
I primi pazienti hanno dovuto affrontare l’attacco di un virus nuovo, sconosciuto al nostro corpo e sconosciuto alla medicina tradizionale.
Hanno dovuto fare i conti con terapie “tampone” con cui i medici provavano ad arginare la virulenza dell’infezione.
Come per ogni virus, per un paziente con evidenze cliniche importanti ce ne sono tanti altri che possono essere asintomatici.
In un’indagine statistica sulla pericolosità del virus questo conta molto.
Se poi la popolazione non viene protetta ma addirittura esposte al contagio le categorie a rischio è ovvio che si scatena l’Apocalisse….
Alla luce di ciò, affermare che si è sbagliato a imporre il lockdown, che il Governo non ha rispettato la Costituzione imponendoci il coprifuoco il passo è lungo, non credete?
Tra l’isteria dei tanti e l’esaltazione dei molti c’è la ponderazione.
Negare la virulenza e la capacità di propagarsi del virus, specialmente vista l’asintomaticità di molti soggetti, è questo che per me è irrazionale. Dire è in circolazione da agosto(cosa che circola sui social ed è tutta da appurare) ce ne vuole.
Abbiamo contato i medici e gli infermieri morti (risulta che siano morti dottori quando si è ricoverato un paziente con una semplice polmonite? Anche mia madre l’ha avuta più di 40 anni fa. Nessun medico o infermiere che l’ha curata è morto. Nessun paziente ricoverato con lei si è contagiato…)
Adesso si. Le bare le abbiamo viste tutti e se è accaduto non è certo stato per una semplice polmonite. Il ceppo del covid si trova in tutte le influenze stagionali ma non certo con centinaia di degenti in terapia intensiva, in ospedali dove mancavano i ventilatori (occorre ricordare gli ammalati spediti a Palermo o in Germania dalla Lombardia?)
Gli eccessi sono deleteri.
Tra il chiudiamo tutto e l’apriamo tutto penso che la decisione presa sia stata la più saggia: lasciamo aperti solo i servizi essenziali: cibo e medicine.
Gli italiani alla fine hanno imparato anche a farsi il pane in casa.
I genitori hanno scoperto il piacere di stare coi figli e i figli il piacere di vedersi i genitori accanto.
Certi sapori, certi odori, certe emozioni che erano state dimenticate sono riaffiorate.
Gli italiani hanno ritrovato sensazioni che avevano perso.
Allora pensiamo a questo.
Abbiamo imparato cosa conta davvero nella vita e non è certo la cena al ristorante, la movida o le passeggiate e le spese compulsive al centro commerciale le cose che occorrono per colmare il vuoto esistenziale.
La distanza peggiore la viviamo ogni giorno quando ci alziamo ed ognuno se ne va per la propria strada incurante di chi gli passa accanto. Con gli occhi e la mente fissa al lavoro, al guadagno e non ci si accorge neanche di come è vestita la moglie, il marito…
Dei progressi che giorno per giorno fanno i figli a scuola.
Le acque del mare, dei fiumi, dei laghi sono tornate limpide.
Gli animali sono tornati a camminare indisturbati anche in città.
Il cielo si è fatto più terso.
L’aria più pulita e respirabile.
La Natura si è ripresa i suoi spazi.
Questo lockdown è servito per depurare la Natura e lo Spirito di chi non ha avuto paura a restare da “solo”.
Allora, smettiamola con le polemiche sterili solo per tirare acqua al proprio mulino alimentando il malcontento. Il virus ha rallentato la sua corsa, è diventato meno virulento, questo è quello che conta e non sarebbe accaduto se avessimo continuato a fare come se non stesse succedendo nulla.
Ricordiamocelo: Oltre NOI ci sono gli ALTRI.
Manteniamo la calma e usiamo la ragione… a prescindere.