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Parto, emigro e me ne vado a Malta!


Satelite_image_of_MaltaMe ne vado a Malta! Sentite cosa dice un collega che è stato lì cinque giorni:
-“Mi trovo a Malta per una settimana di job shadowing per gli animatori digitali.
Lim + 3 pc in ogni classe (le lim il prossimo anno saranno sostituite da internet touch panel da 80″). All-in-one da 24 pollici nuovissimi in ogni laboratorio.
Un portatile ad ogni insegnante.
Un tablet ad ogni alunno di quarta elementare (a scorrimento finché tutti gli alunni non ne avranno uno).
Alle elementari si usano ovunque beebot, pro-bot, robot lego….
In foto vedete un normale laboratorio di “applicazioni tecniche” delle medie: stampante 3d, scanner 3d, vacuum modeler, cutter laser, una macchina per cucire elettronica che non so cosa fa, più ovviamente una ventina di computer, lim collegata a pc con touch panel…..
Siamo qui da una settimana e ci viene da piangere.
Ho incontrato alcune famiglie di italiani (lavorano qui) con bambini piccoli che dicono che in Italia non torneranno più.
– Classi al max da 13 alunni (20 alle superiori), ma ci sono sempre 2-3 ins di sostegno. Animatori digitali non hanno classi e non si occupano di problemi tecnici, fanno solo consulenza didattica.
– L’acquisto di pc e qualsiasi attrezzatura è centralizzato, lo fa il ministero, così non ci sono scuole ricche e scuole povere.
– Lan e wireless gestiti dal ministero. Se hai un problema, vengono loro.
– TUTTI gli insegnanti utilizzano attrezzature digitali per le lezioni. In 5 giorni non ho visto un gesso.
– Quando un insegnante​ è stanco di insegnare chiede di passare a lavorare in ufficio.
– Ore di 40 minuti, 20 minuti di pausa ogni ora. Quasi non esiste il lavoro a casa. Tanti hanno un doppio lavoro (legale) il pomeriggio.
– 30 ore la settimana (di 40 minuti) dal lun al ven 8.30-14.30
– Non si boccia, ci sono esami finali che stabiliscono il tuo destino. Se non li superi non puoi accedere ad alcuna scuola o all’uni. Il modello è tipicamente inglese. Alunni silenziosi e partecipi. In cinque giorni ho visto solo una persona chiedere di andare al bagno. Mai sentito un insegnante ripetere 3 volte un concetto. Se hai capito bene, sennò ti organizzi…
Sto parlando di scuole statali. Ne ho viste 5 diverse, di ogni grado. Stipendio uguale x tutti i gradi, all’inizio 1200 con scatti ogni 5 anni, che rapportato a noi è piu o meno lo stesso nostro.
La scuola infanzia l’ho vista, è bellissima, colorata, con tablet beebot, e altre diavolerie e lim in ogni classe. Un sacco di ebook con tablet.
Ho dimenticato la cosa più importante: vanno in pensione a 61 anni. C’è stata una riforma anche lì e i nuovi assunti ci andranno a 65. -“
E qua parli con chi non insegna e si meravigliano che ti lamenti. Italiani, vivete ancora nel medioevo: Svegliatevi!
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Lombroso tra scienza e follia


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Esempi di fisiognomica di criminali, secondo Lombroso: Rivoluzionari e criminali politici, matti e folli

Riflettevo sugli studi, a livello della “pazzia” del Lombroso. Quel suo perseguire un idea e fare di tutto per avvallarla, fino ad arrivare al punto di procurarsi teschi e cervelli in modo illecito. Come spesso mi accade, cercavo di approfondire un po’ le caratteristiche del personaggio, in un certo senso procedendo in linea con il suo pensiero. Non mi raccapezzo come le sue teorie sull’atavismo e “l’ereditarietà” della delinquenza possano aver avuto tanto successo fino a creare in molti italiani la convinzione che il meridionale è “brutto, sporco, cattivo e… intellettualmente inferiore. Ricordiamo e teniamo bene a mente che:

-“La teoria dell’uomo delinquente fu formulata anche a scopo ideologico. Lombroso voleva inserirsi nel dibattito politico di quegli anni per aiutare, con il supporto della scienza, l’Italia postunitaria sul fronte del controllo sociale, e risolvere una volta per tutte il fenomeno della questione meridionale e del brigantaggio postunitario. Questa impostazione gli attirò severe critiche da parte di noti intellettuali dell’epoca. Nonostante le sue radici socialiste, fu aspramente criticato da Napoleone Colajanni, che raccolse in un libro i suoi biasimi , e da Antonio Gramsci, che nel 1926 scrisse: “È noto quale ideologia sia stata diffusa in forma capillare dai propagandisti della borghesia nelle classi settentrionali: il Mezzogiorno è la palla di piombo che impedisce i più rapidi progressi allo sviluppo civile dell’Italia; i meridionali sono biologicamente degli esseri inferiori dei semibarbari o dei barbari completi, per destino naturale”… Anche Lev Nikolaevic Tolstoj (che in base alla bruttezza lui aveva classificato «di aspetto cretinoso o degenerato») arrivò a definirlo come un «vecchietto ingenuo e limitato»”-
Adesso, pur riconoscendogli il “merito” di aver dato origine allo studio della “criminologia scientifica” e non dimenticando che è stato radiato dalla Società italiana di Antropologia ed Etnologia, lascio da parte queste considerazioni e mi concentro su questa sua affermazione (badate che cose interessanti ne ha dette, glielo riconosco, ma mantengo col soggetto le debite distanze, sia mai volesse analizzare il mio cervello!):
“[…] la truffa è una trasformazione evolutiva, civile, se si vuole, del delitto, che ha perduto tutta la crudeltà, la durezza dell’uomo primitivo di cui il reo-nato è l’immagine, sostituendovi quell’avidità, quell’abito della menzogna, che vanno sventuratamente diventando un costume, una tendenza generale, salvo che in costoro è più concentrata e con intenti più dannosi (…) Invero se passiamo dalle vallate remote alle città e dalle città piccole alle capitali, vediamo, dal più piccolo al più grande, farsi sempre più gigante la menzogna commerciale, la truffa, insomma, in piccola scala; e nelle società più elevate, sotto forma di Banche per azioni, la truffa vera, gigantesca, è in permanenza alle spalle dei gonzi, garantita coi nomi più altisonanti e più venerati se non venerabili”. (Saggio del 1893 intitolato “Sui recenti processi bancari di Roma e Parigi”, scritto con Guglielmo Ferrero).
Lombroso si rendeva conto che per spiegare tali fenomeni non si poteva ricorrere ai caratteri criminali atavici o degenerativi, ma occorreva considerare la figura del delinquente occasionale, su cui influivano soprattutto fattori ambientali, sociali e culturali, in questo anticipando gli studi sulla criminalità economica, che avrebbero trovato una matura espressione circa mezzo secolo più tardi.
E qui sono d’accordo con lui. Gli studi sociali arrivano alle stesse conclusioni formulate dal nostro.