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L’Occidente e la Coscienza assopita


migrants-1Il NYT, il Washington Post, il Financial Times  si preoccupano della piaga dell’immigrazione e di come la cosa sia stata gestita dall’Italia.

Secondo questi giornali l’Italia “paga” i trafficanti di essere umani per bloccare i processi immigratori.

Ed io sono d’accordo con loro.(Qui l’articolo)

Io mi chiedo dove sia finita la “Coscienza” in Occidente. A volte penso che il richiamo a un Umanesimo Religioso sia solo utopia. Mera retorica. Un virtuosismo lessicale che non ha nessuna aderenza con un mondo sempre più insensibile, gretto, meschino, egotico.
Mi chiedo come facciano a dormire sonni tranquilli tutti quelli che non si preoccupano della sofferenza dei loro simili. Si fanno campagne pro animali ma di campagne pro Umanità chi ne fa?
Ce ne freghiamo dei bambini che muoiono di fame, di stenti. Di bambini che subiscono le violenze della guerra. Delle donne violentate, degli uomini trattati come bestie.
Chiusi dentro le nostre certezze, al calduccio delle nostre case, con la testa sui nostri comodi e puliti cuscini siamo convinti che stiamo bene e non ci rendiamo conto che siamo solo vermi prigionieri, atrofizzati dentro un bozzolo, e non accettiamo che nessuna forza esterna venga a pertubare il nostro “quieto” vivere. La nostra passiva esistenza. La nostra squallida vita… La nostra grigia Vita!

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Austerity e dintorni…


titoli3Tantissimi 30-40enni non conoscono per nulla quanto è accaduto negli anni 73-74… Nulla sanno di quel periodo, passato alla storia, come il periodo dell’Austerity.

Gli italiani, l’occidente, fecero i conti con quella che era la fonte dell’energia primaria che d’improvviso venne a mancare: il petrolio.

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Oggi le guerre in M.O. proseguono su quell’onda mentre l’occidente “liberato” dall’embargo dovette attuare strategie “diplomatiche” per non fare “incazzare” gli arabi. Ci riuscirono, grazie soprattutto al fatto che al potere c’erano persone che le lauree se l’erano guadagnate e sudate. Vi immaginate questa stessa situazione con un Di Maio, un Salvini al Governo del Paese?

austerity
Però la parola “austerity” mi piace… Mi piace perché da “casalinga” so cosa voglia dire far quadrare il bilancio familiare. Non ho mai fatto la “cresta” sui conti di casa come si usava allora, quando le donne non lavoravano e se volevano permettersi uno sfizio dovevano barcamenarsi nel racimolare qualche spicciolo dai soldi che passava loro il consorte, ma oggi penso che questa “moda” dovrebbe essere ripristinata.
I politici devono essere sinceri, devono dire al popolo come stanno veramente le cose. Devono dire che siamo indebitati per quattro generazioni e che il nostro debito cresce a dismisura ogni istante. Devono smetterla di prendere in giro la gente promettendo miracoli che nessuno potrà mai fare. Tornino a parlare di “austerity”, di sacrifici e non coltivino i sogni di un Eden in terra.

L’Italia è il paese dell’Eldorado solo per loro.

Allora che inizino a fare la “cresta” alle loro spese. La smettano di mettere le mani nelle tasche degli italiani per pagare loro “affitti, telefono, viaggi, macchine, scorta, barbiere e fruttivendolo”!
Io sono disposta a fare i sacrifici per il bene, non del Paese, ma delle generazioni che verranno… Per estinguere il debito che lasciamo loro in eredità.

Viviamo tempi post-bellici, combattiamo la più brutta delle guerre: disoccupazione e miseria. Le nostra case cadono al minimo tremore del suolo… Le nostre strutture pubbliche sono fatiscenti. L’Istruzione è al servizio dell’Ignoranza… La Giustizia asservita e sottomessa (a proposito che ne è stato dei carabinieri taxisti? e di Igor il Russo?)
Io voglio vedere all’orizzonte un uomo con gli attrributi che dica pane al pane e vino al vino. Sono stanca di slogan fai da te…

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Maestro delle generalizzazioni


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L’Italia, in mancanza di lavoro, vive di demagogia e populismo. Demagogia e populismo sono i due pilastri su cui si costruiscono le “carriere” politiche e si fa business vendendo libri.
Oggi ho avuto il grande onore di essere bloccata da un certo Maurizio Parodi, dirigente scolastico di Genova, famoso per aver aver venduto un libro: Non più compiti a casa. Si definisce pedagogista, e sembra che abbia fatto anche il maestro. non so per quanto, sicuramente per poco… molto poco e tanto tempo fa se lui stesso dichiara: – “Un esempio eclatante, mio figlio era in seconda media, e doveva studiare i complementi, mi ha chiesto un chiarimento e così ho scoperto che rispetto a quando me ne occupavo, come docente, sono proliferati a dismisura: decine e decine… Nemmeno io li conosco tutti, in quell’occasione la mia presenza è stata inutile”. –

(Era sufficiente che suo figlio fosse stato attento in classe e la sua presenza sarebbe stata superflua oltre che “inutile”!)

Egregio dirigente si chiama “analfabetismo di ritorno” il suo e dimostra che ne sa meno dei docenti…

L’analfabetismo che tocca a chi smette di aggiornarsi.

So per certo che per me è stato un “onore” di cui ho goduto dopo aver manifestato la mia opinione al riguardo.
Questo dirigente si scaglia, non contro la scuola pubblica e il sistema che la regge (e come potrebbe, visto che è a busta paga di questo sistema?) ma contro i docenti che a sentir lui sono incompetenti, fannulloni, non insegnano nulla e si limitano a indottrinare demandando alla famiglia il compito di “insegnare”. Questo “pedagogo” porta a esempio il sistema finlandese ma sottace che in Finlandia:
1. Le classi sono strutturate in maniera differente che in Italia. Le nostre aule scolastiche sono ancora come erano nel 1925 (l’unica differenza è che i banchi non sono di legno e non hanno il portacalamaio).
2. Non esistono scuole private
3. Il corpo docente ha un’età media di trent’anni.
4. I docenti hanno la possibilità di fare i coffee break in sale scolastiche accoglienti e su poltrone comode.
5. Gli alunni hanno una pausa di 15′ ogni 75′ di lezione.
Ma l’unica reale differenza sta nelle infrastrutture su cui può contare la Finlandia: spazi, sussidi di ogni genere, arredi ad hoc, strutture, la formazione dei docenti. Un esempio su tutti è l’estrema cura degli ambienti educativi, mai arredi raffazzonati e mai ambienti di risulta come spesso accade da noi, dove la scuola si deve adeguare agli spazi che ha a disposizione.
La verità però è un’altra e questo Maurizio Parodi non lo dice (se no come farebbe ad avere così tanti seguaci e come venderebbe i suoi libri?):
“con i risultati dell’edizione 2015 del PISA, che sono stati diffusi lunedì 5 dicembre, la Finlandia prosegue il declino iniziato nel 2012, quando per la prima volta il punteggio nei test matematici del paese non rientrò nelle prime dieci posizioni. Dal 2009 al 2012 il calo in matematica è stato del 2,8 per cento, il punteggio scientifico è peggiorato del 3 per cento e quello in lettura dell’1,7 per cento. Nei risultati del 2015 il punteggio della Finlandia è calato in tutte le tre categorie: 11 punti in scienze, 5 in lettura e 10 in matematica. Tra i paesi con i risultati migliori, solo il Vietnam ha registrato un calo simile. Tutti gli altri paesi di prima fascia hanno ottenuto gli stessi risultati o sono leggermente migliorati. Oggi la Finlandia è dodicesima in matematica, quinta in scienze e quarta in lettura (risultati comunque migliori di quelli dell’Italia, che in lettura e in scienze ha un punteggio inferiore alla media degli altri paesi esaminati dallo studio)”.

Sono sicura che il declino continuerà. Perché è vero che i bambini vanno lasciati sotto una libertà vigilata ma anche il loro sapere va “incanalato” e “strutturato”… lo so ben io che da dilettante nell’arte ho dovuto fare i conti con la mancanza di un sapere “teorico”. –
Del resto, ditemi voi cosa hanno inventato i finlandesi, quanti premi Nobel annoverano tra i loro ex-studenti? Ve lo dico io, il risultato è 20 a 5 a nostro favore-.

La cosa ancora più grave è che sembra che questa sua proposta verrà discussa in Parlamento.

Quindi un dirigente con 18.000 genitori pretendono di imporre a 8(otto) milioni di studenti le loro bislacche idee. Ed il Parlamento che ha poco tempo per ascoltare i docenti che presentano emendamenti contro le loro leggi si preoccupa di calendarizzare questo…

Egregio “pedagogo”, prima di scagliarsi contro i docenti, prima di aizzare i genitori contro il Sapere e gli apprendimenti, parli con chi la paga e gli dica che anche i docenti italiani sono stanchi di essere sottostimati. Sfruttati e vilipesi da dirigenti come lei… e poi si faccia un giro per le scuole d’Italia dove, ne sono certa, troverà tantissimi insegnanti preparati e motivati… nonostante tutto e tutti…

http://www.ilpost.it/2016/12/19/crisi-scuola-finlandia/

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Il lavoro dove sta?


lavoro_singleSbaglio o la questione “lavoro” è sparita dalle agende dei politici? Qualcuno ne parla? Anche sui social, tutti persi dietro alla propaganda fascista antistranieri sembra che il lavoro sia un problema marginale. E’ finita l’emergenza?
Ci si preoccupa del premier dei pentastellati, di Pontida e di Salvini, dei litigi del PD, di Berlusconi resuscitato… e il lavoro?
Ma il lavoro dove sta?
non c’è nessuno che lo sa
si dice costi troppo
le tasse sono un intoppo
che il sindacato punga
l’imprenditore pianga
Ora che tutti tacciono
il lavoro dove sta?
Guardo sui giornali
non c’è scritto niente
sembra che il problema non importi… alla gente
ma se per caso al mondo
c’è qualcuno che lo sa
la mia domanda è ancora questa qua!
Il lavoro, dove sta?
(parodiando “Il coccodrillo come fa”)
Intanto si torna a parlare di “morti bianche”
“Quando basta un po’ di ripresa economica, accompagnata da un maggior utilizzo di lavoratori over 60, per far risalire il numero di infortuni e di morti sul lavoro, si torna inevitabilmente a dubitare dei progressi realizzati dal nostro Paese per mettere in sicurezza fabbriche e cantieri. Per la prima volta da un quarto di secolo, incidenti e morti aumentano entrambi nei primi sette mesi dell’anno: rispettivamente dell’1,3 e del 5,2 per cento.”

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Preveggenza distopica…


Lord_of_the_World_book_cover_1907Ci siamo quasi… solo una sottile linea e siamo al traguardo..

Molti scrittori hanno “anticipato” i tempi o hanno fatto si che, con i loro scritti, l’uomo creasse ali e polmoni per volare o andare negli abissi. Io amo considerarla come “chiarezza” del pensiero. La stessa chiarezza che, attualissima, è quella raccontata dagli autori distopici. Nella narrativa distopica ci sono due possibili soluzioni per il futuro dell’umanità:
“Per quanto riguarda il primo filone (dei “totalitarismi”):

  1. È presente una società gerarchica, in cui le divisioni fra le classi sociali (o caste) sono rigide e insormontabili;
  2. La propaganda del regime e i sistemi educativi costringono la popolazione al culto dello Stato e del suo governo, convincendola che il proprio stile di vita è l’unico (o il migliore) possibile;
  3. Il dissenso e l’individualità sono visti come valori negativi, in opposizione al conformismo dominante. Si assiste a una depersonalizzazione dell’individuo.
  4. Lo Stato, oppure le corporazioni hi-tech, o una congregazione religiosa, sono spesso rappresentati da un leader carismatico adorato dalla gente e oggetto di culto della personalità;
  5. Il mondo al di fuori dello Stato è visto con paura e ribrezzo;
  6. Il sistema penale comprende spesso la tortura fisica o psicologica;
  7. Agenzie governative o paramilitari (come una polizia segreta) sono impegnate nella sorveglianza continua dei cittadini. La sorveglianza può essere sostituita anche da potenti e avanzate reti tecnologiche;
  8. Il legame con il mondo naturale non appartiene più alla vita quotidiana.

Per quanto riguarda il secondo filone (post apocalittico):

1. La popolazione umana è ridotta ai minimi termini. Pochissime persone sono riuscite a salvarsi dal cataclisma;
2. La società così concepita dall’uomo attuale non esiste più. Le relazioni umane sono dettate esclusivamente dal dogma della sopravvivenza individuale in un mondo scarsissimo di risorse;
3. I raggruppamenti umani esistono, ma soltanto in forme primitive e degradate. Esistono organizzazioni di persone che fanno uso della forza fisica o per accaparrarsi le risorse di altre comunità o per cercare di restaurare un ordine morale e legale;
4. Il livello tecnologico è primitivo, spesso precedente alla rivoluzione industriale. Ovunque vi sono tracce della tecnologia e della scienza umana di prima della catastrofe;
5. La vegetazione è ridotta ai minimi termini. Perfino l’acqua può essere non potabile, perché contaminata o radioattiva. Gli animali, eccettuate pochissime specie adattate, si sono massimamente estinti;
6. Tra gli esseri umani e alcuni tipi di animali, possono esserci individui mutati geneticamente, sfigurati dalle sofferenze e ostili alla vita. Le mutazioni hanno un’accezione negativa perché causate dall’intervento dell’uomo sulla natura, tramite esperimenti scientifici o l’uso di armi chimiche, biologiche o nucleari.”
(Il virgolettato è preso da Wikipedia… meditate gente, meditate… Specialmente chi non ha fatto studi umanistici)

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Ripetiamo un po’ di storia della Terra


In America i soliti intelligentoni – categoria in rapida ascesa anche qui da noi – se la

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prendono con le statue di Cristoforo Colombo. Doveva starsene in Italia invece di solcare i mari e infestare abusivamente il suolo americano. A protestare, i discendenti degli abusivi europei che potevano ritornarsene in Europa ma hanno pensato bene di rimanere abusivamente in America, e che fino all’altro ieri se la prendevano con gli indiani, poi coi neri, coi messicani e con chi capita capita. Abusivi anche gli indiani, che in America ci sono arrivati dall’Asia quando potevano starsene a girarsi i pollici a casa loro. E abusivi anche gli asiatici i quali a loro volta venivano dall’Africa (ecco, sempre i soliti neri, tutta colpa loro). Abusivi gli stessi neri perché messi dove non erano da un accidente di meteorite, abusivo anche lui come il Big Bang del resto, dilatatosi a rubare spazio all’universo. E se dietro tutto questo ci fosse Dio, avremmo cosi individuato – con grande soddisfazione degli idioti – il responsabile di tutto l’abusivismo sulla terra, e non solo sulla terra.(Filippo Martorana, professore di Lettere Moderne)

Amministrazione Trump… I trogloditi dimenticano cosa hanno fatto i loro antenati: evasi dalle carceri europee ed approdati a saccheggiare e confinare i nativi? Ora se la prendono con uno che li ha aiutati a scappare. Figli di immigrati violenti che non conoscono la storia. Talebani del terzo millennio. Il mondo sta andando verso l’autodistruzione, si sta suicidando accecato dall’odio. Continuiamo così, mi raccomando. Lottate, combattete, scannatevi per un pezzo di terra che diventerà la vostra tomba… “Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris”

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Studiate!


… e da un confronto nasce un pensiero che voglio rivolgere a tutti gli studenti che fra pochi giorni siederanno sui banchi di scuola:

-“Approfittate dell’opportunità che vi si offre per allargare i vostri orizzonti mentali e culturali. Studiate, lo dovete in primis a voi stessi, se vi volete bene, lo dovete alla società che paga per darvi questo diritto. Un alunno che non studia è il peggior investimento dello Stato Sociale”.

Se, come qualcuno afferma, erroneamente, un docente non produce pil è anche vero che ce la mette tutta per farvi uscire dalla scuola non come parassiti sociali ma come individui in grado di crearsi un adeguato ambiente lavorativo.

La differenza tra un disoccupato e un uomo di brillante avvenire la si fa già sui banchi di scuola.
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Buon anno a voi…