Pubblicato in: Notizie e politica, Organizzazioni, Riflessioni personali, Società e Costume

Fatti non foste a viver come bruti


Questo è uno di quei frutti che Moussa Ba, 29enne bracciante agricolo, stringeva tra le mani mentre la sua baracca andava a fuoco.
Non voglio fare retorica nell’esprimere il dolore e la tristezza che provo nel vedere ancora una volta la Giustizia schiacciata dall’odio e dall’indifferenza. Provo una grande tristezza per i calabresi che permettono che nel loro paese possano vivere persone in baracche, senza acqua e senza energia elettrica.
Provo indignazione contro la #Bestia che tra un bicchiere di vino, pagato da noi, e una fetta biscottata con nutella ha un solo pensiero: Sgombero!
Miserabile! Tu e quelli che sfruttano questi disgraziati e li fanno vivere in simili condizioni. Manderei voi al loro posto.
Cialtrone, perché non assicuri loro un alloggio dignitoso come dignitoso è il loro lavoro mentre devono sottostare al caporalato mafioso?
Posso solo consolarmi pensando che tutto torna a noi. Le ingiustizie che stiamo perpetrando a danno di questi disgraziati li pagheremo noi…
La Vita ci fa andare avanti e non sappiamo mai su quale pietra inciamperemo. Perché il nostro cammino è pieno di pietre con cui dovremo fare i conti…
“Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza” – [Canto XXVI dell’Inferno, Dante]

Autore:

Docente di Scuola Primaria, specializzata sul Sostegno, ha conseguito il diploma di Counsellor Scolastico (Iscritta al CNCP), si interessa di: Istruzione. Costume e Società. Politica e Religione. Arte e Letteratura. Web e multimedialità. Inseguendo una chimera… Acqua, Vento e Nuvola

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