mettiamocelo in testa!
Stamane la collega Nunzia Di Marzo mi ha richiamato alla memoria un lavoretto che avevo fatto alle scuole medie durante l’ora di “Applicazioni tecniche”… mi è venuta la curiosità di andare a cercare su google per vedere cosa era rimasto di quella materia che è stata tranciata da uno dei Governi di Berlusconi, con la Beata Moratti… la cui scure sull’istruzione pubblica si è abbattuta fino ad arrivare alla Gelmini che ha cancellato la Geografia e mi sono imbattuta in questo post. L’ho letto e non vi nascondo lo sgomento che ho provato.
Io sono cresciuta in collegio e il 70% dei miei insegnanti erano suore eppure mi rendo conto che la “formazione” che ho avuto io oltre quarant’anni fa sono stati pochi, pochissimi ad averla. Noi durante le ore di applicazione tecnica non facevamo il punto croce, anche se studiavamo l’arredamento interno, l’esposizione delle camere in una casa, la disposizione dei mobili e l’economia domestica. Il punto croce era riservato alle ore “morte” tra l’esecuzione dei compiti a casa e la lettura di un libro (almeno io), noi facevamo lavoretti di manualità, oggetti decorativi per abbellire la casa e si lavorava col pannolenci, con la corda che aveva lo scheletro di ferro al suo interno, e tanto altro ancora… Poi leggo che a malapena i maschi si dedicavano ad accendere una lampadina mentre io agli esami di terza media eseguì con pile (quelle rettangolari con le lamelle di rame per indenderci), fili elettrici e lampadine, i collegamenti in serie e in parallelo e mi chiedo con profondo sconforto: Ma stiamo messi così male? Possibile che ci sia così tanta trascuratezza tra noi docenti? Lasciamo stare i guai che hanno combinato i governi ma cavolo possibile che ci siamo appiattiti così, senza più stimoli e creatività da comunicare agli studenti?
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.