Pubblicato in: Dalla parte dei bambini, Di tutto un po', La Scuola vista da me, Riflessioni personali, Società e Costume

Figli ignoranti: genitori distratti


avena
Non confondiamo la didattica con gli apprendimenti… nè nascondiamoci dietro gli insegnanti impreparati (ci sono, come ci sono pessimi medici e cattivi avvocati…) per giustificare l’ignoranza dei nostri figli.
L’apprendimento è fatto anche di studio, ricerca, di notte sui libri… non di play station e telefonini; di lezioni di danza o di musica… Nè di slogan degli ignoranti che proclamano: “Niente compiti a casa o per le vacanze”.
Ai miei tempi non si assegnavano, è vero… ma non avevamo modo migliore per trascorrere il tempo oltre al prendere in mano un libro e il famoso “diario segreto” dove scrivere giorno per giorno il nostro pensiero.
Un figlio istruito non lo partorisce la scuola, la scuola gli dà solo gli strumenti per formarsi… un figlio istruito, colto e preparato alla vita, lo formano i buoni genitori.
Quelli attenti e scupolosi.
Quelli che sanno distinguere il necessario dal superfluo.
Quelli che, per usare un eufemismo, conoscono la differenza tra una fetta di pane e un biscotto…
Non dico che i bambini non debbano divertirsi, non debbano godere del tempo libero facendo quello che preferiscono.
Stare all’aria aperta, specialmente d’estate, è ritemprare il fisico e la mente riprendendo il contatto con la Natura. Contatto precluso ai bambini di città chiusi dentro gli appartamenti senza nessuno che li porti anche solo ai giardinetti. Il discorso che faccio io è generale ed abbraccia tutto l’arco dell’anno.
Molti bambini durante il periodo scolastico, ad esempio, in casa ci stanno pochissimo, trascinati dalla palestra alle lezioni di inglese a quelle di musica, a quel punto non è “rilassarsi” ma lavoro che si accumula a lavoro, stress fisico e psichico. Detto questo, io penso che la priorità bisognerebbe darla alla “cultura”, alla formazione del pensiero, alla strutturazione delle conoscenze, cosa praticamente impossibile perché i bambini “non hanno tempo”. Non hanno tempo di “oziare” sul letto con un buon libro in mano, ad esempio. Non hanno tempo per stare mezz’ora con le mani sotto la testa a contemplare il cielo o il soffitto. Eppure sono questi i momenti più importanti per loro, per ritrovarsi, per soffermarsi a pensare…
Mettiamoci bene in testa, allora, che è sui banchi di scuola che si getta il seme del loro futuro…Un genitore non può fare finta di non comprenderlo, per il bene del proprio figlio. Un bene non immediato ma sarà quello che determinerà la sua vita, che definirà ciò che farà da grande. Dalle scelte lavorative a quelle affettivo-relazionali…

Autore:

Docente di Scuola Primaria, specializzata sul Sostegno, ha conseguito il diploma di Counsellor Scolastico (Iscritta al CNCP), si interessa di: Istruzione. Costume e Società. Politica e Religione. Arte e Letteratura. Web e multimedialità. Inseguendo una chimera… Acqua, Vento e Nuvola

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