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Tra polemiche e riflessioni


070716 verni (2)Siamo un popolo strano, molto strano. Citando il libro di Danilo Masotti: -” Ci meritiamo tutto”…
Quando difendevo gli immigrati del Mediterraneo da quelli che indignati continuavano a pubblicare notizie false su alberghi a cinque stelle, 30,00 euro al giorno e tutte le altre porcate, dicendo che dietro c’era chi ci lucrava, tutti zitti… Tutti dietro a Salvini e ai populisti di destra.
Un bel giorno qualcuno si sveglia e si accorge che si, dietro c’è chi mangia sulle loro spalle e tutte le pecore, che non aspettavano altro che nuovi pascoli su cui brucare si sono precipitati in massa. Ed avanza il populismo giustizialista della (finta) sinistra.
Siamo un popolo che ragiona con la pancia, con le parti basse del corpo, qui c’è un detto che specifica alla grande chi siamo:
-“Si lavora e si fatica per la pancia e per la fica”.
Buongiorno a voi che sapete tutto.
Buongiorno ai saccenti, ai supponenti, agli arroganti ed ai presuntuosi.
Buongiorno a voi che edificate i vostri imperi sulle spalle della povera gente.
Che a loro gli sia propizio il Fato, perché contare sull’aiuto disinteressato, sull’altruismo, sulla condivisione sono chimere, almeno nel nostro Paese.

“Su Ong come Medici senza frontiere e Save the Children davvero c’è poco da dire. Discorso diverso per altre, come la maltese Moas o come le tedesche, che sono la maggior parte”: cinque delle nove Ong schierate in mare. “Abbiamo evidenze che tra alcune Ong e i trafficanti di uomini che stanno in Libia ci sono contatti diretti. Non sappiamo ancora se e come utilizzare processualmente queste informazioni, ma siamo abbastanza certi di ciò che diciamo”, ha raccontato il procuratore di Catania, Zuccaro”.
Italiani non fatevi manipolare dai politici populisti nostrani che manovrano le notizie per accapparrarsi i voti. Abbiate uno sprazzo di intelligenza ogni tanto:- Usate i vostri neuroni! Chiamate in vostro aiuto la dea “Ragione” e iniziate a connettere non il computer alla rete ma i “vostri” neuroni al cervello. Non fatevi manipolare da questi arrampicatori della politica.
Iniziate ad esempio a notare che il procuratore parla di “ONG MALTESI E TEDESCHE”… Sono la Germania e Malta che, se la cosa si dimostrasse fondata, dovranno rispondere, in Europa, di come si sia permesso ciò. Della mancata sorveglianza, dei mancati controlli su questi “scafisti”.
Noi italiani, da veri marinai che onora il codice deontologico della loro professione, abbiamo solo fatto il nostro dovere.
Quando parlo di codice mi riferisco anche alle Leggi stabilite ed approvate da tutti. Precisamente
alla Convenzione per la salvaguardia della vita umana in mare (SOLAS- Safety of Life at Sea, Londra, 1974), la Convenzione sulla ricerca ed il salvataggio marittimo, (SAR- International Convention on Maritime Search and Rescue, Amburgo, 1979) e la Convenzione ONU sul Diritto del Mare (UNCLOS – United Nations Convention on the Law of the Sea, Montego Bay, 1982).

[cit.]Da tale framework normativo emerge, dunque, che il suddetto principio sia posto tanto in capo ai singoli comandanti di navi, sia in capo agli stessi Stati (oltre ad alcuni limiti, di cui si darà cenno più oltre): sotto il primo profilo, infatti, a mente dell’art. 98.1 della UNCLOS e del Cap. V, Reg. 33(1) della SOLAS, il comandante di una nave ha l’obbligo di prestare soccorso a chiunque sia trovato in mare in pericolo di vita ed è, altresì, tenuto a procedere con tutta rapidità all’assistenza di persone in pericolo in mare, di cui abbia avuto informazione.

Sotto il secondo profilo, invece, l’Art. 98.2 della UNCLOS prevede l’obbligo, per gli Stati Parte, di istituire e mantenere un adeguato ed effettivo servizio di ricerca e soccorso, relativo alla sicurezza in mare e, ove necessario, di sviluppare, in tale ambito, una cooperazione attraverso accordi regionali con gli Stati limitrofi, ponendo le basi per l’esecuzione di accordi multilaterali (quali, ad es., i Protocolli di Palermo del 2000) e bilaterali (quali, ad es., l’accordo tra Italia e Libia del 2007 ed il successivo Trattato di amicizia del 2008).

La Convenzione SAR, dal canto suo, impone un preciso obbligo di soccorso e assistenza delle persone in mare ed il dovere di sbarcare i naufraghi in un luogo sicuro: in tale ottica, proprio per far fronte ai problemi legati all’ottenimento del consenso di uno Stato allo sbarco delle persone tratte in salvo, gli Stati membri dell’IMO (International Maritime Organization), nel 2004, hanno adottato emendamenti alle Convenzioni SOLAS e SAR, in base ai quali gli Stati parte devono coordinarsi e cooperare per far sì che i comandanti delle navi siano sollevati dagli obblighi di assistenza delle persone tratte in salvo, con una minima ulteriore deviazione, rispetto alla rotta prevista. A tal fine, le Linee guida sul trattamento delle persone soccorse in mare (Ris. MSC.167-78 del 2004) dispongono che il governo responsabile per la regione S.A.R. in cui sia avvenuto il recupero, sia tenuto a fornire un luogo sicuro o ad assicurare che esso sia fornito. (questa la fonte)

 

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Le gonfiate verità


La-soia-fa-maleQuando ero piccola, e sono convinta anche oggi, i dottori dicevano che il nostro corpo sa autoregolarsi da solo su cosa mangiare e come mangiare. Oggi, nell’epoca dell’omologazione di massa la gente segue le mode. Perché è vero, fa figo avere un cane, ci genera un senso di autostima essere catalogati come “naturisti” se seguiamo la dieta vegetariana, così come pensiamo che sia un benestante chi usa un ipad o un iphone. Viviamo di clichè, di apparenza,come i cani che urinano per marcare il territorio non permettiamo sconfinamenti allo status simbol. Seguiamo le mode, crediamo a chi ci promette miracoli, come alchimisti in cerca della pietra filosofale siamo convinti che l’ultimo ciarlatano sia quello che ci assicura l’immortalità. Siamo tutti in cerca dell’elisir di lunga vita e il desiderio di vivere, la brama di vita,ci spinge ad affidarci a questa o quella propaganda pubblicitaria. Siamo sicuri che sia tutto vero?
Iniziate a leggere questo articolo sui “presunti” benefici della soia, credo che dovrete ricredervi e rivedere un po’ l’opinione che vi siete fatta dando retta a Tizio… Caio o Sempronio.
Da parte mia,omeopaticamente, sono convinta, e continuerò a dirlo fino alla morte, non c’è nessuna cosa che solo perché fa bene a me è salutare per un’altra persona. Siamo individui singoli, ognuno con un DNA ben definito che non è uguale a quello di nessun altro sulla faccia della terra… Ma la presunzione umana, una certa propaganda pubblicitaria, vuole farci credere che siamo prodotti in serie, come robot. Voi potete anche pensarlo ed uniformarvi alla massa, io no, non ci sto.
Sono nata dall’unione di uno spermatozo che ha incontrato un ovulo, non assemblata in una fabbrica. Il mio corpo è formato da cellule, MIE, personali, individuali non da bulloni!
Si dice che la soia la mangino i cinesi e che fa bene, dimenticando che l’uomo per vivere si è dovuto adeguare all’ambiente, sfruttare ciò che l’habitat gli offriva e che ogni cibo si trova lì e dove deve essere, il più adatto al bisogno. I musulmani non mangiano maiale perché la religione dice loro che è impuro ma basta riflettere un attimo per comprendere come il consumo di carne di maiale in territori in cui la temperatura segna 40° all’ombra impedisce non solo la dgestione di quelle carni, ma accresce il disagio legato al caldo.Alzi la mano chi a ferragosto mangerebbe braciole di maiale a pranzo, sotto il solleone…
Ah, la ragione questa sconosciuta…

Leggi:

la-scioccate-verita-sulla-soia-parte-prima/

soia-parte-seconda/

la-scioccante-verita-sulla-soia-parte-terza/

perché-la-soia-fa-male/

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Gianluca Caporaso: scrittore e …


logo-caporasoSul suo sito leggiamo: Vivo a Potenza, città in cui sono nato nel 1973.
Dopo la laurea in Scienze della comunicazione a Salerno mi sono specializzato in Comunicazione e Marketing al Master “UPA-Cà Foscari” di Venezia.
Mi occupo di solidarietà, progettazione culturale e di scrittura.
Collaboro da anni con due associazioni culturali.
La prima si chiama Identità Lucana (clicca qui) e realizza progetti di promozione del territorio (Basilicata Home, Basilicata in Tir, Spiritualia – Gli eventi dell’anima, Salsiccia Festival, Mostra dei Comuni, Le Domeniche dei Sindaci e altro ancora).
La seconda, invece è un collettivo artistico che si chiama La luna al guinzaglio, associazione che oltre a laboratori, performance e progetti culturali, ha anche realizzato due installazioni di rilievo internazionale che si intitolano Le Patamacchine – ovvero come telefonando a Gigi gli toccai un brufolo e La Tavola Celeste – ovvero lo spazio che offrì bivacco al tempo (clicca qui)
Noi a scuola l’abbiamo conosciuto grazie alla libreria “Clorofilla” di Caserta che organizzò un incontro a on gli alunni dopo che questi avevano acquistato, in seconda classe, il libro: I racconti di Punteville – Ovvero le mirabolanti cronache degli uomini che viaggiarono nelle città della punteggiatura

Da allora siamo rimasti in contatto,Gianluca si è conquistato non solo la nostra simpatia ma anche quella dei bambini e delle mamme al punto che acquistammo anche il suo secondo libro “Appunti di geofantastica

Adesso riesce ad emozionarmi con la sua “Lettera dell’amato

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di cui riporto uno stralcio…

” Ciao Predrag Matvejević //

Mia amata,

in autunno sul corpo infreddolito della terra gli alberi hanno posato il loro manto di foglie. Con questo gesto d’altri tempi si è aperta la stagione dei saluti, dei cammini che si perdono e delle strade che dileguano.

In inverno, intorno al fuoco dei camini e delle parole, ci siamo esercitati nell’antica arte della pazienza. Nell’attesa che il gelo finisse ci siamo passati i nomi del mondo come scrigni in cui mettere al riparo la vita. A tratti i nostri discorsi sono diventati oscuri e abbiamo parlato la lingua che si parla mentre si dorme. Da dietro i vetri abbiamo osservato qualche nostro pensiero randagio rovistare tra gli abbandoni: un affamato d’amore alla ricerca di un batticuore avanzato.

Adesso è primavera, mia amata e sale un tepore dalla luce che germoglia la vita.

Le voci tornano nelle strade come i fischi in bicicletta e dal limite dei paracarri spuntano pensieri felici come cani che rincorrono i pedali. C’è aria di mercati. Tutto risuona, tutto si ravviva e torna l’incanto di ritrovare le cose, poterle guardare così tanto da perderle di vista.

La terra rende agli alberi il vecchio manto e per ringraziare semina lampade di velluto a mazzi. Le chiama rose.

Autunno, inverno, primavera: una scuola dei commiati, un’arte della pazienza, una festa dei ritrovamenti. È tutto ciò che si raduna anche nelle stagioni della scrittura, mia amata, in questo fiore che raccoglie il tempo e chiede alla vita di impreziosirla. In questo fiore che a volte la celebra come nessuno sa fare.

Poi arriverà l’estate che scioglie i ginocchi e le forme, spegne le volontà e piega gli uomini come cucchiai sotto i rintocchi infuocati del mezzogiorno.

Lì le parole si seccano e il sole brucia la scrittura mentre il vento ne disperde il silenzio come una rosa di Gerico: polvere nella polvere.

Tu lo sai, mia amata, che solo i Beduini sanno riconoscere i granelli di una Rosa di Gerico perduti nella sabbia? Solo loro sanno riportarli all’acqua che li fa fiorire di nuovo. Assomigliano ai poeti, mia amata: zingari del deserto che possiedono le mappe per risalire dagli abissi alla parola.

Intanto, però, è tempo di profumare e di fischiare in bicicletta.

Buona primavera, mia amata!

Finale Ligure, 24 aprile 2017 / La lettera dell’amato”.

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25 Aprile: Liberazione e Piano Marshall


imag02Mai ricorrenza giunge al momento giusto. Ricordiamo gli avvenimenti che hanno portato alla democrazia nel nostro Paese: la liberazione dal nazi-fascismo dovrebbe essere non solo ricordata ma proposta ogni anno nelle scuola, così come si propone la giornata della memoria per gli ebrei e quella delle vittime delle foibe. Il 25 aprile, la fine di una guerra che ha visto tutta l’Europa ricoperta dai corpi dei soldati di tutti gli stati, non è un giorno qualunque per l’umanità anche se non va sottaciuto che, secondo ciò che racconta la storia, ha segnato il nostro indebitamento, italiano ed europeo, con gli USA (fonte: http://cronologia.leonardo.it/marshal/marsh00.htm), il cosiddetto “Piano Marshall” con tutte le conseguenze sulla politica italiana: iniziando dall’ingerenza pressante e massiccia della Chiesa Cattolica nei fatti dello Stato.

L’ antipatia americana verso la Russia, la sotterranea lotta tutta economica contro le due superpotenze, con l’Europa che fungeva da cuscinetto mentre l’America cercava solo un’alleanza per ribadire e confermare la sua superiorità hanno generato un’avversione che da Hitler si è trasferito a Stalin, e mi viene in mente Umbero Eco nel suo saggio intitolato: Costruire il nemico.

Perché c’è sempre un “diverso” da noi e lui è il nostro nemico. Ma diverso da cosa?

Diverso rispetto a cosa?

[cit.dal libro di Umberto Eco, Costruire il nemico]: – “AVERE un nemico è importante non solo per definire la nostra identità ma anche per procurarci un ostacolo rispetto al quale misurare il nostro sistema di valori e mostrare, nell’ affrontarlo, il valore nostro. Pertanto quando il nemico non ci sia, occorre costruirlo (…). Sin dall’ inizio vengono costruiti come nemici non tanto i diversi che ci minacciano direttamente (come sarebbe il caso dei barbari), bensì coloro che qualcuno ha interesse a rappresentare come minacciosi anche se non ci minacciano direttamente, così che non tanto la loro minacciosità ne faccia risaltare la diversità, ma la loro diversità diventi segno di minacciosità. Si veda quanto Tacito dice degli ebrei: profano è per loro tutto quello che è sacro per noi e quanto è per noi impuro per loro è lecito» (e viene in mente il ripudio anglosassone per i mangiatori di rane francesi o quello tedesco per gli italiani che abusano d’ aglio). Gli ebrei sono “strani” perché si astengono dalla carne di maiale, non mettono lievito nel pane, oziano il settimo giorno, si sposano solo tra loro, si circoncidono (si badi) non perché sia una norma igienica o religiosa, ma «per marcare la loro diversità», seppelliscono i morti e non venerano i nostri Cesari.” –
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Sarebbe ingeneroso dimenticare le vittime dei soldati americani per la liberazione dell’Europa dal nazi-fascismo ma sarebbe disonesto ignorare le conseguenze di quel gesto nello scenario politico italiano, in special modo.Screenshot (47)

E’ vero: la storia la scrivono i vincitori ma nel nostro caso l’hanno scritta gli americani e la chiesa cattolica.

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Guerra e Pace


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Hanno inventato il rispetto per nascondere il posto vuoto dove dev’esserci l’amore.(Lev Tolstoj)

Oggi è la Domenica delle Palme*, nella cultura cattolica dovrebbe (e il condizionale è d’obbligo visto che i primi a non conoscere questa parola siamo quelli che ci definiamo “cristiani”) essere il giorno della Pace e del Perdono per prepararsi ad accogliere, con l’animo trasformato da queste grandi virtù, la Resurrezione e la Vita vera.
Ma l’uomo è troppo arrogante e presuntuoso per avere l’umiltà di porgere l’altra guancia.
I venti di guerra che spirano da ogni parte del mondo, in questa domenica di preparazione alla Pasqua, non promettono nulla di buono; ma noi non cesseremo mai di confidare nel ravvedimento, nella luce della ragione che, al di là della fede nell’Amore, illumini la mente di questi pazzi criminali. Rischiari la mente di chiunque incita all’odio e alla violenza. Forse, è arrivato il momento di iniziare a costruire una nuova Arca in cui far salire tutti gli uomini di “buona volontà” e con questa salpare in attesa che i pazzi si siano annientati fra di loro.

“Non si può asciugare l’acqua con l’acqua, non si può spegnere il fuoco con il fuoco, quindi non si può combattere il male con il male.” (Lev Tolstoj)

*Il significato della palma si associa non solo al martirio ed alla resurrezione ma anche 85191c33-ddf9-4db2-a18b-d31a3dfef87b-original.jpegalla vittoria, all’ascesa, alla iniziazione e all’immortalità e guardando all’alchimia non posso fare a meno di pensare che il mondo in questo momento stia nella fase della “combustione”, deve bruciare (martirio) tutte le sue impurità interiori per purificarsi (resurrezione) prima dell’ultimo passaggio che, nella cultura alchemica, è rappresentato  dall’uovo: simbolo della vita eterna.  E’ la sintesi finale della Grande Opera, “Tutto è compiuto” e  l’ uomo “nuovo”  raggiunge l’immortalità.

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I bianchi e lo schiavismo


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I’m african american?

Ieri, a scuola, durante la lezione di inglese gli alunni hanno letto un brano (per la precisione quello dell’ immagine allegata) e erano rimasti sorpresi nel leggere “I’m African American”… Allora mi è venuto in mente il libro “La capanna dello zio Tom” e la deportazione dei neri dall’Africa. Difficile non fare un’associazione con la situazione che stiamo vivendo al giorno d’ oggi.

Difficile non ricercare le ragioni di questo odio razziale proprio a quelle deportazioni.

I bianchi si sono resi da secoli responsabili delle peggiori efferatezze, eppure sembrano non ricordarsene.

[cit.]Già durante le esplorazioni sulle coste atlantiche i Portoghesi avevano iniziato a catturare neri africani per renderli schiavi; quando in America la manodopera cominciò a scarseggiare, si pensò che proprio gli schiavi neri africani potessero risolvere il problema.

La richiesta di schiavi africani divenne altissima e provocò lo sviluppo del commercio di schiavi neri, fenomeno che venne chiamato tratta dei neri: nel Cinquecento esso rimase ancora limitato (gli storici hanno calcolato 300.000 schiavi portati in America), ma tra il Seicento e l’Ottocento ebbe grandissimo sviluppo e milioni di schiavi neri (le cifre più verosimili parlano di circa 10 milioni) attraversarono l’oceano Atlantico sulle navi dei commercianti di schiavi, detti negrieri. Se inizialmente questo commercio era soprattutto nelle mani di Portoghesi e Olandesi, poi passò sotto il controllo dei Francesi e degli Inglesi: Nantes in Francia e Liverpool in Inghilterra si specializzarono in questo commercio. (qui la fonte)nella stiva di una nave negriera

Il Tempo è la migliore medicina della coscienza. Ci fa dimenticare ciò che siamo stati per autoassolverci impunemente.

Le continue lotte tra bianchi e neri in America, l’ accanimento degli europei contro gli immigrati che arrivano stipati come sardine sui barconi mi invitano a riflettere su come le cose sono cambiate, o sono come sono sempre state.

Da una parte un popolo, una razza, che continua a subire angherie e sorprusi dall’altra parte una razza che si reputa superiore, come superiore si riteneva Hitler e la sua razza ariana.

Ma siamo sicuri che sia una questione di “colore” e non di “povertà”.133647727-6ce25dcd-71d6-4864-a4ad-8968b43e4c1c

Ecco, io sono convinta che la discriminazione nei piani più sottili si fa solo sulla pesantezza del portafoglio. La cosa assurda è che anche il più povero dei bianchi si ritiene superiore a un uomo nero… Ma superiore in cosa? Quando la smetteremo di predicare odio razziale?

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Meno etichette, più profili


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Insegnamo ai bambini ad essere “affamati” di sapere. Stracciamo la didattica dei diktat e della progettazione. Smettiamola di valutare attraverso sterili test uguali per tutti. Non parliamo di programmi personalizzati per poi pretendere da tutti la stessa “logica” per rispondere a domande standardizzate. Se programmazione didattica ed educativa deve essere “personalizzata”, come è giusto che sia nel rispetto dell’individualità del singolo alunno, allora non hanno senso le somministrazioni uguali per tutti.

I bambini, gli alunni, sono persone non macchine. Perché la scuola, lo Stato, “pretendono” di giudicare i bambini come se fossero robot? Continuerò a dire no ai test Invalsi… no alle prove equipollenti,in particolare nei primi cicli scolastici.

Quando il sapere non è ancora specifico e circostanziato NON ha senso, né logica pedagogica somministrare test preconfezionati!
Meno etichette, più profili dell’alunno…
«Ciò che muove il bambino all’attività è un impulso interiore primitivo, quasi un vago senso di fame interna, ed è la soddisfazione di questa fame che lo conduce a poco a poco ad un complesso e ripetuto esercizio dell’intelligenza nel comparare, giudicare, decidere un atto, correggere un errore».[Maria Montessori]