Pubblicato in: Riflessioni personali, Società e Costume, Un pò del mio Diario

… e rosso sia


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Rosso come l’Amore.
Rosso come la passione.
Rosso come il sangue…

Erano anni che il colore delle decorazioni natalizie era il bianco e l’oro, a casa mia.
Quest’ anno ho tirato fuori le palline rosse perché mai come quest’anno la sofferenza per il sangue versato senza alcuna ragione plausibile che non fosse quella scaturita dall’odio e dell’egoismo, e per mano di uomini e donne che non sanno amare, mi ha ferito così tanto.
Perché ho dovuto anche sopportare i sogghigni e l’esultanza di chi ha firmato queste condanne. Ed il mio pensiero va, più che mai, a Rosanna… la cui unica colpa è stata quella di essere la sorella della moglie di un uomo che non sapeva amare…
Rosanna lo dedico a TE … ed a tutte le donne uccise perché hanno avuto lo sfortuna di innamorarsi dell’uomo sbagliato ❤.

Lo dedico a tutte le donne e i bambini che nel mondo vivono le più inumane violenze ❤.


Per finire, lo dedico a tutta quella umanità in fuga dalle guerre, dalla fame, dalla miseria e dalla disperazione ❤.

So che non sarà un Natale come tutti gli altri… perché alla tristezza che mi ha sempre accompagnato si aggiunge altra tristezza.
Si aggiungono tanti rospi che ho dovuto ingoiare…


HO VOLUTO farlo l’albero perché il mio desiderio più grande è quello che porti nel mondo quell’ Amore che gli uomini hanno dimenticato.
Ed allora: Che rosso sia… ma non di sangue. #restiamoumani❤

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Tra filosofia e religione: Approfondimenti culturali


Oggi è il giorno di Sant’Ambrogio, Vescovo e Patrono di Milano, persona che è riuscita a caratterizzare la sua Arcidiocesi al punto che le è stato lasciato il privilegio di avere un rito e un Messale diversi da quelli del resto d’Italia. Difficilmente troviamo in Italia vescovo che più di lui ha caratterizzato il suo territorio; forse San Nicola a Bari, che è giusto ricordare perché è quello che ci ha lasciato la figura di Santa Claus – Babbo Natale.
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Ma quanti sanno (Salvini sicuramente no!) che Ambrogio non era milanese, né italiano ma concittadino di Carlo Marx?
San Nicola di Bari invece, non era di Bari ma turco! Insomma, l’Italia si è formata ed è stata fatta anche da uomini e donne di etnie e origini diverse, spesso dimenticate: pensiamo a Sant’Alessandro (santo a me caro) patrono di Bergamo, soldato romano di origine nordafricana.
Eppure, questa nostra povera Italia, anche grazie a una politica intrisa di becero razzismo, soprattutto da parte di chi si dice non razzista (ma si dice anche profondamente religioso, rispettoso delle tradizioni cristiane, amante del Natale e del Santo Rosario e poi va a disturbare la Festa dell’Immacolata Concezione tanto cara ai romani!); sta scivolando sempre più nell’odio razziale!
E allora succede che stiamo scivolando nella logica del “Dagli all’untore”, decidiamo che se vediamo una “zingara” sulla metropolitana, deve essere per forza una ladra; se scopriamo uno con un cognome strano deve essere per forza un immigrato e, da trattare il peggio possibile, ecc.
Ha ragione Mattia: stiamo vivendo una situazione che ogni giorno si fa peggiore e temo che non basti quest’aria di Natale a migliorare le cose.

Dobbiamo scrollarci di dosso questa logica becera, dobbiamo tornare a essere delle brave persone e tornarci in fretta: ogni giorno che passa in questa direzione ci può portare verso una strada senza ritorno!

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