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Riflessioni su Educazione e Voti: Una Visione Oltre i Numeri 🎓


Adoro don Milani, quel suo enunciato che denunciava la scuola pubblica di fare “parti uguali tra diseguali”. È partendo dalla sua idea che sono nati i PEI, i PEP et similia.

Le classi omogenee, quelle di cui parla quella sottospecie di generale 🧐 creano classi di serie A e classi di serie B. Già Renzi, con la 105/2015, ha cercato di creare scuole di serie A e scuole di serie B… Sono questi tentativi di separare, di dividere, di ghettizzare che sembrano tornare di prepotenza oggi.

Negli anni ’90 c’erano i “giudizi”📝. Ho lasciato la scuola dove si valutava in base a delle linee guida con griglie di valutazione: insuff. – suff.- buono e ottimo e giudizi sommativi. Il voto non è mai oggettivo ma soggettivo discrimina, classifica, crea gerarchia con una struttura piramidale preistorica, riportando l’orologio sociale ai tempi delle “classi sociali”, dove il figlio di papà faceva il ministro e il figlio del calzolaio faceva il…calzolaio.

Ma il voto modifica anche non solo la percezione che ognuno di noi ha degli altri (sia dei docenti che dei compagni) ma contribuisce ad emarginare ulteriormente gli svantaggiati. Il voto porta a sgomitare, scavalcare… in parole povere tutto il contrario di quello che dovrebbe essere una società moderna e democratica mentre da alcuni professori viene usato come la spada di Artù…o le palle di fuoco di Dragon Ball 🔥. Il voto è minaccioso: “Se non studi ti boccio…” Dimenticando, i professori, che il nostro cervello non conosce la “negazione” ad esempio.

Il discorso è serio. Se ne discute da anni e penso che sarà difficile pervenire a una conclusione unanime, specialmente quando le leggi scolastiche ci vengono calate tout court dall’alto senza mai invitare al tavolo della discussione chi nella scuola🏫 ci lavora e conosce le realtà scolastiche della sua zona.

Lo studio 📚è una cosa seria, ma se lo presentiamo come una “medicina” o l’olio di ricino non può che aumentare l’uscita da scuola anticipata della maggioranza della popolazione. Se non si promuove l’idea della “bellezza della Conoscenza” ma la si impone con la minaccia del voto, l’umanità si autodistruggerà per incapacità di pensare in modo costruttivo 💡.

#AngeliKaMente pensiero pedagogico

Autore:

Docente di Scuola Primaria, specializzata sul Sostegno, ha conseguito il diploma di Counsellor Scolastico (Iscritta al CNCP), si interessa di: Istruzione. Costume e Società. Politica e Religione. Arte e Letteratura. Web e multimedialità. Inseguendo una chimera… Acqua, Vento e Nuvola

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