Leggendo e sentendo le notizie susseguirsi, ancora a 10 giorni di distanza, non posso fare a meno di provare un senso indefinito tra il fastidio e la nausea. Fastidio per i commenti dei razzisti e dei perbenisti che accusano la sinistra di buonismo, come se la sinistra, anticonvenzionale per antonomasia, fosse diventata cattolica ad oltranza e predicasse il “porgi l’altra guancia”. Nauseata per vedere l’odio e il livore assumere l’aspetto di orrende facce carnevalesche. I mostri dei peggiori film horror sembrano essere diventati veri, adesso mi sono soffermata su questo pensiero:
“Ai razzisti non importa delle donne che sono state aggredite a Colonia e Amburgo,” ha scritto Okwonga, “a loro importa solo dimostrare quel che hanno sempre pensato—o sperato: che siamo delle bestie.” [Musa Okwonga, poeta, sul New Statesman], ecco, credo che la cosa che mi fa stare male non è tanto il fatto delle donne molestate (non è una novità, specialmente in Germania durante “l’Oktober fest” ad esempio) quanto nel vedere ancora una volta l’odio da gerarca fascista sulla faccia dell’80 % degli italiani e degli stranieri ed essere conscia dell’ipocrisia della destra, di quella destra che ha sempre ostacolato e etichettato “puttane” le femministe e che ora si vuole ergere a paladina… Questo mi dà il vomito…
Sono d’accordo con Eretica che scrive:
Sono d’accordo con Eretica che scrive:
Colonia, violenza è: usare le donne per giustificare il razzismo