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L’Impossibilità di un Ritorno del Fascismo del Duce nell’Era Tecnologica


Hanno ragione quelli che affermano che OGGI il fascismo, di stampo mussoliniano, non si potrà realizzare e le ragioni, analizzando le condizioni storico-sociali-ambientali del ventennio e rapportandoli a quelli di oggi sono più che evidenti.

Guardiamoli insieme:

  1. Alla fine della prima Guerra Mondiale, alla vigilia dell’insediamento del fascismo, l’Italia contava 36.975.000 abitanti. Era un paese essenzialmente agricolo, con un altissimo numero di analfabeti, soprattutto nelle campagne. Nel 1921 il 25% dei giovani tra il ventunesimo e il ventinovesimo anno di età non sapeva leggere. Ancora peggio andava per le ragazze, la cui percentuale di analfabetismo, sempre per la stessa fascia di età, era del 31%. Una percentuale impressionante, se confrontata con la situazione di altre nazioni europee (Cifre fornite dall’Istituto Centrale di Statistica). Questo alto tasso di analfabetismo rendeva più facile per il regime controllare e manipolare le informazioni. La mancanza di istruzione impediva alle persone di accedere a fonti alternative di informazione e di sviluppare un pensiero critico.
  2. Il fascismo utilizzava la propaganda come strumento principale per indottrinare la popolazione. Attraverso la radio, il cinema e la stampa, il regime diffondeva il suo messaggio in modo capillare, presentando Mussolini come il salvatore della patria. I media erano strettamente controllati dal regime, e non esistevano voci dissenzienti che potessero contrastare la propaganda ufficiale.
  3. L’indottrinamento fascista non si limitava ai media, ma permeava anche il sistema educativo. I libri di testo scolastici erano strumenti di propaganda, e gli studenti venivano educati secondo i principi del regime. Anche dopo la caduta del fascismo, negli anni ’60, molti studenti italiani studiavano ancora su libri di testo influenzati dalla propaganda fascista. Questo ritardo nella de-fascistizzazione dell’istruzione ha avuto effetti a lungo termine sulla società italiana, perpetuando alcune delle ideologie del regime.

Oggi:

  • Uno dei cambiamenti sociali più significativi nel periodo post-fascista è stato l’introduzione del suffragio universale e del voto alle donne nel 1946. Questo ha ampliato la partecipazione politica e ha contribuito a una società più inclusiva e democratica. Le donne, una volta escluse dalla vita politica, hanno iniziato a svolgere un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro dell’Italia.
  • Un altro fattore cruciale che ha trasformato la società italiana è stato lo sviluppo dell’istruzione pubblica. Dopo la caduta del fascismo, l’Italia ha visto un aumento significativo nell’accesso all’istruzione. L’istruzione obbligatoria è stata estesa e il numero di scuole e università è aumentato considerevolmente. Negli anni ’60 e ’70, l’analfabetismo è diminuito drasticamente, consentendo a un numero sempre maggiore di cittadini di acquisire competenze critiche e conoscenze che li rendevano meno suscettibili alla manipolazione e alla propaganda.
  • La tecnologia ha trasformato radicalmente il modo in cui riceviamo e condividiamo le informazioni. Internet e i social media hanno democratizzato l’accesso all’informazione, rendendo molto più difficile per qualsiasi regime controllare completamente la narrativa. Le persone hanno accesso a una vasta gamma di fonti di informazione e possono esprimere liberamente le loro opinioni. Ad esempio, durante il regime fascista, sarebbe stato impensabile avere accesso istantaneo a notizie globali o partecipare a discussioni online. Oggi, grazie a piattaforme come Twitter, Facebook e YouTube è possibile a chiunque condividere informazioni e organizzare movimenti di resistenza contro qualsiasi forma di autoritarismo.

Purtroppo, dagli anni ’90 in poi, si è verificato un fenomeno preoccupante: l’abbandono precoce della scuola da parte di molti giovani. Questo ha portato a una generazione che, in molti casi, si trova disoccupata e incapace di progettare un futuro per sé stessa. L’analfabetismo funzionale, cioè la capacità limitata di comprendere e utilizzare informazioni scritte in modo efficace, è diventato una vera e propria piaga sociale. Questo fenomeno rappresenta una minaccia per l’evoluzione della società italiana, creando sacche di popolazione vulnerabile alla disinformazione e alla manipolazione.

Certo, oggi non sussistono le condizioni che aiutarono l’egemonia dittatoriale del Regime Fascista, i cambiamenti sociali, l’istruzione e i progressi tecnologici rendono altamente improbabile il ritorno di un regime simile a quello nell’Italia contemporanea. Tuttavia, le sfide attuali come l’abbandono scolastico e l’analfabetismo funzionale richiedono attenzione e intervento per assicurare che la società continui a evolversi in modo positivo. Mantenere alta la guardia contro qualsiasi forma di autoritarismo è essenziale, ma possiamo confidare nel fatto che le condizioni che permisero al fascismo di prosperare non siano più presenti.

Autore:

Docente di Scuola Primaria, specializzata sul Sostegno, ha conseguito il diploma di Counsellor Scolastico (Iscritta al CNCP), si interessa di: Istruzione. Costume e Società. Politica e Religione. Arte e Letteratura. Web e multimedialità. Inseguendo una chimera… Acqua, Vento e Nuvola

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