Si vergognino tutti quelli che cercano di coprire il fascismo mettendo in campo il comportamento dei partigiani e le loro efferatezze. Si vergogni chiunque sia mamma, padre… figlio… figlia se alimentano con la loro mostruosa esaltazione del fascismo un periodo che è stata la macchia più nera nella storia dell’umanità. Si rammentino questi individui che il fascio-nazismo fu questo e la si smetta di giudicare e recriminare la fine di Mussolini e di tutte le camicie nere. Studino la storia e si ricordino che “i bambini pagarono subito un duro prezzo per le politiche discriminatorie messe in atto già a partire dal 1933 nella Germania nazista e quindi dal 1938 in Italia con la promulgazione delle leggi razziali fasciste. Con la seconda guerra mondiale tali misure furono estese a buona parte dell’Europa continentale.
I bambini “non-ariani” (ebrei, ma anche rom, africani, cinesi, ecc.) furono espulsi dalle scuole che frequentavano, dalle attività sportive e ricreative per la gioventù, impediti ad avere una vita sociale “normale”, privati del futuro per le restrizioni imposte sull’istruzione e sull’accesso alle professioni.
Nel momento cruciale della crescita e della costruzione della propria identità, con le leggi razziali venne improvvisamente la consapevolezza di essere “diversi”, soggetti a pregiudizi ed ostilità che fino ad allora essi non avevano conosciuto in modo così diretto. Sul piano personale, più ancora delle difficoltà economiche, pesarono le limitazioni imposte ai rapporti sociali e l’esperienza dell’esclusione, assieme all’indifferenza e alla mancanza di solidarietà da parte di insegnanti e amici.
Molti si trovarono a dover lasciare le loro case e i loro affetti ed emigrare in altri paesi, attraverso modalità che spesso comportarono la separazione (temporanea o permanente) dai propri genitori e traumatiche esperienze di viaggio.
BISOGNA PRENDERLA COSI’
- Terezìn in piena bellezza
si mostra ora al tuo occhio
e in ogni strada
risuona il passo della gente.
Così almeno io vedo
il ghetto di Terezìn,
questo chilometro quadrato
diviso dal mondo. - Dappertutto è la morte
e tutti falcia,
anche quelli che marciano
col naso all’insù.
C’è dunque una giustizia
che ancora regge il mondo
e nella bocca del povero
l’amaro s’addolcisce.
Miroslav Kosek – Nato il 30.3.1932 – morto il 19.10.1944
Morto a 12 anni perché le farfalle non vivono nel ghetto.
V E R G O G N A T E V I FASCISTI!!!!
Approfondimenti su Terezin QUI
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