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Grazie!


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Oggi voglio dire “GRAZIE!”
Grazie ai ladri, agli assassini, ai mafiosi, agli xenofobi, ai razzisti, agli egoisti, ai narcisisti, agli ipocriti, ai bugiardi, alle sanguisughe, ai profittatori, ai vigliacchi, ai mascalzoni, agli infingardi, a quelli che non sono né caldi e né freddi, ai buonapartisti, ai qualunquisti, ai generali e ai quaquaraqua…
Grazie si, perché se non ci fossero loro a farmi capire cos’è il male io non aspirerei alla ricerca del Bene. Rinuncerei al sogno di un mondo migliore perché non avrei altri metri con cui confrontarmi. Quindi “Grazie”” per il metro che mi date. E’ col vostro metro che mi misuro per prendere le distanze da Voi…
E’ grazie al vostro miope ed egoistico metro che io mi miglioro.

O almeno ci provo.
Quindi:- GRAZIE! di

[#AngeliKaMente oltre 3 metri sopra il cielo]
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L’anarco-capitalismo


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L’anarco-capitalismo, chiamato anche anarco-liberismo, anarchia di mercato, anarchia del libero mercato, capitalismo libertario o anarchismo della proprietà privata, è uno degli orientamenti della filosofia politica liberale e anarco-individualista (di area “libertarian), e della filosofia giuridica giusnaturalista contemporanea, ed è presente principalmente nel mondo anglosassone, sebbene non manchino oggi importanti esponenti anarco-capitalisti tedeschi, francesi, italiani e di altre nazionalità. Si tratta di un’ideologia politica che propone l’abolizione dello Stato a favore della sovranità individuale sotto il libero mercato.

Libertatis Æquilibritas, il simbolo del dollaro iscritto nel cerchio contraddistingue il movimento.

Il principale riferimento intellettuale per l’anarco-capitalismo è l’opera dell’economista e filosofo della politica Murray Rothbard (19261995). Apparsa sulla scena statunitense nel corso degli anni sessanta, questa teoria politica propone l’instaurazione di una società priva di tassazione, dove ogni servizio venga offerto dai privati tramite spesa volontaria e nella quale sia eliminato ogni ricorso alla coercizione attraverso il superamento dello Stato, ritenuto intrinsecamente autoritario. L’anarco-capitalismo appare anche legato alle tematiche dell’anarchismo storico, quali il mutualismo, l’antisessismo, l’antirazzismo e l’antispecismo (se si applica alla lettera il Principio di non aggressione), ma affonda le radici nella tradizione liberale e liberista, definendosi l’unica possibilità di dare un contenuto realistico e coerente alla proposta di abolire lo Stato e la violenza che è insita in esso.

André Gide (premio Nobel nel 1947) ammette che l’anarchismo (economico-capitalista n.d.r.) è il risultato di una fusione tra il liberalismo (che critica lo Stato, esaltando la libertà dell’individuo) e il socialismo (che critica la proprietà privata ed esalta il collettivismo, ma per giungere ad una società senza classi né Stato, ove l’individuo avrà il suo paradiso in terra).
La dottrina economica o meglio finanziaria dell’anarchismo si divide in due scuole: la prima ammette la proprietà privata, ma spogliata dalla prepotenza dell’ordinamento liberal/capitalistico (anarchismo/libertario-capitalista); la seconda vuole il collettivismo totale con la comunanza dei beni e la distruzione della proprietà privata (bolscevismo marxista/leninista), ma entro piccole federazioni o comunità autonome (federalismo anarchico) e non nello Stato “proletario” bolscevico (centralismo comunista).
[…]Il rimedio a questi tre flagelli (liberalismo, comunismo e anarchismo n.d.r.) dell’epoca moderna e contemporanea è il ritorno al reale, alla sana ragione e alla retta ‘Dottrina sociale’, altrimenti continuiamo a correre verso il baratro, che ha portato il liberalismo, il comunismo e l’anarchismo allo stato parossistico con la rivoluzione culturale del 1968 e che ha preso il potere globale nell’universo col ‘Nuovo Ordine Mondiale’ del neoconservatorismo anarco-capitalista statunitense (1990/2014). Ora quando ci si accorge di aver sbagliato strada occorre ritornare indietro per andare avanti nel verso giusto. Quindi se la modernità (liberalismo, anarchismo e comunismo) è fallita ed è stata uccisa dalla sua stessa figlia, la post-modernità (nichilismo), occorre ritornare ai princìpi della metafisica dell’essere e della filosofia politica che ne consegue.(Don Curzio Nitoglia)


A ben pensarci credo che abbia ragione. Questa è la realtà in cui il mondo si dibatte, oggi. Per questo nessuno si dichiara di destra, di sinistra o quant’altro. Per questo nascono le liste civiche e i movimenti. L’individualismo anarchico-capitalista, insediatosi nei meandri degli individui, di TUTTI gli individui, ruggisce come una bestia famelica assetata di soldi e di materialismo.
Buon giorno!!!

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Questa non è la scuola che sogno


scuola-che-sognoMettiamoci in testa una cosa: La “Buona Scuola” non la fa il Governo. Non la fanno coloro che in classe non hanno mai messo piede. La Buona Scuola la fanno prima di tutto i docenti, poi i dirigenti “illuminati”. L’autonomia scolastica non è quella che si concede al dirigente di “dirigere” la scuola come se fosse una fabbrica. L’autonomia è quella che si dà al docente nel gestire la sua classe, nell’organizzare le attività didattiche e metodologiche più consone al livello di apprendimento dei propri alunni. Perché, se è vero che ogni alunno è diverso dal compagno, se il materiale umano è composto dalla singolarità degli individui, è inconcepibile che si voglia omologare la fucina umana a quella di una industria di robot (INVALSI docet). E’ impensabile che le decisioni siano prese dal solo DS che, per pavidità, declina dalle sue responsabilità dicendo sempre “NO”, come fanno i bambini nel periodo “oppositivo” della prima infanzia.
E’ assurdo che l’insegnamento venga seppellito da carte e burocrazia.
Irrazionale che un docente non possa “in piena e totale libertà” prendere una decisione senza dover sempre interpellare Caio o Sempronio.
Allucinante che venga trattato come se fosse incapace di accollarsi le responsabilità delle “sue” scelte.
Restituite la “Libertà di insegnamento” ai docenti. Saranno i bambini, i genitori, che decideranno se un docente vale o non vale. Non fatelo giudicare dal collega o dal DS che non sa cosa vuol dire insegnare.
Matteo Renzi, che pure ha una moglie insegnante, questo non l’ha voluto capire ed ha permesso che fosse partorito un aborto di “illiberalità” della cultura e di sfruttamento minorile.
Di assurdi progetti di alternanza scuola-lavoro che lasciano senza parole. Di spostamenti dei docenti senza nessuna ratio. Di alunni in difficoltà sempre più abbandonati nelle classi ed alla responsabilità della famiglia. Lì dove lo stato, invece, avrebbe dovuto alleviare le difficoltà socio-familiari e favorire il loro inserimento sociale. Certo, non nascondo che molti docenti abbiamo le nostre colpe. Lì dove chiudiamo gli occhi e facciamo finta che il problema non esiste per non avere noie, come fa un genitore che le dà tutte vinte al figlio, basta che non rompa le scatole. Lì dove non ci aggiorniamo e non camminiamo a passo coi tempi, col risultato che gli alunni entrano nelle nostre aule e parlano un linguaggio a noi sconosciuto. Abbiamo le nostre colpe perché molti di noi sono “disamorati” nel fare un lavoro che è diventato sempre più frustrante, soggetto al ghiribizzo di questo e/o di quello, svilendo, dall’interno, quella che era una “missione sociale”.

Ricordo una frase di Tullio De Mauro, recentemente scomparso: -“Chi blatera sugli insegnanti sfaccendati e privilegiati non soltanto dice sciocchezze ma, contribuendo ad abbassare la stima sociale, concorre alla loro demotivazione e danneggia quindi l’intero sistema dell’educazione”-.

Perché un docente che entra in classe è colui che prepara gli uomini del futuro. Uomini, non automi. Ricordiamocelo! [ˆ#AngeliKaMente questa non è la scuola che sogno]

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Io sono acqua: torrente, fiume, mare


01torrente_malatra2083Come può uno scoglio… arginare il mare?
Stamane mi frullano per la testa le teorie di Darwin sulla sopravvivenza e poi il concetto di resilienza e mi dico che sì, i sopravvissuti saranno quelli che, come l’ acqua, avranno la capacità di assumere la forma in base al contenuto. Mi ritrovo con la mente a seguire un fiume. Parto piccolo rivo da una fonte e poi piano piano, lentamente scansando pietre, saltando su dislivelli, mi ingrosso sempre più e divento torrente, trascino nel mio cammino detriti di ogni sorta, e continuo ad ingrossarmi per diventare fiume… nulla ferma la mia voglia di andare, di dirigermi lì dove tutto ebbe inizio: Il mare…
L’uomo moderno, come quello antico, ha davanti due scelte: adeguarsi, accettare il cambiamento o contrastarlo e combattere. Chissà perchè sceglie sempre la seconda possibilità… così non riesce ad uscire mai dal suo karma…
Le nostre azioni sono come un boomerang, tornano sempre indietro… Noi lanciamo la pietra ma difficilmente riusciamo a comprendere dove questa cadrà e che conseguenze avrà la sua caduta. Siamo guide cieche che pretendono di guidare altri ciechi… La nostra miopia è davvero spaventosa ma non serve costruire cannocchiali per poter vedere lontano quando basta poco, davvero molto poco e senza spese economiche… ma chi ascolta le parole urlate nel deserto?
Uccidetevi, ammazzatevi, massacratevi… io sono acqua…

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Cosa rimane di Don Milani?


Don_MilaniIl mondo ingiusto l’hanno da raddrizzare i poveri e lo raddrizzeranno solo quando l’avranno giudicato e condannato con mente aperta e sveglia come la può avere solo un povero che è stato a scuola.[Don Milani…]
Questo spaventa la classe politica, per questo vuole che i “poveri” rimangano e vivano nell’ignoranza…

Lunedì 5 Giugno la Scuola ricorda la figura di Don Milani, a cinquant’anni dalla sua morte. I suoi insegnamenti, oggi, sembrano essere stati seppelliti sotto il mare dell’indifferenza, della logica del profitto, in un sistema politico che ha dimenticato il bambino. La scuola dell’accoglienza è diventata una scuola inospitale che ha un solo obiettivo: allontanare il prima possibile gli alunni dalle sue aule. Dalle classi pollaio all’ammissione agli esami con 4 in italiano e 10 in educazione fisica, alla pessima legge sul sostegno (in particolare il decreto 378), è una scuola che sforna solo ignoranti. Gente pericolosa per se stessa e per gli altri…

-“La scuola ha un problema solo. I ragazzi che perde. La vostra “scuola  dell’obbligo” ne perde per strada 462.000 l’anno. A questo punto gli unici incompetenti di scuola siete voi (insegnanti) che li perdete e non tornate a cercarli.”-

-“Quando avete buttato nel mondo d’oggi un ragazzo senza istruzione avete buttato in cielo un passerotto senza ali”-

La Fedeli celebrerà la memoria di Don Milani, non sarebbe stato meglio se avesse applicato la sua pedagogia?


(Qui la diretta dell’evento: http://www.raiscuola.rai.it/…/don-milani-evento-al-minister…’istruzione-dell’università-e-della-ricerca/83/default.aspx)

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Scuola: Rush finale…


Screenshot (20)Arriva il tempo di iniziare a tirare i remi in barca, di confrontarti con la burocazia che ti impone il Sistema. Un sistema che ti lascia sempre più sola e inerme, indifesa di fronte a una società sempre più incolta, arrogante e dispotica.

Si avvicina la parte che detesto di più!

Non comprendo il senso del voto,ad esempio. Che diamo a fare il voto se non possiamo bocciare?

Il nostro Paese è seppellito dall’ignoranza, da un abbandono scolastico subdolo, quello degli “assenteisti” cronici. Che sistema è quello che fallisce nel suo obiettivo principale:  Quello di avvicinare i ragazzi allo studio, all’amore per la cultura e che li fa vivere immersi in un ambiente in cui conta di più giocare a calcio o partecipare alle gare di ballo o di danza ritmica? Dove delle bambine di nove anni ti dicono: -“Mi sono ritirata 10 giorni fa”- quando le fai presente che non ha fatto le verifiche? Dove un genitore non viene a fare nemmeno un colloquio durante un anno scolastico e non ti chiede notizie di come si comporta il figlio in classe, se è educato, se rispetta le regole della civile convivenza democratica, se studia, e cosa si può fare per aiutarlo ad abbattere la disaffezione scolastica? Che ti manda i bigliettini in cui lo giustifica perché non ha studiato salvo poi risentirsi se tu gli chiedi impegno e partecipazione e lui invece pretende un “buon voto”?

Non sono questi i genitori che si meritano di essere genitori…

Non me la prendo con i bambini se sono maleducati, me la prendo coi genitori che sono “ineducati”, me la prendo con il Sistema che non comprende che non si possono tenere in classi docenti stanchi e depressi,vittime della sindrome da burnout…

Non è questa la scuola che piace  a me. Non è questo il sistema che sogno. Non è questa l’istruzione che voglio…