Una mia amica ha condiviso sul suo diario di FB un immagine con la scritta:
– “Avrò tanti difetti ma la cattiveria non mi appartiene”.
Ho commentato dicendo che invece a me appartiene anche la cattiveria. Divento cattiva quando vengono feriti, calpestati e umiliati i miei sentimenti. Quando si fa violenza ai miei pensieri. Divento, “volontariamente”, cattiva solo quando, a farmi male, ci pensano le persone a cui voglio più bene. Quelli che mi sono più vicini. Perché da loro mi aspetto che mi conoscano nel profondo. Se mi feriscono da farmi stare male è perché mi sono sbagliata sul loro conto, ho sbagliato nel dar loro la mia fiducia, ho sbagliato nel credere che potessero essere come me. Guardare le cose nella stessa maniera in cui le guardo io, senza secondi fini, senza scopi nascosti. O, forse, ho preteso troppo da loro ma loro hanno preteso troppo da me. Gli altri, di coloro che conosco di “straforo”, poco mi tange se anche mi insultano o offendono.