in un mondo in cui
anche il respiro
può essere assordante.
E tace, ascoltando,
in mistico silenzio,
il sussurrar del cuore.
E’ un rantolo,
un singulto,
un anelito ansante
che si oppone alla morte.
E la vita ha il sopravvento.
In un ultimo rigurgito
di maledetto orgoglio
torna a far sentire il suono.
Fluttuano nel limbo le parole,
[lì in quella parte del cervello
dove essi risiedono:
l’area di Broca
la definiscono i dottori.
Prateria sconfinata
in cui le lettere si ricompongono
e danno un senso ed un nome alle emozioni.]
E riemerge e torna a vibrare
in gola per articolare
un’accorata invocazione:
Che sia pace nel mondo!
Pace vera.
In questa vita fatta di miseria
possa, davvero, la Luce
rischiarar le Tenebre.
Possa l’Amore
riscaldare il cuore.
Possa la fede
rafforzare l’anima.
Possa io chiamare tutti fratelli
senza ipocrisia e senza vergogna.