
L’anarco-capitalismo, chiamato anche anarco-liberismo, anarchia di mercato, anarchia del libero mercato, capitalismo libertario o anarchismo della proprietà privata, è uno degli orientamenti della filosofia politica liberale e anarco-individualista (di area “libertarian“), e della filosofia giuridica giusnaturalista contemporanea, ed è presente principalmente nel mondo anglosassone, sebbene non manchino oggi importanti esponenti anarco-capitalisti tedeschi, francesi, italiani e di altre nazionalità. Si tratta di un’ideologia politica che propone l’abolizione dello Stato a favore della sovranità individuale sotto il libero mercato.
Libertatis Æquilibritas, il simbolo del dollaro iscritto nel cerchio contraddistingue il movimento.
Il principale riferimento intellettuale per l’anarco-capitalismo è l’opera dell’economista e filosofo della politica Murray Rothbard (1926 – 1995). Apparsa sulla scena statunitense nel corso degli anni sessanta, questa teoria politica propone l’instaurazione di una società priva di tassazione, dove ogni servizio venga offerto dai privati tramite spesa volontaria e nella quale sia eliminato ogni ricorso alla coercizione attraverso il superamento dello Stato, ritenuto intrinsecamente autoritario. L’anarco-capitalismo appare anche legato alle tematiche dell’anarchismo storico, quali il mutualismo, l’antisessismo, l’antirazzismo e l’antispecismo (se si applica alla lettera il Principio di non aggressione), ma affonda le radici nella tradizione liberale e liberista, definendosi l’unica possibilità di dare un contenuto realistico e coerente alla proposta di abolire lo Stato e la violenza che è insita in esso.
André Gide (premio Nobel nel 1947) ammette che l’anarchismo (economico-capitalista n.d.r.) è il risultato di una fusione tra il liberalismo (che critica lo Stato, esaltando la libertà dell’individuo) e il socialismo (che critica la proprietà privata ed esalta il collettivismo, ma per giungere ad una società senza classi né Stato, ove l’individuo avrà il suo paradiso in terra).
La dottrina economica o meglio finanziaria dell’anarchismo si divide in due scuole: la prima ammette la proprietà privata, ma spogliata dalla prepotenza dell’ordinamento liberal/capitalistico (anarchismo/libertario-capitalista); la seconda vuole il collettivismo totale con la comunanza dei beni e la distruzione della proprietà privata (bolscevismo marxista/leninista), ma entro piccole federazioni o comunità autonome (federalismo anarchico) e non nello Stato “proletario” bolscevico (centralismo comunista).
[…]Il rimedio a questi tre flagelli (liberalismo, comunismo e anarchismo n.d.r.) dell’epoca moderna e contemporanea è il ritorno al reale, alla sana ragione e alla retta ‘Dottrina sociale’, altrimenti continuiamo a correre verso il baratro, che ha portato il liberalismo, il comunismo e l’anarchismo allo stato parossistico con la rivoluzione culturale del 1968 e che ha preso il potere globale nell’universo col ‘Nuovo Ordine Mondiale’ del neoconservatorismo anarco-capitalista statunitense (1990/2014). Ora quando ci si accorge di aver sbagliato strada occorre ritornare indietro per andare avanti nel verso giusto. Quindi se la modernità (liberalismo, anarchismo e comunismo) è fallita ed è stata uccisa dalla sua stessa figlia, la post-modernità (nichilismo), occorre ritornare ai princìpi della metafisica dell’essere e della filosofia politica che ne consegue.(Don Curzio Nitoglia)
A ben pensarci credo che abbia ragione. Questa è la realtà in cui il mondo si dibatte, oggi. Per questo nessuno si dichiara di destra, di sinistra o quant’altro. Per questo nascono le liste civiche e i movimenti. L’individualismo anarchico-capitalista, insediatosi nei meandri degli individui, di TUTTI gli individui, ruggisce come una bestia famelica assetata di soldi e di materialismo.
Buon giorno!!!
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.