Io mi chiedo come si possano fare chiacchiere da bar sport anche davanti alla morte. Trovo assurdo, un vero paradosso, dare la colpa al governo “anche” per la morte di quella ragazza in Germania. Fino a che leggo argomentazioni del tipo: -“Costretta ad emigrare perché non trova lavoro in Patria” – posso accettarlo, anche se su quel “costretta” ci andrei con le molle. Io penso che chi vada all’estero debba essere elogiato per l’intraprendenza che dimostra e non certo “commiserato” (pure se continuo ad essere dell’idea che ci vuole più coraggio a restare che a… scappare), detto questo, arrivare a dire: “Vittima dell’attentato perché è stata costretta ad emigrare per cercare lavoro”, allora, perdonatemi, ma mi sento un alieno. Mi chiedo in quale assurdo paese sono capitata. Come si fa a mettere insieme: emigrazione e attentato? Se la mettiamo su questo piano non comprendo come voi benpensanti non spendiate le stesse parole per tutti quelli che davvero rischiano la pelle su barche di fortuna, ogni giorno. Perché per loro non avete parole di pietà mentre vi trincerate dietro false esaltazioni anti-governative? Come si fa a strumentalizzare la morte? Ma davvero sono circondata da tanta superficialità?
Io mi smarrisco, dico davvero, mi smarrisco davanti a tanto populismo o non so come definirlo.
Se lei è morta perché lo Stato l’ha costretta ad emigrare, quelli che sono morti insieme a lei, in primis i tedeschi, con chi se la devono prendere? Loro sono stati uccisi a casa loro!
Allora, prima di sparare con proiettili a salve meditate su queste parole… Un po’ di saggezza non è indigesta:
…
‘A morte è una, ‘e mezze sò tante
ca tene sempe pronta sta signora.
Però, ‘a cchiù trista è “la morte ambulante”
che puòò truvà p’ ‘a strada a qualunch’ora
(comme se dice? … ) pe fatalità .
Ormai per me il trapasso è na pazziella;
è nu passaggio dal sonoro al muto.
E quanno s’è stutata ‘a lampetella
significa ca ll’opera è fernuta
e ‘o primm’attore s’è ghiuto a cuccà . [Totò – ‘0 schiattamuorto]