Pubblicato in: Dalla parte dei bambini, Di tutto un po', La Scuola vista da me, Notizie e politica, Riflessioni personali

Merito e dintorni


valutazioneOggi è la giornata del Braille e rattrista e indigna sentire che ancora oggi le belle parole delle istituzioni cadano nel vuoto delle aule scolastiche dove, a tutt’oggi, un corpo docente che pensa di essere chissà chi si arroga il diritto di essere sordo a queste parole: “la scuola sempre più dovrà sostenere le nuove generazioni nel loro percorso formativo, garantendo le condizioni di pari opportunità per tutte e tutti, rimuovendo ogni tipo di ostacolo o barriera e favorendo l’inclusione”.
Mi indigna venire a conoscenza che i “sapienti” professori NON fanno nulla per togliere gli ostacoli,non solo, ma sono essi stessi i PRIMI ostacoli, non solo all’inclusione, ma alla crescita formativa degli alunni con gravi problemi come possono essere quelli legati alla cecità, arrivando, ad esempio, a negare anche l’utilizzo di mezzi compensativi, e l’uso dei libri di testo in braille. Docenti che negano loro i diritti che la legge riconosce a questi bambini.lettura-braille
Tutti parlano di premiare i docenti “meritevoli” e trovano giusto misurare come metro i “voti” degli studenti o i risultati degli odiatissimi test INVALSI. Una cosa mi preme sapere: Che merito ha un docente se gli arriva in classe un alunno/a seguito a casa, con nessuna minorità psico-fisica, con un Q.I. abbastanza alto?
Che merito ha una scuola se il livello della sua utenza si assesta sul ceto medio-alto solo perché si trova ubicata al centro della città ed ha aule e laboratori attrezzati?
Ve lo dico io: Nè i docenti, né la scuola hanno merito alcuno!
Il merito ce l’hanno quei docenti che entrano in aule fatiscenti, che si confrontano con una utenza medio-bassa, che si preoccupano di non lasciare nessuno indietro riuscendo ad ottenere da ciascuno di loro il massimo che possono dare.
braileIl merito va a quei docenti che, pur non avendo mezzi e strumenti adeguati, creano le condizioni migliori per stimolare, sollecitare, sviluppare non solo la conoscenza ma promuovono la crescita personale e civile di TUTTI gli alunni. Sono loro che devono essere premiati. Perché alla fine la “vera scuola” la fanno questi docenti.

Come fa ad essere sempre così attuale don Milani?
“Gli esami vanno aboliti. Ma se li fate, siate almeno leali. Le difficoltà vanno messe in percentuale di quelle della vita. Se le mettete più frequenti avete la mania del trabocchetto. Come se foste in guerra coi ragazzi. Chi ve lo fa fare? Il loro bene?[…]Che siete colti ve lo dite da voi.[…] Avete letto tutti gli stessi libri. Non c’è nessuno che vi chieda qualcosa di diverso.[…]La scuola ha un problema solo. I ragazzi che perde.
Non c’è nulla che sia ingiusto quanto far le parti eguali fra disuguali.[…] la scuola è come un ospedale che cura i sani e respinge i malati…

Salva

Pubblicato in: Notizie e politica, Riflessioni personali, Società e Costume

Etica politica e Res-Publica


senza-titolo-1Incredibile apprendere che l’unico politico italiano che abbia compiuto un atto di “sinistra” sia stato un parlamentare di estrema destra… Questo mi porta a riflettere di come l’amore per la Res-Publica non ha bandiera ma solo “dignità”.

Dote rarissima tra i nostri “onorevoli” politici.

-[cit]”In Italia l’unico parlamentare che rifiutò il vitalizio fu il missino Enrico Endrich. Eletto una prima volta nelle liste del Movimento Sociale Italiano nel 1953 si dimise nel 1955 per protesta contro l’approvazione della legge che istituiva il vitalizio per i parlamentari, mettendo in opera così l’unico modo possibile per non percepire il vitalizio, cioè rinunciare alla carica elettiva prima del completamento della legislatura.

[E lo fece con un garbo e uno stile ormai ignoti. Scrisse infatti una lettera all’allora presidente della Repubblica Giovanni Gronchi argomentando che il “concedere la pensione ai senatori e ai deputati equivale ad affermare il principio della professionalità della funzione parlamentare”. Un principio che lui non si sentiva di accettare. La Camera respinse, ma lui scrisse di nuovo a Gronchi confermando l’intenzione di lasciare. Così fu accontentato.]

Fu eletto nuovamente alle elezioni politiche del 1972 al Senato “ci rimase dal 1972 al 1976. La legislatura fu completa e dunque il vitalizio, alla fine, se lo guadagnò. E questa volta, senza rinunciare all’assegno e senza dimissioni”. Ciononostante pur avendone maturato il diritto al vitalizio rinunciò a riscuoterlo e dopo la sua morte analogo atteggiamento mantenne la moglie rifiutando la reversibilità”. [Fonte Wikipedia]

Al giorno d’oggi sembra che solo lo showman Gerry Scotti abbia intenzione di rinunciare al vitalizio ma non può in quanto una legge l’ha reso irrinunciabile. Per questo aveva chiesto a Matteo Renzi di modificarla.

 

Salva