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Riflessioni su Educazione e Voti: Una Visione Oltre i Numeri 🎓


Adoro don Milani, quel suo enunciato che denunciava la scuola pubblica di fare “parti uguali tra diseguali”. È partendo dalla sua idea che sono nati i PEI, i PEP et similia.

Le classi omogenee, quelle di cui parla quella sottospecie di generale 🧐 creano classi di serie A e classi di serie B. Già Renzi, con la 105/2015, ha cercato di creare scuole di serie A e scuole di serie B… Sono questi tentativi di separare, di dividere, di ghettizzare che sembrano tornare di prepotenza oggi.

Negli anni ’90 c’erano i “giudizi”📝. Ho lasciato la scuola dove si valutava in base a delle linee guida con griglie di valutazione: insuff. – suff.- buono e ottimo e giudizi sommativi. Il voto non è mai oggettivo ma soggettivo discrimina, classifica, crea gerarchia con una struttura piramidale preistorica, riportando l’orologio sociale ai tempi delle “classi sociali”, dove il figlio di papà faceva il ministro e il figlio del calzolaio faceva il…calzolaio.

Ma il voto modifica anche non solo la percezione che ognuno di noi ha degli altri (sia dei docenti che dei compagni) ma contribuisce ad emarginare ulteriormente gli svantaggiati. Il voto porta a sgomitare, scavalcare… in parole povere tutto il contrario di quello che dovrebbe essere una società moderna e democratica mentre da alcuni professori viene usato come la spada di Artù…o le palle di fuoco di Dragon Ball 🔥. Il voto è minaccioso: “Se non studi ti boccio…” Dimenticando, i professori, che il nostro cervello non conosce la “negazione” ad esempio.

Il discorso è serio. Se ne discute da anni e penso che sarà difficile pervenire a una conclusione unanime, specialmente quando le leggi scolastiche ci vengono calate tout court dall’alto senza mai invitare al tavolo della discussione chi nella scuola🏫 ci lavora e conosce le realtà scolastiche della sua zona.

Lo studio 📚è una cosa seria, ma se lo presentiamo come una “medicina” o l’olio di ricino non può che aumentare l’uscita da scuola anticipata della maggioranza della popolazione. Se non si promuove l’idea della “bellezza della Conoscenza” ma la si impone con la minaccia del voto, l’umanità si autodistruggerà per incapacità di pensare in modo costruttivo 💡.

#AngeliKaMente pensiero pedagogico

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Unione Europea: Un appello alla memoria e all’unità


🤔Perché la notizia non mi sorprende?
Il veicolo più infestato è #Telegram…
Solo #Putin può avere interesse a distruggere l’Unione Europea… anche lui come Berlusconi col motto del “Dividi et Impera”.
🌍 Io sono cittadina del Mondo, appartengo al vecchio continente e quindi mi sento europea, quell’Europa che è sempre stata culla di civiltà e cultura, quell’Europa del LIBERO PENSIERO dove il fervore intellettuale di grandi pensatori, dai filosofi agli uomini di lettere agli scienziati, contribuiva allo scambio di opinioni, di pensieri, di informazioni, che circolavano e circolano liberamente… almeno prima che arrivasse #Orban e i suoi amici seminatori di odio.😡
Se non avessimo avuto quegli scambi culturali non avremmo avuto: il Rinascimento🎨, l’Illuminismo💡, il Classicismo📜, il Romanticismo💖. 𝐆𝐥𝐢 𝐬𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢 𝐝𝐞𝐢 “𝐓𝐫𝐚𝐝𝐮𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐓𝐨𝐥𝐞𝐝𝐨”( XII e XIII sec.), 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐭𝐫𝐚𝐝𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐢 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢 𝐝𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐫𝐚𝐛𝐨 𝐚𝐥 𝐥𝐚𝐭𝐢𝐧𝐨 𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐚𝐥 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐢 𝐞̀ 𝐬𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐚𝐭𝐚.
Penso al Congresso di Vienna che pose fine alle lotte interne in Europa e che portò alla divisione degli attuali stati moderni, oltre a rafforzare gli scambi culturali.
Scambi culturali che oggi portano il nome di “Comenius” ed “Erasmus” e il pensiero che ci sia gente che vuole distruggere tutto questo mi manda in… bestia, non lo nego🐾.
Il Potere malsano, corrotto, e opportunista si nutre dell’Ignoranza per avanzare, e non ci stiamo accorgendo che abbiamo fatto la stessa fine della rana chomskyana🐸…


❤️𝐒𝐞 𝐚𝐦𝐢 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐜𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐢 𝐩𝐨𝐩𝐨𝐥𝐢, 𝐬𝐞 𝐚𝐦𝐢 𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚̀ 𝐞 𝐥’𝐢𝐧𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚, 𝐬𝐞 𝐚𝐦𝐢 𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚 𝐜𝐢𝐫𝐜𝐨𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐨𝐦𝐢𝐧𝐢 𝐞 𝐦𝐞𝐫𝐜𝐢 𝐝𝐞𝐯𝐢 𝐯𝐨𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥’𝐄𝐔… 𝐮𝐧𝐚 𝐮𝐧𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐞𝐬𝐚 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐬𝐚𝐥𝐯𝐚𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐢𝐧𝐚𝐥𝐢𝐞𝐧𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐦𝐨𝐜𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐢.

Ricordo a tutti quelli che fanno propaganda antieuropeista che ancora nella seconda guerra mondiale dove il nemico numero uno era il nazi-fascismo (da Franco a Hitler, passando per Mussolini) i nostri padri hanno vissuto sotto un regime tirannico, dove i maschi venivano strappati alle mogli, alle madri, alla loro casa per andare a combattere solo per la sete e la brama di potere di personaggi che avevano il nome di Hitler, Mussolini, Franco…
Smettiamola di voler riscrivere la storia📚.

Smettiamola di fare il gioco di chi vuole il popolo sotto scacco alimentando l’odio per il diverso.
Studiamola la Storia, meditiamo su di essa. Approfondiamo la conoscenza STORICA del vecchio continente, al di là del populismo social.
Sono davvero stanca di leggere post di gente che fa propaganda sovietica…
Di quella stessa “Soviet” di cui Putin è il nostalgico erede e che ha ucciso e continua ad uccidere chi dissente.
Le guerre in cui credo, se di guerre vogliamo parlare, sono e devono essere solo economiche – e per poter vincere queste sfide globaliste la lira è come una formica in tuta da ginnastica in un immenso prato verde (ricordando una vecchia battuta)- , culturali, ambientali in un clima di cooperazione tra le diverse compagine degli stati che la costituiscono🌍💪.


𝐂𝐫𝐞𝐝𝐨 𝐢𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐔𝐧𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐚 𝐅𝐞𝐝𝐞𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐬𝐮 𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐔𝐧𝐢𝐭𝐢 𝐝’𝐀𝐦𝐞𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐜𝐡𝐞, 𝐭𝐞𝐧𝐢𝐚𝐦𝐨𝐥𝐨 𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞, 𝐫𝐞𝐧𝐝𝐨𝐧𝐨 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 “𝐍𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄” 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐮𝐧𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐛𝐚𝐧𝐝𝐢𝐞𝐫𝐚 e la stessa moneta, il dollaro, 𝐛𝐞𝐧 𝐂𝐈𝐍𝐐𝐔𝐀𝐍𝐓𝐀 𝐒𝐓𝐀𝐓𝐈!!!
Purtroppo la mia voce è troppo fiacca in un social frequentato da 2,98 MILIARDI di iscritti, ma io ci provo lo stesso a dirlo.
Buongiorno a voi.🌞

#UnioneEuropeaGiovani, #StatiUnitidEuropa, #RobertaMetsola, #LIFEProgramm
#AngeliKaMente con l’UE nel ❤️

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Ristabiliamo il Vero Significato di Destra e Sinistra: I ricchi non vogliono le stesse cose che vogliono i poveri!


È da un bel po’ di tempo che non scrivo più del mio pensiero riguardo alla Politica (quella con P maiuscola) e al profondo significato che io do alla Sinistra e alla Destra (partendo proprio dalla nostra storia passata).
I due mali peggiori che il Paese ha avuto dopo le vicende di Mani Pulite sono state il berlusconismo e il grillismo.

Ambedue questi personaggi hanno giocato all’asso pigliatutto.
Il primo con la pubblicità-progresso: Sono uno di voi (quando sappiamo benissimo chi fosse: uno che si era arricchito utilizzando i due rami del potere: Politica e Mafia) e il secondo con lo slogan gaberiano: Non c’è né destra e né sinistra, hanno svuotato di significato queste due parole riducendole al giorno d’oggi alla lotta tra “comunismo e fascismo”.

Quante volte mi sono sentita appellare di essere “comunista” e quante altre volte sono stata definita “fascista” solo perché mi opponevo all’obbligo vaccinale, prima sui bambini e poi durante il covid19 (che scaturivano da un diverso approccio alla cura sanitaria che non aveva nulla a che vedere con i complottismi populisti…) appellativi che mi sono sempre gettata alle spalle con i versi danteschi: Non ragioniam di loro ma guarda e passa.

Adesso mi ritrovo tra le mani il libro di Norberto Bobbio “Destra e Sinistra” ed è come ritrovare un amico con cui ci eravamo persi di vista. Questo saggio mi ha riportato ai fondamenti della mia visione politica. Bobbio, con la sua chiarezza, ci ricorda che l’eguaglianza, il liberalismo e la democrazia non sono solo parole da inserire nei manifesti elettorali, ma valori da vivere e da difendere quotidianamente.

Siamo in un periodo in cui assistiamo a tremende turbolenze, dove le crisi economiche e le emergenze climatiche si susseguono senza sosta, con una sinistra indebolita dal mainstream in mano alla destra, un populismo che cavalca l’onda dell’odio e della discriminazione accavallando uguaglianza e disuguaglianza e il popolo incapace di distinguere e separare l’una dall’altra.

L’eguaglianza e la giustizia sociale sono sempre state le colonne portanti della sinistra. Bobbio ci ricorda che lottare per un’equità sostanziale, che dia a tutti le stesse opportunità di realizzazione, deve rimanere la nostra priorità. Questo non solo in parole, ma attraverso politiche attive che rimuovano le barriere all’accesso equo alle risorse e ai servizi.

Il liberalismo, spesso considerato di pertinenza della destra, ha in realtà radici profonde anche nella sinistra. La difesa delle libertà individuali, inclusa la libertà di espressione e il rispetto dei diritti umani, è fondamentale per una società aperta e pluralistica. Questi principi devono essere custoditi gelosamente, soprattutto in un’era dove sembrano essere costantemente sotto assedio.

Bobbio poneva la democrazia al centro del tessuto sociale, non solo come sistema di governo ma come valore che permea tutte le relazioni umane.

Per la sinistra, l’eguaglianza non è un optional ma il fondamento stesso della sua ideologia. La lotta per un’equità sostanziale, che permetta a tutti di realizzare il proprio potenziale, è più attuale che mai. Non si tratta solo di proclamare diritti, ma di abbattere le barriere reali che impediscono alle persone di accedere a risorse e servizi essenziali.

Affrontare le disuguaglianze richiede audacia nelle politiche pubbliche: redistribuzione delle ricchezze, accesso universale a istruzione e sanità, e una riforma delle istituzioni che le renda realmente al servizio del popolo. Solo così potremo ristabilire la fiducia nelle nostre democrazie.

Contrariamente a quanto alcuni possano pensare, il liberalismo ha solide radici nella sinistra, specialmente nella difesa delle libertà individuali. In un’era in cui queste libertà sono costantemente messe in discussione, è essenziale ricordare e rafforzare il nostro impegno per la libertà di espressione, il rispetto dei diritti umani senza distinzione di razza, sesso e religione, la libertà di espressione e la protezione della privacy. (Tutte cose sancite dalla NOSTRA COSTITUZIONE ANTIFASCISTA)

Oggi più che mai, la sinistra si trova a un bivio: può perseguire un percorso di ambiguità o scegliere di rinnovarsi, attingendo ai suoi valori storici e adattandoli alle sfide contemporanee. Guardando a figure storiche come Sandro Pertini (Socialista) con il suo impegno per la democrazia e l’integrità, possiamo trovare l’ispirazione necessaria per un dialogo aperto e un’azione collettiva che ci porti verso un futuro equo e prospero.

Distinguiamo quindi chiaramente i valori di destra e sinistra, rifiutando le semplificazioni che negano la complessità del nostro tempo. Comprendere pienamente politica ed etica significa riconoscere l’importanza di posizionarsi chiaramente e di agire in coerenza con questi principi.

(Nella galleria le due pagine che costituiscono la premessa riportano il pensiero di Tony Judt, storico britannico, residente negli Stati Uniti. Specializzato in storia europea, il quale perviene alle stesse conclusioni di Norberto Bobbio)

In un mondo in cui le disuguaglianze economiche e le ingiustizie sociali si fanno sempre più evidenti, le riflessioni di Norberto Bobbio e Tony Judt sulle responsabilità della politica contemporanea diventano sempre più pertinenti. Judt, nel suo saggio “Il mondo è un disastro”, critica il capitalismo per aver creato una grottesca disuguaglianza, e sostiene che i ricchi non vogliono le stesse cose che vogliono i poveri. Questa affermazione, tratta dal suo vasto studio sulle problematiche sociali ed economiche, riecheggia le preoccupazioni di Bobbio riguardo alla necessità di una sinistra che non si limiti a identificare i difetti del sistema ma che agisca concretamente per ridurre le disparità.

Bobbio, nel suo Destra e Sinistra, analizza come la lotta per l’eguaglianza sia fondamentale per contrapporsi ai privilegi e alle disuguaglianze perpetuate dalle politiche di destra. E proprio come Judt, Bobbio invoca una rinnovata consapevolezza della necessità di politiche che non solo promuovano la libertà ma anche la giustizia sociale.

Queste riflessioni ci invitano a non accontentarci di una politica che nasconde i suoi difetti dietro la retorica del progresso, ma a lottare per una società più equa. Il compito che ci attende, quindi, non è solo quello di distinguere tra destra e sinistra, ma di comprendere profondamente i valori che queste direzioni rappresentano e di agire per realizzarli nella pratica politica.

Non iniziate ad amare anche voi queste alte figure del Pensiero storico-speculativo?

#AngeliKaMente realpolitik

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Il Piano Marshall e l’Europa di oggi: una valutazione critica


Purtroppo, quello che mi preoccupa, oggi, sono i “vecchi nostalgici” 🕰️ cresciuti nell’era del benessere economico grazie anche al Piano Marshall, ma a quei tempi non avevano tempo per studiare e non l’hanno mai trovato.

Giusto per chiarezza: il Piano Marshall, ufficialmente noto come European Recovery Program (ERP), è stato un’iniziativa cruciale per la ricostruzione dell’Europa nel periodo post-seconda guerra mondiale 🌍.

Il piano fu attuato dal 1948 al 1951 e prevedeva l’erogazione di aiuti finanziari, sotto forma di donazioni e prestiti a basso interesse, per rilanciare l’economia europea 💶. Gli aiuti non erano destinati solo alla ricostruzione fisica (come infrastrutture e fabbriche) ma anche al rafforzamento della stabilità economica attraverso il sostegno alla produzione agricola e industriale, e il miglioramento delle condizioni di vita 🏗️🌾.

Inizialmente, il piano era aperto a tutti i paesi europei, inclusa l’Unione Sovietica e i suoi stati satellite. Tuttavia, l’URSS e i paesi del blocco orientale rifiutarono gli aiuti, percependoli come un tentativo di estendere l’influenza americana in Europa 🚫🇺🇸. Pertanto, i beneficiari furono principalmente i paesi dell’Europa Occidentale, tra cui Italia, Francia, Germania Ovest, e molti altri 🇮🇹🇫🇷🇩🇪.

Il Piano Marshall è ampiamente considerato un successo. Contribuì significativamente alla rapida ricostruzione dell’Europa occidentale e al ritorno alla stabilità economica e politica. Inoltre, favorì l’integrazione economica tra i paesi europei, che sarebbe poi sfociata nella formazione della Comunità Economica Europea (CEE) nel 1957 🇪🇺.

Sebbene largamente lodato, il Piano Marshall non è esente da critiche. Alcuni storici sostengono che abbia anche funzionato come strumento di influenza politica americana, contribuendo a dividere ulteriormente l’Europa durante la Guerra Fredda. Inoltre, ci sono state discussioni sul fatto che il piano abbia favorito maggiormente gli interessi economici americani, aprendo i mercati europei alle esportazioni statunitensi 📉📊.

Io penso che i benefici siano stati superiori alle criticità, come suol dirsi “il gioco vale la candela” 🔥 o “chi non risica non rosica” 🐭.

Che ne pensate voi? 🤔

#AngeliKamente antifascista ed europeista. 🇪🇺✌️

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L’Eredità Pedagogica nell’Era dell’Educazione Elitaria


Ultimamente sono immersa fino al collo in studi di Psicologia Generale alla luce delle neuroscienze 🧠 e ritrovo concetti che ogni docente conosce da prima che entri in classe per insegnare:

  • La Coscienza 👁️
  • La Memoria 🧠
  • Sensazioni e percezioni 🌈
  • Sviluppo del linguaggio e del Pensiero 💭
  • Apprendimento 📚
  • Emozioni e motivazioni ❤️
  • L’Intelligenza 🤓

sono strettamenti legati alla Metodologia didattica.

Gli autori che sto approfondendo sono tutti psicologi, cosa del resto comprensibile visto il testo, ma nel leggere non posso fare a meno di richiamare alla mente i grandi pedagogisti del XIX e del XX secolo.

Autori che furono, per i tempi in cui vivevano, dei grandi visionari 🔮. Partendo dall’Attivismo di Johann Pestalozzi, John Dewey, Friedrich Fröbel, Célestin Baptistin Freinet fino ad arrivare a Rudolf Steiner e Maria Montessori, senza dimenticare il padre dello sviluppo psico-fisico: Jean Piaget, che hanno profondamente influenzato il panorama educativo contemporaneo.

Questi pionieri, con le loro teorie rivoluzionarie, hanno aperto la strada a pratiche che enfatizzano il rispetto per il bambino 👶, l’apprendimento esperienziale 🌟 e l’importanza del gioco e dell’autoeducazione 🎲.

Quello che mi ha sempre provocato un senso di rabbia 😡 è il fatto che le scuole che adottano in maniera esclusiva metodologie Montessoriane o Steineriane, una volta considerate innovative e accessibili a tutti, sono diventate, ironicamente, istituti di élite 🎩. I costi elevati di queste istituzioni li rendono inaccessibili per la maggior parte delle famiglie, allontanando l’approccio pedagogico dalle sue radici democratiche e egualitarie.

Adesso, qualche giorno fa, la mamma di una mia ex alunna mi ha inviato il tema, allegato a questo articolo, che la figlia ha scritto chiamandomi in causa.

Inutile nascondere che leggendolo mi sono venuti i lucciconi 😢 e, al contempo, mi hanno risvegliato tanto rimpianto… Non avrei mai e poi mai voluto abbandonarli prima di aver completato il ciclo della Primaria, ma purtroppo ho dovuto farlo per sopraggiunti limiti di età.

Non so se sia una deformazione professionale ma, come accade sovente quando “penso” nel mio cervello si scatena una vera e propria tempesta 🌪️ e metto in atto un brainstorming… Così mi sono ritrovata a pensare a come noi docenti della Scuola Primaria in modo particolare, siamo i veri eredi spirituali di questi pionieri dell’educazione, perseverando nel mantenere vive queste filosofie nella didattica quotidiana. Con risorse limitate e un impegno che va oltre il dovere, produciamo materiali didattici a nostre spese o con l’aiuto delle famiglie, rendendo l’apprendimento significativo e centrato sullo studente 👩‍🏫. Sono questi insegnanti che rappresentano una resistenza silenziosa ma potente contro la commercializzazione dell’educazione 🚫💰 e ricordano al mondo che le vere radici dell’apprendimento risiedono non nei materiali costosi, ma nell’interazione autentica tra l’insegnante e lo studente, nella cura e nella costruzione di un ambiente che nutre la curiosità innata di ogni bambino 🌱.

In quest’ottica, dobbiamo domandarci: è possibile ricondurre queste metodologie all’originario spirito di accessibilità e innovazione 🔄? Come possiamo assicurarci che l’istruzione sia un diritto universale, non un lusso 💼?

AngeliKaMente maestra nell’anima…

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L’Altra Faccia di Telegram: Opportunità, Rischi e Implicazioni Sociali


Sapete quando nutrite una repulsione istintiva verso alcuni cibi e quando vi chiedono il perché Voi non ne sapete spiegare il motivo?

Ecco, a me è successa la stessa cosa con Telegram già nel 2017, quando partecipando a un workshop nella mia veste di Animatore Digitale mi imbattei nel seminario di un collega che ci invitava ad entrare nel suo gruppo dicendo che si trovava benissimo e lo utilizzava per comunicare coi suoi alunni a scuola.

A parte che i colleghi che mi conoscono sanno che non ho mai amato i gruppi scolastici neanche su whatsapp, durante il lockdown queste app di messaggistica istantanea si sono trasformati non solo in “Collegio docenti” ma anche in segreteria scolatica, sostituendo il lavoro del personale ATA e “incontri scuola-famiglia”, anche dopo la normale ripresa delle attività didattiche.

Ricordo che ci arrivavano circolari anche alle 22.00 perfino con disposizioni di chiusura scolastica dalla sera alla mattina con l’ordine di avvisare i rappresentanti di classe.

Mai visto nulla di così antiprofessionale.

Con le chat scolastiche il nostro orario di lavoro si è dilatato oltre le canoniche ore contrattuali.

Tornando a Telegram sapevo già che il rischio maggiore era proprio il proliferare di gruppi non sempre trasparenti. Gruppi composti da gente di tutte le specie, perchè il vero problema di chat e social è proprio questo.

Nessuno ti chiede una Carta di Identità né il Certificato Penale per registrarti.

Nessuno ti chiede se stai chattando da una chiesa o da un carcere.

Nessuno verifica le tue reali qualifiche e competenze.

Messaggistica istantanea e Social mentre da un lato possono definirsi come il sistema più democratico che oggi esiste al mondo, al contempo sono anche diventati come un coltello a doppio taglio divenendo anche la più opaca espressione di quella tirannia di cui parlava Platone nel 370 – 380 a.c. nel suo libro “La Republica”…

Tornando a Telegram, oggi mi sono imbattuta in questo articolo di Luca Pierattini su “GQITALIA“che conferma che quello che allora conoscevo di questa app e che già allora aveva suscitato la mia diffidenza e avversione è sempre stata più che giustificata:

(CiT) Telegram è l’app che ha messo maggiormente pressione a Whatsapp sul fronte delle funzionalità a colpi di chat segrete, notifiche in caso di screenshot per le foto a scomparsa e a una cifratura dei messaggi a prova di hacker. Proprio questa attenzione estrema sul versante della privacy e della protezione delle chat si è trasformata in un vero e proprio boomerang attirando all’interno dell’app russa il peggio di quanto si possa trovare in Rete: porno, film e serie tv pirata, terroristi, droga e, non ultimo, il fenomeno del doxing.

Approfittando della protezione offerta da Telegram, infatti, hacker e criminali hanno trasformato l’app in un ricettacolo di immondizia digitale rovesciando le intenzioni iniziali per diffondere i dati personali di attivisti e avversari politici senza avere alcun tipo di moderazione. Insomma, quello che doveva essere il rifugio dal controllo governativo è diventato lo strumento principale con cui tenere al guinzaglio l’opposizione consentendo la proliferazione di contenuti pericolosi che hanno portato a intimidazioni e violenze. Se al tempo del Covid telegram ha fatto da baluardo alle fake news sui vaccini, ora, sta aiutando il fronte russo ad avvelenare le informazioni in arrivo dall’Ucraina (al punto che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sta pensando di vietarla nel Paese). Ecco perché è bene conoscerla e usarla bene, seguendo questi 8 consigli.

#AngeliKaMente pensiero social

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L’Uovo di Colombo nella Modifica Climatica: Separare Fatti e Finzioni


Una mattina qualcuno si sveglia e scopre le “scie chimiche” citando ad mentolus prove di “supposti esperimenti scientifici” che si conoscono da sempre.

Anche io ho fatto delle ricerche e mi risulta che la “teoria complottista” dell’iniezione delle nuvole è come l’uovo di colombo.

Non c’è nulla di NASCOSTO, non è per nulla esatto affermare che “noncelodicono”, perché non è vero.

Ampie zone della terra vivono senza acqua e ampie coltivazioni sono minacciati dai danni della grandine periodicamente.

Ancora qualche po’ di tempo fa ho visto le mie piante grasse completamente distrutte da una tempesta di grandine così come a Caserta, ricordo benissimo, i “bozzi” sulle carrozzerie delle macchine. Quindi “bombardare le nuvole” per impedire che la grandine faccia danni trovo che sia cosa buona e giusta e non mi sogno di pensare che qualcuno si diverta a spendere soldi per sparare alle nuvole.

Parlare di “complotti” contro l’umanità, vi siete mai chiesti a chi porta beneficio? Chi ha interesse alla diffusione simili teorie? Chi si nasconde dietro simili narrazioni?

Sono le domande che mi pongo ogni volta che mi imbatto in questi post dove evito di intervenire di proposito non perché manchi di argomentazioni, ma perché ho imparato che la paura e la disinformazione sono meglio combattute con l’educazione e la condivisione aperta di conoscenze, piuttosto che con scontri diretti sui social media.

La scienza dietro l’inseminazione delle nuvole è aperta e trasparente, e i progetti sono spesso condotti da enti governativi o universitari che documentano e pubblicano i loro risultati. Questo non significa che la modificazione del clima non debba essere oggetto di un’attenta valutazione etica e ambientale, ma dimostra che non è un’attività avvolta nel mistero come alcuni vorrebbero far credere.

Se guardiamo ai benefici, io penso che le tecniche di modificazione del clima possono realmente fare la differenza in regioni dove la siccità e le tempeste hanno effetti devastanti sulla vita delle persone e sulle economie locali. In questi contesti, il potenziale di salvare raccolti, conservare risorse idriche e proteggere le infrastrutture è di vitale importanza.

Leggevo che, ad esempio, l’inseminazione delle nuvole in Cina è stata utilizzata per garantire tempo sereno durante eventi nazionali importanti o per combattere la siccità in regioni critiche.

L’idea che queste tecnologie siano utilizzate in modo malintenzionato per “controllare” la popolazione o manipolare segretamente l’ambiente è un concetto che richiede, a mio modesto parere, una più profonda analisi critica.

E pongo a voi la stessa domanda che mi pongo io:

“Chi beneficerebbe realmente da un tale scenario e quale prova concreta esiste per supportare tali affermazioni?” Chi mi sa rispondere?

Ognuno di noi ha la responsabilità di informarsi adeguatamente e di diffondere informazioni corrette, specialmente in tempi in cui le false narrazioni si diffondono rapidamente.

Non dico che bisogna nascondere la testa sotto la sabbia, penso che sia essenziale rimanere vigili e critici riguardo alle nuove tecnologie e ai loro impatti, ma è altrettanto importante riconoscere e apprezzare quando la scienza e la tecnologia sono utilizzate per il benessere comune. Dobbiamo chiederci chiaramente quale sia il vero costo dell’ignoranza e della disinformazione, e come possiamo, come società, gestire il sottile confine tra scetticismo salutare e cinismo distruttivo.

Il mondo è abitato da più di sette milairdi di individui e non vivono tutti dentro o sotto casa nostra…

Iniziamo ad aprire la porta ed a guardarci davvero attorno.

#AngeliKaMente ecologista per la salvezza del pianeta e dei suoi abitanti.

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Storia, Memoria e Errori che si ripetono


In stand by dallo studio.

Io ho una buona memoria uditiva 👂e il fatto di non riuscire a seguire le lezioni all’università mi penalizza moltissimo.

Studiare su libri o slide è molto più impegnativo che non partecipare a una video lezione…

Grazie agli sviluppi della tecnologia però oggi abbiamo un grandissimo aiuto. ChatGPT4 aiuta ad approfondire le nozioni; la sua voce è piacevole e simile a quella di un anglofono. Trovo però più difficoltà quando parla in italiano uno spagnolo, poiché l’accento altera le parole a causa delle inflessioni linguistiche.

Ritornando al nostro argomento, sto esplorando come i vari circuiti neuronali si attivino durante diverse attività cerebrali, dai neurotrasmettitori alle sinapsi che portano i segnali nelle diverse zone o aree del cervello. Dagli impulsi elettrici🔌 a quelli chimici 🧪il nostro cervello🧠 è peggio di uno stormo di api 🐝🐝nell’alveare.

Ok…ok..sto divagando⍼. Volevo solo fare una bella presentazione alla discussione che a un certo punto ne è venuta fuori riflettendo sui diversi tipi di memoria, non mi riferisco solo alla memoria a breve termine, alla memoria di lavoro o più in generale a quella a lungo termine ma a una parte di memoria, sempre a lungo termine, che viene definita “memoria episodica”.

Parlando di “episodi…” non ho potuto fare a meno di pensare alla storia.

Alla labilità o incapacità di molti di ricordare il passato. Noi docenti sappiamo, e insegnamo ai nostri alunni, che lo studio della Storia ci aiuta a conoscere il passato per comprendere il presente e progettare il futuro.

Tutto bellissimo ma…chissà perché, usciti da scuola 🚌questo concetto basilare per leggere la storia passata viene dimenticato.

Ho cercato di esternare questo pensiero per sentire la “spiegazione” di ChatGPT4, dite voi perché parli con un’AI e non con un umano?

Perché, come dicevo ieri a Marco Trainito trovo affascinante la capacità di raziocinio e di onestà intellettuale dell’AI.

Così ecco qua il mio “intervallo” dallo studio 📚

N.B.: Le mie domande sono un po’ “alterate” perché nel farne una trascrizione non sempre il sistema riesce a comprendere alcune parole che quindi vengono deformate a causa magari di un movimento involontario mio o dalla tenuta della connessione, ma penso che lì dove la domanda non è chiara le risposte sono comunque esatte ed esaurienti.

Buona lettura 📖e… mi farebbe piacere se le condivideste perché credo che anche questo sia un modo di fare “Buona Informazione”.

Grazie per l’attenzione🙇‍♀️, sperando di aver stimolato la Vostra curiosità auguro @tutti una piacevole serata (dopo aver letto gli allegati 😜)

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A scuola di clima: Educare alla sostenibilità ambientale 🌿


👥 Condivido con i colleghi che si occupano di Educazione Civica il materiale messo a disposizione dal sito di Greenpeace 🌐 per attività nelle classi delle scuole Secondarire di 1° e 2° al fine di sensibilizzare i ragazzi sull’emergenza climatica e sul legame tra questa e i combustibili fossili 🔥, gli allevamenti intensivi 🐄 e la deforestazione 🌳.

📘 È compito dei docenti fornire una informazione completa 📚 per sviluppare il senso critico degli studenti, contrastando una tendenza alla disinformazione che, se non indirizzata, può minacciare il nostro pianeta 🌎. Questa disinformazione, a volte amplificata dai social media 📱, può offuscare i veri problemi e le soluzioni possibili nell’ambito della crisi climatica.

🌱 Le minacce per l’ambiente non sono solo esterne, come la deforestazione e l’inquinamento, ma si manifestano anche in forme meno visibili come l’erosione del suolo e gli squilibri negli habitat naturali.

🚧 Le pratiche insostenibili, come l’estrazione eccessiva di risorse, possono avere impatti locali significativi, inclusi cambiamenti nel paesaggio e nella geologia locale. È fondamentale che gli studenti comprendano come queste azioni influenzino fenomeni come frane, alluvioni e l’aumento della frequenza di eventi meteorologici estremi.

🌟 Pertanto, è cruciale educare i giovani su come le azioni umane destabilizzino l’ecosistema e discutere insieme soluzioni sostenibili come l’adozione di energie rinnovabili 💡, pratiche agricole responsabili 🌾 e conservazione delle foreste 🌲. Questi argomenti dovrebbero essere integrati nel curriculum scolastico non solo per aumentare la consapevolezza, ma anche per stimolare un’azione proattiva tra gli studenti.

👩‍🏫 I docenti possono sfruttare queste risorse educative offerte da Greenpeace, che forniscono progetti interattivi per rendere l’apprendimento sia coinvolgente che informativo. Attraverso questi strumenti, gli studenti possono visualizzare direttamente gli impatti delle loro scelte quotidiane sull’ambiente e sentirsi motivati a prendere decisioni più consapevoli.

📖 Educare alla cittadinanza globale e alla responsabilità ambientale oggi significa preparare i cittadini di domani a fare scelte che possono letteralmente salvare il nostro pianeta 🌐. Questa è una responsabilità che ricade su tutti noi, e in particolare sui docenti, che hanno il compito di guidare le nuove generazioni verso un futuro più sostenibile.

👩‍🏫 Da docente, credo fermamente che solo attraverso un’educazione completa e onesta possiamo sperare di combattere la disinformazione e promuovere un cambiamento significativo.

👏 Auguro buon lavoro a tutti voi, colleghi. La strada non è semplice, specialmente quando ci si trova a dover affrontare le narrazioni delle lobby, ma è una sfida che dobbiamo accettare per il bene del nostro pianeta.

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Insegnare Tutto a Tutti: Le Multiformi Competenze dei Maestri di Scuola Primaria


📚 Molta gente ha una conoscenza distorta, superficiale o incompleta sulle competenze che vengono richieste a un Docente di Scuola Primaria 🏫

🎓 (Per quello che mi riguarda personalmente ho ulteriori competenze avendo acquisito un Diploma di Specializzazione Polivalente sul Sostegno e un altro di Counselor Scolastico).

🤓 Adesso, preparandomi al mio prossimo esame universitario, mi sono imbattuta in questa domanda che ho rivolto a Chatgpt4, nelle immagini della galleria la sua esaustiva risposta…

Penso che sia giusto condividere queste informazioni anche per fare conoscere al grande pubblico le competenze che deve possedere un buon docente prima di entrare in classe.

👩‍🏫 Una Maestra per insegnare alla Scuola Primaria deve dimostrare di possedere (attraverso selezioni concorsuali) competenze in Psicologia e Psico-biologia, in Metodologia Didattica e Legislazione Scolastica.

🔄 Quando un docente arriva in una Scuola nuova NON sa MAI quale saranno le Materie che dovrà insegnare.

📖 Le sue competenze non sono limitate a una sola disciplina come accade alle Scuole Superiori (che sia Matematica, Scienze, Arte, Italiano, Lingua straniera, Storia, Geografia… etc…etc…) ma deve essere pronto a insegnare una qualunque delle discipline, a discrezione del DS e tenuto conto dell’ Organico della Scuola.

Se poi vuoi avere incarichi “aggiuntivi” devi dimostrare di avere ulteriori competenze e conoscenze.

💡 Per questo le Maestre e i Maestri lasciano ricordi indelebili nei bambini. Per questo il lavoro dei docenti della Primaria è quello tra i più esposti al rischio di burn out (problema che si condivide anche con i Maestri della Scuola dell’Infanzia e gli Educatori).

🚫 Quando vi imbattete in una Maestra, in un Maestro, NON giudicatelo col VOSTRO metro. Né dategli del saccente o del supponente.

❌ Non mettete in discussione le sue Competenze e Conoscenze.

🏅 È un insulto agli anni di studi, di preparazione e di passione nel fare il lavoro più bello del mondo.

💖 Ed è il più bello del mondo perché i suoi utenti sono gli individui più fantastici che ci siano sulla terra, prima che la società li rovini.

#AngeliKaMente docente nella mente e nel ❤️