Siamo un popolo strano, molto strano. Citando il libro di Danilo Masotti: -” Ci meritiamo tutto”…
Quando difendevo gli immigrati del Mediterraneo da quelli che indignati continuavano a pubblicare notizie false su alberghi a cinque stelle, 30,00 euro al giorno e tutte le altre porcate, dicendo che dietro c’era chi ci lucrava, tutti zitti… Tutti dietro a Salvini e ai populisti di destra.
Un bel giorno qualcuno si sveglia e si accorge che si, dietro c’è chi mangia sulle loro spalle e tutte le pecore, che non aspettavano altro che nuovi pascoli su cui brucare si sono precipitati in massa. Ed avanza il populismo giustizialista della (finta) sinistra.
Siamo un popolo che ragiona con la pancia, con le parti basse del corpo, qui c’è un detto che specifica alla grande chi siamo:
-“Si lavora e si fatica per la pancia e per la fica”.
Buongiorno a voi che sapete tutto.
Buongiorno ai saccenti, ai supponenti, agli arroganti ed ai presuntuosi.
Buongiorno a voi che edificate i vostri imperi sulle spalle della povera gente.
Che a loro gli sia propizio il Fato, perché contare sull’aiuto disinteressato, sull’altruismo, sulla condivisione sono chimere, almeno nel nostro Paese.
“Su Ong come Medici senza frontiere e Save the Children davvero c’è poco da dire. Discorso diverso per altre, come la maltese Moas o come le tedesche, che sono la maggior parte”: cinque delle nove Ong schierate in mare. “Abbiamo evidenze che tra alcune Ong e i trafficanti di uomini che stanno in Libia ci sono contatti diretti. Non sappiamo ancora se e come utilizzare processualmente queste informazioni, ma siamo abbastanza certi di ciò che diciamo”, ha raccontato il procuratore di Catania, Zuccaro”.
Italiani non fatevi manipolare dai politici populisti nostrani che manovrano le notizie per accapparrarsi i voti. Abbiate uno sprazzo di intelligenza ogni tanto:- Usate i vostri neuroni! Chiamate in vostro aiuto la dea “Ragione” e iniziate a connettere non il computer alla rete ma i “vostri” neuroni al cervello. Non fatevi manipolare da questi arrampicatori della politica.
Iniziate ad esempio a notare che il procuratore parla di “ONG MALTESI E TEDESCHE”… Sono la Germania e Malta che, se la cosa si dimostrasse fondata, dovranno rispondere, in Europa, di come si sia permesso ciò. Della mancata sorveglianza, dei mancati controlli su questi “scafisti”.
Noi italiani, da veri marinai che onora il codice deontologico della loro professione, abbiamo solo fatto il nostro dovere.
Quando parlo di codice mi riferisco anche alle Leggi stabilite ed approvate da tutti. Precisamente alla Convenzione per la salvaguardia della vita umana in mare (SOLAS- Safety of Life at Sea, Londra, 1974), la Convenzione sulla ricerca ed il salvataggio marittimo, (SAR- International Convention on Maritime Search and Rescue, Amburgo, 1979) e la Convenzione ONU sul Diritto del Mare (UNCLOS – United Nations Convention on the Law of the Sea, Montego Bay, 1982).
[cit.]Da tale framework normativo emerge, dunque, che il suddetto principio sia posto tanto in capo ai singoli comandanti di navi, sia in capo agli stessi Stati (oltre ad alcuni limiti, di cui si darà cenno più oltre): sotto il primo profilo, infatti, a mente dell’art. 98.1 della UNCLOS e del Cap. V, Reg. 33(1) della SOLAS, il comandante di una nave ha l’obbligo di prestare soccorso a chiunque sia trovato in mare in pericolo di vita ed è, altresì, tenuto a procedere con tutta rapidità all’assistenza di persone in pericolo in mare, di cui abbia avuto informazione.
Sotto il secondo profilo, invece, l’Art. 98.2 della UNCLOS prevede l’obbligo, per gli Stati Parte, di istituire e mantenere un adeguato ed effettivo servizio di ricerca e soccorso, relativo alla sicurezza in mare e, ove necessario, di sviluppare, in tale ambito, una cooperazione attraverso accordi regionali con gli Stati limitrofi, ponendo le basi per l’esecuzione di accordi multilaterali (quali, ad es., i Protocolli di Palermo del 2000) e bilaterali (quali, ad es., l’accordo tra Italia e Libia del 2007 ed il successivo Trattato di amicizia del 2008).
La Convenzione SAR, dal canto suo, impone un preciso obbligo di soccorso e assistenza delle persone in mare ed il dovere di sbarcare i naufraghi in un luogo sicuro: in tale ottica, proprio per far fronte ai problemi legati all’ottenimento del consenso di uno Stato allo sbarco delle persone tratte in salvo, gli Stati membri dell’IMO (International Maritime Organization), nel 2004, hanno adottato emendamenti alle Convenzioni SOLAS e SAR, in base ai quali gli Stati parte devono coordinarsi e cooperare per far sì che i comandanti delle navi siano sollevati dagli obblighi di assistenza delle persone tratte in salvo, con una minima ulteriore deviazione, rispetto alla rotta prevista. A tal fine, le Linee guida sul trattamento delle persone soccorse in mare (Ris. MSC.167-78 del 2004) dispongono che il governo responsabile per la regione S.A.R. in cui sia avvenuto il recupero, sia tenuto a fornire un luogo sicuro o ad assicurare che esso sia fornito. (questa la fonte)
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