuori di poter dimostrare, magari “maturando”, di avere più capacità di chi si è diplomato col massimo dei voti magari perché figlio di… amico di…

La parola merito è talmente tanto sbandierata ultimamente da aver perso la sua vera valenza. Io credo che uno stato che vuole crescere e sviluppare deve dare a “tutti” le medesime possibilità di accedere ai diversi gradi di istruzione, sarà la vita a dire se sono all’altezza di procedere o rimanere dei mezzi falliti. Se si parte da questo allora il problema che si pone è un altro: Cosa fa lo stato per “motivare” i ragazzi a studiare?
Cosa fanno gli adulti a parte che dire loro, scappate, non avete speranza se state in Italia? Cosa accade a chi non può “scappare” a chi è demotivato allo9 studio perché non vede prospettive di vita?
La questione va impostata in modo diverso a parer mio. Oggi si parte dalle conclusioni senza aver studiato le cause. Se non si cambia prospettiva il paese è destinato ad un’involuzione verso l’analfabetismo da post guerra… Se gli italiani non sono accanto ai professori quando dall’alto ci “impongono” leggi che rovinano la scuola pubblica possiamo fare tutta la dietrologia che vogliamo, non cambieremo la sorte del paese, anzi, ne acceleriamo la crisi…
Se non riusciamo a far passare il sacrosanto principio che la “Cultura”, il Sapere sono i cardini della storia dell’uomo rassegnamoci all’estinzione, come i dinosauri… o magari vedremo un esercito assoldato dall’Isis
Queste riflessioni sono scaturite leggendo questo articolo…

Pubblicato in: Di tutto un po'

Poveri ma felici


Quando si parla dell’Italia del boom economico, del come si stava bene negli anni 60 quando l’Italia, gli italiani, con tenacia si sono rimboccati le maniche per rialzarsi dalla miseria della guerra, si dimentica non il sacrificio bensì la “solidarietà” che allora c’era e oggi non c’è. Chiusa dentro gli alveari metropolitani.
Oggi me l’ha ricordato wwayne segnalandomi questo suo post. Grazie.

wwayne

people portraits 53

Giulio e Sandra sono una coppia di giovani fidanzati, che aspettano soltanto di trovare un lavoro per potersi finalmente sposare.
Ines è una donna sedotta e abbandonata, che prende un treno da Salerno a Roma per rintracciare il dongiovanni che l’ha messa incinta.
Il signor Malesci è un onesto padre di famiglia, che cerca di mettere insieme la somma necessaria per garantire un futuro alle sue due figlie.
La domenica della buona gente è un film che intreccia le storie di questi personaggi, portandoli ad aiutarsi l’un l’altro nel tentativo di raggiungere i rispettivi obiettivi. Qualcuno realizzerà i propri sogni e qualcun altro avrà minor fortuna, in un susseguirsi di colpi di scena uno più imprevedibile dell’altro.
Ho visto questo film perché presentava 3 garanzie assolute: Vasco Pratolini alla sceneggiatura, Sophia Loren e Nino Manfredi nel cast. Ebbene, vi dirò che La domenica della buona gente è un film splendido…

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Terzo millennio


terzo millennioEravamo ancora nel 20° secolo e una certa corrente, definita “New Age”, diceva che col terzo millennio si sarebbe entrati nell’era dell’Acquario. Il segno della “illuminazione intellettiva”. Quindi, in quanto tale, il secolo che stava per arrivare si sarebbe connotato proprio per questa suo afflato di Verità, Giustizia, Pace. In parole povere di “amore universale” in cui l’uomo avrebbe “scoperto” i veri valori dell’esistenza.
Sono trascorsi 15 anni, un po’ pochi per rendersi conto se il “mutamento” c’è stato , nel senso, come ingenuamente pensavo, di un rivoltamento “immediato” della generale coscienza dei popoli di questo pianeta. Ma riflettendoci, forse, e ribadisco forse, i seguaci della new age non erano molto lontani dal vero.
Il “cambiamento” è in atto… è ancora in nuce, questo è vero, ma sento che c’è. A poco a poco le nebbie si diradano, a poco a poco ciò che era nascosto esce allo scoperto. A poco a poco quello che era celato diviene palese. L’umanità, questa fragile e indifesa creatura non ce la fa più a sopportare guerre, lotte, ingiustizie, fame, miseria e… prepotente egotica inciviltà. Le coscienze piano piano si vanno risvegliando dal lungo sonno, esistono ancora forte roccaforti di resistenza tra gli egoisti, i miserevoli, quelli che non vedono al di là del proprio naso. Gente il cui cervello è ancora infilato dentro la cassaforte del capitalismo, ove questo è sinonimo di taccagneria da quattro soldi… Ma gli “illuminati”, coloro che lottano per il Bene dell’Umanità, tutta, senza distinzione di sesso, razza o religione (sia questa politica o teologica) cominciano ad uscire ed a farsi strada tra l’indifferenza e l’ avidità generale…
Il coperchio è stato alzato, adesso si tratta di girare la pasta…