Riflettevo, in occasione di questa settimana dell’insegnante (che ricordo inizia oggi e si protrae fino a giorno 8 maggio) di quanto il nostro “corpo” sia la rappresentazione del Paese. Di un Paese diviso e frammentato mentre nella scuola ci riempiamo la bocca di parole come: Fare gruppo, condividere, collaborare, cooperare.
Balle! Emerite stronzate!
Noi rappresentiamo il tessuto sociale e anche noi siamo frammentati, divisi, individualisti. La Buona Scuola poi, non ha fatto altro che mettere in mostra la fragilità del nostro sistema scolastico fatto di tanta ipocrisia, di mobbing e stalking. Difficile trovare tra di noi una coesione, anche in un democratico collegio scolastico, figuratevi a livello nazionale!
“Dividi et Impera” e questo è pur vero, tangibile, nella Scuola Pubblica, laica ed aperta a tutti. Una scuola democratica, come la voglio io.
Ma mi chiedo cosa c’è di democratico nella nostra scuola?
I dirigenti sono dei burocrati (qualche pecora bianca c’è, per nostra fortuna) ma sono riusciti ad associarsi in un solo sindacato: l’ ANPI mentre noi siamo legati a sindacati preistorici che ormai non hanno più nulla da dire per una serie di motivi. Non hanno forza né pathos per portare avanti le nostre ragioni.
“Dividi et Impera”: CGIL – CISL – UIL – SNALS – COBAS, e quant’altro, cosa hanno fatto in questi anni? A parte che favorire i loro iscritti, perché così si va avanti nel nostro sistema italico: Per raccomandazione, mentre i docenti sindacalisti, staccati dalla scuola, venivano sparpagliati nei vari uffici, noi, pecoroni, lavoravamo e supinamente facevamo il nostro dovere.
Adesso, penso e sono convinta che sia giunta l’ora di mandare al museo della storia tutte queste corporazioni, vere lobby anche loro, asserviti al potere e unirci “TUTTI” in un solo sindacato perché è stando tutti uniti che si vince e l’ANPI ce l’ha dimostrato chiaramente.
La Scuola Pubblica è di tutti, nel suo pluralismo però non deve dimenticare il “corporativismo”, così come era quello dei mestieri in tempi lontani.
UNITI si VINCE! Divisi continueremo ad essere pecore, poi non lamentiamoci se il resto del Paese ci segue. Noi siamo in piccolo lo specchio della Società. [#AngeliKaMente]
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.