Pubblicato in: Così per scrivere..., Notizie e politica, Riflessioni personali, Società e Costume

Siamo tutti coinvolti


A mente fredda vorrei, se me lo concedete, dire qualcosa anche io su quanto accaduto tra Fedez e quell’altra “Rose Chemical”, si chiama così?

Da quel lontano 2002, quando aprì la pagina su Window Live, ai tempi in cui il “grillismo” non era nato ma il blog di Grillo, grazie a Casaleggio, contava un numero di iscritti da posizionarlo tra i primi nella classifica mondiale (blog che non ho mai seguito perché non mi piaceva, per inciso), da allora, dicevo, avevo iniziato a fare una battaglia contro la TV cattiva Maestra, come mi insegnava Popper…

E di quanto fosse pessima, cattiva, diseducativa era sufficiente guardare cosa ci propinavano le TV commerciali del biscione.

Dal Drive in al Grande Fratello, dall’Isola dei famosi a quella trasmissione che faceva la De Filippi il pomeriggio su Canale 5… non ricordo il titolo (Uomini e donne può essere?) per non parlare di “Madre Natura” di Bonolis e di quella trasmissione di “belli vs Brutti… etc..etc… o di quelle di Sbragia… dove il pubblico era il vero esibizionista…

Insomma, i modelli proposti da quelle TV erano qualcosa che mi dava il voltastomaco ma gli italiani erano sempre, puntualmente, quotidianamente, incollati davanti al piccolo schermo che.. con l’andare del tempo è diventato sempre più grande, invadendo le nostre case e riservandogli il posto d’onore nell’arredamento.

Ecco, io non me la sento di criminalizzare il comportamento di quei due, ripeto qualunque sia stato… non ne ho la più pallida idea e non vado nemmeno a cercarlo per rivederlo…

Io criminalizzo la società tutta che ha fatto la fine della rana… quella società immersa in una realtà stravolta dagli interessi economici, dalla competizione, dall’esibizionismo, dall’apparire a tutti i costi. Di quella società che dice: “Non importa come si parli di me, l’importante è che se ne parli”…

Ecco, 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝘃𝗶𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗮 𝗧𝗨𝗧𝗧𝗜 𝗶 𝗖𝗢𝗦𝗧𝗜 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮 𝘀𝗱𝗼𝗴𝗮𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗹’𝘂𝗺𝗶𝗹𝘁𝗮̀, 𝗹𝗮 𝗽𝘂𝗱𝗶𝗰𝗶𝘇𝗶𝗮, 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘀𝗲 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗶… 𝗲̀ 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁𝗮̀ 𝗰𝗿𝗲𝘀𝗰𝗶𝘂𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗕𝘂𝗻𝗴𝗮 𝗕𝘂𝗻𝗴𝗮, vissuto con un senso di “invidia” da parte di uomini e donne della piccola borghesia e dalla classe operaia, guardato bonariamente dalla classe medio-alta e che oggi con “SENTENZA del TRIBUNALE” NON è mai ESISTITO. N0N C’è mai STATO, nonostante TUTTI sappiamo che i fatti sono andati in modo così come sono stati narrati in questi anni…

Ma gli italiani fanno due pesi e due misure e non si rendono conto che questi “mostri” li abbiamo partoriti noi.

Con le nostre stupide risate ad ancora più stupide boutade. Ogni volta che accendiamo la TV e ci mettiamo seduti sul divano. Una TV (ed oggi ancor di più i social) dove il corpo delle donne viene usato o per esaltarne le fattezze o per umiliarlo a causa delle sue imperfezioni…

Quei ragazzi sono figli nostri, figli di questa società narcotizzata che li ha cresciuti così.

Siamo tutti colpevoli per quello che siamo diventati e per come sono cresciuti questi nostri ragazzi.

Ecco signori… non so voi ma io mi smarrisco e cerco sempre l’UOMO: Quell’essere formato di materia grigia, di contenuto e che non guarda al contenitore…

Meritiamo tutti di essere processati perché siamo TUTTI responsabili di questo degrado.

Buona giornata a voi e, se qualcuno si sente offeso o si indigna per le mie parole posso solo rammaricarmene ma non scalfiscono la mia opinione.

(Stamane ho chiesto all’AI di rappresentarmi la “Pudicizia”)

#AngeliKaMente

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Unione europea, Cina, NATO, Putin… ora basta!


L’Unione Europea è un progetto INCOMPIUTO grazie a chi rema contro e invece di costruire distrugge…

Invece di essere propositivo critica.

Invece di rimboccarsi le maniche se ne sta seduto sul divano a legiferare… e fa il gioco di Putin e della Cina…

Sono Loro che attentano all’UE… Sono loro che voglio il MONOPOLIO ECONOMICO sul mondo e lo dimostrano tutte le politiche che hanno fatto per attrarre i Capitalisti per aprire lì le loro industrie.

Le delocalizzazioni che ci sono state: Dalla Nike alla Apple (AMERICANE) alle nostre aziende manifatturiere (sono arrivati al punto di “ricostruire lì perfino le nostre città) vedono la loro regia.

I cinesi si sono comprati l’Italia pezzo a pezzo… compreso il nostro knowlodge.. Aiutiamoli a colonizzarci… tanto gli è rimasto solo l’osso da spolpare visto che si sono comprati anche i vigneti toscani…

Si può viaggiare per il mondo pensando di acquisire il diritto di parlare ma in quei posti molta gente c’è già stata molto prima senza spendere un soldo e rimanendo a casa, leggendo e informandosi.

Come diceva U. Eco:

“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro”…

Informiamoci, studiamo:

Le imprese italiane stabilitesi in Cina, attraverso le varie modalità di presenza sono circa 2.300, alle quali sono complessivamente riconducibili oltre 60.000 posti di lavoro ed un fatturato di circa 5 miliardi di Euro. Dal punto di vista settoriale, gli investimenti italiani sono abbastanza diversificati, con significative quote per la meccanica e il tessile. (Tra gli ultimi investimenti, intorno al 2015, la ceramica emiliana – mia nota a margine). Giusto parte del numero di famiglie italiane che i capitalisti hanno lasciato in mezzo alla strada. e sorvolo su quelle che hanno delocalizzato in Russia e nei paesi dell’ ex Unione Sovietica… Ucraina compresa. Per questo la cosa infastidisce Putin, se le riconquista, pezzo a pezzo, farà concorrenza alla Cina, altro che Stati Uniti!

Se avessi voluto essere colonizzata avrei preferito gli USA invece anche la Whirpool ha chiuso i battenti in Italia… Le ho viste io le grandi industrie, in Campania come in Sicilia, prendere il volo dopo aver svuotato la SVEMEZ e la Cassa per il Mezzogiorno.

A noi ci restano i negozi cinesi che vendono per quattro centesimi materiale scadente e che puzza di petrolio mentre portano i guadagni (in euro) nel paese natio.

Al link sottostante si può vedere l’elenco delle industrie italiane in Cina