Pubblicato in: Notizie e politica, Riflessioni personali, Società e Costume

Homo politicus


homo-politicusHo sempre detto, e continuerò ad asserirlo, che non si può puntare il dito contro nessuno e che non cambierà mai nulla nel sistema politico fino a che non si “resetta” il cervello dell’umanità. Non c’è e non ci sarà mai un partito, un uomo, migliore di un altro. Il guaio è che pochi riescono ad avere una chiave di lettura della “Storia” nella sua totalità.
Tutti coloro che elaborano grafici e azzardano previsioni non tengono in conto una variabile molto importante e che fa la differenza: l’uomo.
Dietro ogni fatto c’è l’uomo con le sue miserie, le sue debolezze ma capace anche di grandi geste eroiche.
Il mio pensiero oggi, scaturisce dalla lettura di un post su FB, pubblicato da
Pino Santarsiere :

Publio Clodio Pulcro, emerito mascalzone, rovinò la moglie di Cesare ma ne fece di ben peggiori. Doveva essere arrestato e condotto al Mamertino ma era uno della famiglia dei Claudi che si era alleato alla sinistra, i populares che garantivano la stabilità. Si rese in più casi colpevole di atti di sovversione e corruzione. In occasione della congiura di Catilina, nel 63 a.C., collaborò con la Destra del console Marco Tullio Cicerone, che tuttavia testimoniò contro di lui nel 61 a.C., Fu processato per lo scandalo della Bona Dea, processo nel quale fu tuttavia assolto perché i senatori che avrebbero dovuto emettere la decisione furono corrotti dal ricco e potente Crasso. Cesare fece una magra figura. Al processo non volle testimoniare contro Clodio che si era introdotto in casa sua.


Alla fine, la storia è scritta dalle azioni degli uomini non dagli assunti dei teorici.
Sono gli uomini i soli responsabili degli avvenimenti che accadono. Nulla è più mutevole e “mobile” dell’individuo che oscilla tra gli opposti come il pendolo. Ed in questo suo andare di qua e di là “gioca” con la vita, non solo quella sua ma anche quella degli altri.
Nessuna azione che si compie sulla terra è, e rimane, fine a se stessa determinando il tornaconto del singolo; essa si ripercuote su chi gli sta intorno, la famiglia, la comunità locale, la popolazione, con lo stesso identico effetto del domino.
Lo dico e lo ribadisco, e lo ribadirò fino alla nausea.
La caduta di un uomo è la caduta dell’umanità. La sconfita e/o la vittoria non appartengono solo al singolo, magari fosse così!, ma coinvolgono tutti gli altri esseri e mi piace tornare a citare J. Donne:
Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te.[Da Meditazione XVII in Devozioni per occasioni d’emergenza, Editori Riuniti, Roma, 1994, pp. 112-113. Fonte Wikipedia]