Non posso non segnalare questa singolare “mostra”.
Ancora una volta l’artista tedesco Gunter Demnig si troverà a Roma per la settima edizione di Memorie d’inciampo a Roma, una delle iniziative più riuscite degli ultimi anni in tema di memoria storica e arte.
L’idea è stata portata a Roma nel 2010, importata dalla Germania dove Demnig l’aveva inaugurata oltre 20 anni fa.
L’artista ha deciso di dedicare la propria arte alla memoria delle persone vittime delle persecuzioni nazi-fasciste, una missione iniziata nel 1993 a Colonia dove aveva presieduto l’inaugurazione di un’installazione sui cittadini rom e sinti deportati durante il nazismo. Il mezzo scelto per questo ambizioso obiettivo sono le “Stolpersteine”, “pietre d’inciampo” simili a sanpietrini ma con la parte superiore laccata di ottone, con incise le generalità del deportato, il luogo di deportazione e, quando nota, la data della morte.
L’”inciampo” non è reale, ma virtuale: le pietre sono collocate sui marciapiedi o sulle strade e catturano l’attenzione dei passanti grazie alla loro superficie di ottone, spingendo chi le nota, anche solo per un momento a ricordare queste persone.
Dal 1995 queste mini-installazioni hanno raggiunto quota 50mila in tutta Europa, una sorta di mappa della memoria per dare una seconda vita alle vittime dei totalitarismi nazi-fascisti. L’inaugurazione dell’iniziativa, curata da Adachiara Zevi e con il patrocinio di numerose associazioni e istituzioni pubbliche, sarà lunedì 11 gennaio alle ore 12 in Via Po 42, ma il collocamento vero e proprio delle pietre comincerà già dal mattino. (gt)