Chi mi segue da anni ricorderà che qualche volta ho contestato il programma nazionale riguardo la “Storia”.
Ho anche detto che se avessi avuto una “mia” scuola non avrei tenuto in alcun conto le Indicazioni Nazionali ma avrei proceduto a narrare la storia ai bambini partendo dai fatti più vicini a loro per poi continuare ad andare a ritroso nel tempo.
Certo i dinosauri piacciono ai bambini ma difficilmente potranno sviluppare metaconoscenze partendo da un mondo distante anni luce dal loro vissuto.
La “narrazione storica” è quella che più di tutti non tiene in alcun conto tutte le teorie della psicologia dell’età evolutiva… Si chiamano i nonni a raccontare la vita di quando loro erano ragazzi e poi si catapulta i bambini a milioni di distanza…
Adesso, per puro caso(?), mi imbatto in José Saramago e scopro che anche lui ha detto qualcosa di simile:
-“Penso che per gli studenti sarebbe molto meglio partire dalla contemporaneità. Si rimane sempre indietro di un secolo, nella scuola si vive come dentro una specie di capsula senza collegamento con il tempo presente, mancano i nessi.”-
Se la storia è conoscere i fatti per comprendere il presente, difficile capire che se siamo a questo punto è perché ci sono stati i dinosauri. Se le azioni sono il risultato di causa ed effetto non posso dire ai bambini che la migrazione è causata perché l’uomo si è evoluto grazie ai pollici opponibili (solo per fare un esempio).
Si parte dal vissuto del bambino, dal suo mondo, da ciò che gli gira attorno.
A 6 anni il bambino comincia a “esplorare” il mondo fuori casa e iniziando a recidere il cordone ombelicale. Non lo si può catapultare in un mondo distante milioni di anni. Io dico ai miei alunni di seguire i tg,di iniziare a capire cosa accade nel mondo. Di leggere i giornali… come connetterli con i dinosauri? Poi arriva il 27 gennaio e si parla loro del “Giorno della memoria”… poi del giorno delle foibe… non c’è nessun nesso..
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