Pubblicato in: Riflessioni personali, Società e Costume

L’uguaglianza sta alla Natura come l’ineguaglianza sta al progresso sociale


rousseauFidarsi è bene, non fidarsi è meglio… Stiamo scrivendo pagine di storia brutta, bruttissima, dove l’uomo si conferma ancora e sempre “homo homini lupus”… Questo non è l’oscurantismo dell’Alto Medioevo con la discesa dei “barbari” ma va oltre…

Io penso che mai nella storia dell’umanità si sia vissuto così fuori dall’Etica, fuori dalla Legge (in barba ai centinaia e migliaia di articoli, di sottoarticoli, di comma, di aggiunte e di omissis) come stiamo assistendo in questi ultimi 100 anni.

Il progresso, le scoperte scientifiche e tecnologiche, invece di farci scoprire il nostro umanesimo hanno spersonalizzato la nostra specie…

Ci muoviamo come sciami sospinti dal vento.

Mi viene in mente la società liquida di cui parlava Bauman e guardo con tanta dolce nostalgia a J.J. Rousseau quando procrastinava un ritorno alla Natura. Aveva ben ragione quando osservava che la società tende a moltiplicare i bisogni e a corrompere le passioni. Portando l’uomo lontano dalla sua natura originaria lo allontana da uno stato di uguaglianza per trascinarlo in uno stato artificiale di ineguaglianza.

Purtroppo l’uomo del capitalismo e dell’industrializzazione sfrenata ha distrutto la Natura per sete di potere e di ricchezza.

Quella Natura che NON sappiamo più ascoltare.

Ed ho nostalgia di quel Mondo primitivo quando l’uomo interrogava le stelle e scrutava il cielo per cogliere i segnali del tempo. Per avvertire l’avvicinarsi della bufera e correre a ripararsi. Noi, ormai, viviamo dentro il vortice della tempesta, per questo motivo facciamo fatica a capire dove siamo finiti, perché siamo un tutt’uno con essa. Così come un attore, a teatro, che vive la vita del suo personaggio non riesce a vedersi fuori dal suo copione. Solo con un grande travaglio riusciremo ad uscire ed a vederla da spettatori…

“L’ineguaglianza, quasi inesistente nello stato di natura, ricava la sua forza e il suo incremento dallo sviluppo delle nostre facoltà e dai progressi dello spirito umano e diviene infine stabile e legittima con l’istituzione della proprietà e delle leggi.” [J.J. Rousseau]